Categorie: altrecittà

Dal 19 aprile 2000 | Arts d’Afrique, d’Asie, d’Océanie et des Amériques | Paris, Palais du Louvre

di - 24 Luglio 2000

Il 15 ed il 16 aprile 2000, dalle 9 alle 7, è stata inaugurata l’operazione “giornata porte aperte” per le nuove sale con l’esclusiva entrata dalla “Porta dei Leoni” e con l’accesso gratuito. Le opere sono state selezionate da Jacques Kerchache, specialista di arte africana, dell’Asia, dell’Oceania e delle Americhe e consigliere scientifico del Museo du quai Branly. Con il patrocinio del Ministero dell’Educazione Nazionale e della Ricerca e della Tecnologia e con Il Ministero della Cultura e della Comunicazione, il museo più grande del mondo il “Louvre” ha messo a disposizione queste sale per valorizzare le arti e le civiltà da molto tempo sconosciute.
Il presidente della Repubblica, Jacques Chirac, ha presentato l’evento evidenziando gli aspetti estetici, storici e sociologici delle diverse culture, testimonianza di un’unica “geografia culturale” di cui i francesi sono sempre stati i promotori e i divulgatori.
L’attuale Padiglione delle Sessioni è stato costruito da Hecctor Lefuel tra il 1864 e il 1872 è denominato “Padiglione degli Stati”, destinato alla trasformazione delle armi in uso. Nel 1934 fu modificato dall’architetto Albert Ferran e nel 1996 prese il nome di “Padiglione delle Sessioni”. Nel marzo del 1998, grazie al concorso di architettura vinto da Jean-Michel Wilmotte, le sale furono ristrutturate e consacrate all’arte dell’Africa, dell’Asia, dell’Oceania e delle Americhe. Il nuovo assetto è improntato nel rispetto della semplicità delle linee e dei volumi mantenendo la decorazione originale del 1930. Trentaquattro milioni di franchi hanno consentito questo recupero.
Le sale sono divise per area geografica. In ogni sala è a disposizione del pubblico una carta geografica per consentire l’individuazione dell’origine dell’opera con delle cartelle didattiche in 5 lingue. La naturale volumetria delle sculture, di grandi e di medie dimensioni, è visibile, a tutto campo, sia per l’adeguata postura delle opere sia per la luce che esalta la loro secolare naturalezza. Le sculture provengono, per la maggior parte, da collezioni pubbliche francesi: dal Laboratorio di etnologia del Museo Nazionale di Storia Naturale, dal Museo Nazionale delle Arti d’Africa e di Oceania, dal Museo di Storia Naturale di Lione, dal Museo di Storia Naturale – Museo dell’Uomo. Il percorso parte dall’Ovest verso l’Est, dall’Africa passando per l’Asia, l’Oceania fino all’America del sud, centrale e del nord. Le sculture sono realizzate con materiali diversi, pietra, metallo, avorio, terra cotta e legno. L’Africa è presente con 46 sculture. Uno dei pezzi più suggestivi e più antichi della storia della scultura africana è una statua rappresentante un uomo del periodo di “Nagada II” (Egitto predinastico, V – IV millennio a. c.) proveniente dal Museo di Storia Naturale di Lione. L’Asia è rappresentata da 6 opere, tra cui una scultura in legno raffigurante uno spirito ancestrale. Quest’opera è appartenuta ad André Breton e proviene dall’isola di Nias, (Indonesia, XIX s., dal Musée du quai Branly). L’Oceania, invece, si sviluppa con 28 elementi dalla Melanesia, dalla Polinesia, dalla Micronesia e dall’isola di Carolina. La scultura più interessante è “Uli”, figura associata a riti funerari, (Nouvelle – Irlande, XVIII s.- primi del XIX s., nord dell’Isola centrale, legno). In questo settore è, anche, riconoscibile la bellissima ed imponente scultura, in pietra, dell’isola di Pasqua.

Le Americhe, come per l’Africa, presentano la maggior parte di opere. Trentadue sculture di cui gli oggetti più recenti risalgono alla prima metà del XX s. America del sud, la mesoamerica, l’America del nord e le Grandi Antille. Sintomatica del gusto primitivo è, qui, una grande maternità in legno (Sculpture Kwakiutl, seconda metà del XIX s., Colombia Britannica, Canada, legno di cedro, dall’antica collezione del Museo di Brooklyn, N. Y.), donata da Max Ernst, nel 1975 al Museo di Storia Naturale – Museo dell’Uomo.
Una donna, con il volto come una maschera, allatta il figlio, rappresentato da un piccola testa tenuta capovolta con l’altra mano. L’intensità dell’atteggiamento è intuibile nella spontaneità e nella semplicità di questo gesto.
Un’altra particolarissima scultura, usata come sedia da cerimoniale, è la sculpture Taïno, (XIII s., 1492, Haiti o Santo Domingo, Grandi Antille, legno) dal Museo di Storia Naturale – Museo dell’Uomo, ancora più interessante, per essere stata usata da Cristoforo Colombo e portata, in Europa, dal fratello Bartolomeo. L’essenziale raffinatezza ed il misurato rapporto di equilibrio delle forme pone lo spettatore di fronte ad una mitologia e ad una simbologia diversa dal mondo occidentale, ma, forse, più immediata e più vicina al nostro istinto primordiale ed alle nostre origini. Henry Moore dichiara nel 1941: “La qualitè la plus frappante des arts primitif, commune à tous, est leur intense vitalité. C’est quelque chose que les gens ont fait en réponse direct et immédiate à la vie (…)”.
Al termine del percorso espositivo, una sala multimediale, predisposta per la consultazione del CD-Rom, realizzato sotto la direzione di Maurice Godelier e di Jacques Kerchache, permette di scegliere l’opera, precedentemente vista, di maggior interesse e di recepirne ulteriori informazioni; grazie, anche, alla riproduzione in 3D ed all’utilizzo della tecnologia Quick Time VR che consente di fare girare l’opera a 360 gradi e di ammirarne un particolare. Il Padiglione delle Sessioni è quindi il trampolino di lancio per la grande realizzazione del “Museo du quai Branly” che raggrupperà le collezioni del Museo Nazionale dell’Arte dell’Africa e dell’Oceania e del Laboratorio del Museo Nazionale di Storia Naturale. Grazie ad un accordo del Presidente della Repubblica, del 26 settembre 1996, con il Governo di Lionel Jospin il museo sarà situato nel quai Branly, a Parigi, nel VII arrondissement ai bordi della Senna ed in prossimità della Torre Eiffel, e sarà aperto, ufficialmente, nel 2004. Nel dicembre 1999 l’architetto Jean Nouvel ha vinto la selezione per la realizzazione del progetto architettonico del museo du quai Branly. Il cantiere avrà inizio nel 2001 su di un terreno di 25 000 m2.

