02 maggio 2000

Dal 9 aprile al 3 settembre 2000 Ai confini della Terra. Scultura e arte in Portogallo 1300-1500 Rimini, Palazzi dell’Arengo e del Podestà

 
La più grande mostra dedicata alla scultura portoghese antica sino ad oggi realizzata al mondo. Più di un centinaio di opere che stupiranno il visitatore sia per il livello artistico sia per l'iconografia a volte molto inconsueta per i nostri canoni

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Opere selezionatissime che derivano dalle grandi architetture monastiche e dalla tradizione profana del Portogallo tra il 1300 e 1500, tra gotico e la prima rinascenza manuelina.
Raggruppate per nuclei storici, tematici o geografiche, queste opere consentono al visitatore di avvicinarsi alle vicende di un paese al centro di un’avventura, quella dei viaggi oltremare, destinata e ridisegnare i confini della terra e dell’umanità.
Il tema centrale, l’arte gotica introdotta in Portogallo dai benedettini riformati di Citeaux che nel 1153 fondarono un monastero nel territorio di Alcobaça. L’impronta romanica si mantiene soprattutto nel Nord del paese e oltre ad Alcobaça solo altri due casi aderiscono al nuovo stile: il chiostro della Sé Velha, l’antica cattedrale di Coimbra, iniziato nel 1218 e la cattedrale di Evora, della seconda metà del XIII secolo.
Grazie alla presenza di Francescani e Domenicani, stabilitosi in Portogallo, l’arte gotica si andò sempre più affermandosi; i Mendicanti portarono all’estreme conseguenze l’ideale di povertà che avevano fatto proprio. La chiesa gotica portoghese si caratterizza infatti per la semplicità che domina l’intera fabbrica. Per esempio le architetture a Santarèm, Elvas, Estremoz, Oporto, risaltano la ricchezza degli spazi interni di cui la dolcezza della luce diffusa aumenta l’effetto.
E’ nel trecento che si afferma lo stile gotico affiancato da quello militare: spessore murario, merli, torri difensive, come nel caso di Lisbona, di Guimaraes.
Il maggior esemplare di questa esperienza è la Cattedrale di Lisbona, costruita intorno al 1359 per sostituire quella precedente romanica, distrutta da due terremoti.
Uguale importanza rivestono le novità iconografiche dell’arte gotica con la rappresentazione della Vergine come Madre di Cristo.
La Vergine e il Bambino
Nel contesto portoghese una delle immagini più originali è quella della Madonna in piedi, gravida, con la mano sul ventre quasi a proteggere il figlio che nascerà, popolarmente nota come la Senhora do ò.
Mentre è nel Monastero di Batalha che per la prima la scultura gotica modellerà utilizzando la pietra calcarea locale, un ciclo iconografico completo caratteristico delle grandi opere dell’architettura gotica europea.
La fine dell’arte gotica coincide con uno dei momenti di massimo splendore per il Portogallo. Durante il regno di Don Manuel (1495-1521), il felice esito dei viaggi oltremare fa si che il paese disponga di ingenti risorse economiche. Si costruiscono chiese, se ne ristrutturano e si ampliano le antiche, nasce e si diffonde quella che è stata chiamata “arte manuelina”.
Insomma un grande viaggio nell’arte e nella cultura portoghese attraverso tre secoli di capolavori, tra cui in esposizione: la monumentale croce professionale (17 Kg d’oro e d’argento finemente cesellati) dal monastero di Coimbra, la collana gemmata della regina Santa Isabel, il Ritratto della Principessa Giovanna e il “Cristo nel sepolcro” della scuola di Coimbra.
La mostra nasce per iniziativa del Meeting di Rimini, del Ministero della Cultura Portoghese e dalla Direzione Centrale dell’Istituto Portogues de Museus. Coordinatore Luis Josè Porfirio, direttore del Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona.

Cristiana Margiacchi




Dal 9 aprile al 3 settembre 2000. Ai confini della Terra. Rimini, Palazzi dell’Arengo e del Podestà. Tutti i giorni dalle 9 alle 19. Lunedì chiuso. £12.000/8.000 Info.0541783100.Si Catalogo Electa. Si sito www.meeting.org


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