Una commissione internazionale si occuperà di valorizzare il museo che sarà dotato di una biblioteca e di una fototeca con relativi archivi scritti, sonori e di film. Saranno disponili periodici, documenti rari con un accesso a circa 25 000 volumi. Inoltre, sarà messo a disposizione un centro di ricerca e di insegnamento diretto da Maurice Godelier. Esposizioni, seminari e dossier, sulla materia, con pubblicazioni di riviste e multimediali, renderanno il Museo du quai Branly interattivo ed all’avanguardia.
Un centro di ricerca lavorerà e collaborerà con il Museo di Storia Naturale, la Scuola Pratica di Alti Studi, la Scuola di Alti Studi di Scienze Sociali, la Scuola Nazionale del Patrimonio, la Scuola del Louvre, il CNRS, insieme al UMR (unità mista di ricerca); e con altre istituzioni di insegnamento e di ricerca, che saranno associate al museo, accoglieranno ricercatori e conservatori francesi e stranieri. Il pubblico avrà accesso a 4000 opere per un percorso di 7000m2 diviso in quattro aree geografiche. Le opere sono scelte per la loro rarità e per il loro riferimento etnologico.

Maria Elena Crea



Pavillon des Session – Palais du Louvre. Arts d’Afrique, d’Asie, d’Océanie et des Amériques. Paris. Dal 19 aprile 2000. Entrata “Porta dei Leoni”. Tutti i giorni, dalle h: 9:00 alle h:18:00, no il martedì. Chiusura vendita biglietti dalle h:17:30. Chiusura domenica 23 aprile, lunedì e martedì, domenica 11 giugno, sabato 11 novembre e lunedì 25 dicembre 2000. Il costo del biglietto del Louvre prima delle h:15:00 e di 45F, dopo le h: 15:00 e la domenica è di 26F. Informazioni per i visitatori, in 5 lingue, (01 40 20 51 51 – 01 40 20 53 17, 36 15 Louvre o 36 15 Culture). http://www.louvre.fr Catalogo: “Sculture. Asie, Océanie, Amériques” sotto la direzione di Jacques Kerchache. 340F (51,83 euro). 60F (9,14 euro). Inglese e francese. Un petit journal per i bambini (a partire dagli 8 anni). Realizzato da Claire Merleau-Ponty. 20F (3,05 euro). CD-Rom. Opera e civiltà. Afrique, Asie, Océanie et Amériques. Tutte le pubblicazioni sono in vendita al chiosco della “Porta dei Leoni” ed alla libreria del Museo del Louvre e nelle librerie

[exibart]

Articoli recenti

  • Libri ed editoria

Un libro al giorno. Autocurriculum di Emilio Isgrò

Torna la rubrica "Un libro al giorno", per presentare romanzi e saggi, ultime pubblicazioni e grandi classici. Non solo arte…

1 Settembre 2024 15:00
  • Arte contemporanea

Come sta andando l’arte a Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024? Risponde il Direttore artistico di Pesaro Musei

Città, territorio, quartieri, comunità: la città marchigiana, già nota per le sue eccellenze nel campo della musica e delle bellezze…

1 Settembre 2024 13:30
  • Mercato

Speciale case d’aste #2: Guidoriccio

Dalla stima dei beni all’attività pubblicitaria, Casa d'Aste Guidoriccio stringe i legami con il territorio toscano e guarda oltre i…

1 Settembre 2024 12:27
  • Fotografia

Other Identity #125, altre forme di identità culturali e pubbliche: Alexia Colombo

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

1 Settembre 2024 8:22
  • Mostre

Homo Faber: The Journey of Life

La Fondazione Giorgio Cini e la città di Venezia aprono le porte alla terza edizione di Homo Faber. L’esposizione, dedicata…

1 Settembre 2024 0:02
  • Mercato

Speciale case d’aste #2: Mediartrade

L’offerta di Mediartrade Casa d’Aste, dall’arte contemporanea agli orologi, punta a un pubblico sempre più internazionale

31 Agosto 2024 23:46