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21
novembre 2015
E la galleria va per quattro
altrecittà
Vicini di casa è il progetto che unisce quattro visioni, quattro location e tante idee. Nasce così a Terni la prima galleria diffusa. In vista di Capitale della Cultura 2016
L’unione fa la forza, ma può anche fare cultura. E muovere il mondo dell’arte. È quello che si sono detti i quattro galleristi di Terni (Galleria Forzani, Galleria Canovaccio 2, Galleria dA. Co. e Chiara Ronchini Arte) che hanno voluto andare oltre i soliti (e neanche troppo) rapporti di buon vicinato creando un progetto comune, dal titolo “Vicini di casa”, appunto. Un’iniziativa che porta nella città umbra la prima Galleria Diffusa unendo quattro gallerie d’arte cittadine con l’obiettivo di “elaborare insieme un punto della situazione dell’arte e della sua circolazione nella città”. Non solo mostre, quindi (che però non mancheranno, anzi, aprendo subito le danze con un ciclo di tre esposizioni) ma qualcosa di più. Più strutturato, più organizzato e, sperabilmente, più apprezzato dal pubblico. In un momento e in una comunità, quella ternana, in cui è sempre più difficile coinvolgere e stimolare il pubblico verso l’arte.
«Purtroppo il momento attuale, specie sul nostro territorio, sta lasciando sempre meno spazio all’arte e diventa ogni giorno più faticoso fare il nostro mestiere», spiega Massimo Forzani, gallerista e tra i promotori dell’iniziativa, oltre che pittore. «Oggi conta più un telefonino piuttosto che un quadro o una fotografia. Parlando di arte, tra le gente si pensa soltanto alle grandi mostre o alle aste milionarie che finiscono sulla prime pagine, ma è sempre più difficile trovare luoghi di aggregazione dove discuterne e confrontarsi». Da qui l’idea di unire le forze e condividere gli spazi, tra gallerie.
Con il progetto “Vicini di Casa”, un mese all’anno, le gallerie Forzani, Canovaccio 2, dA. Co. e Chiara Ronchini Arte si uniscono e lavorano insieme in un unico spazio per confrontare osservazioni, approcci e valutazioni, appoggiandosi quindi per ogni stagione a una delle quattro gallerie come base di lavoro e discussione. In questo modo cambiano contesti e quartieri e il progetto per una galleria diffusa si arricchisce di nuove variabili, mantenendo però inalterati i propri punti di vista, le tradizioni e le peculiarità. «”Vicini di casa” è un lavoro corale in cui le rispettive differenze rimangono comunque intatte – spiega Chiara Ronchini– solo così è possibile restituire un quadro generale dell’arte di una città. Il nostro è un progetto aperto, che conta di coinvolgere nel corso del tempo anche nuove realtà espositive, per allargare la mappa di un’ideale galleria diffusa a Terni e per fotografare i suoi movimenti culturali e artistici».
La prima edizione si svolge presso la Galleria Forzani, dove lavorano insieme a Forzani e Ronchini, i colleghi Lorenzo Barbaresi e Valentina Gregori e prevede un ciclo di tre esposizioni consecutive. La prima – andata in scena dal 15 al 22 ottobre – ha voluto proporre un tris di indimenticati artisti locali: Ilario Ciaurro, Ugo Castellani e Felice Fatati, in una riflessione storica mirata a simboleggiare quella forza di spirito che ha caratterizzato la pittura ternana dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi. E con l’obiettivo ulteriore di provare a coinvolgere i più giovani, per poi aprire lo sguardo verso le promesse del contemporaneo, nelle tappe successive. Come quella avviata il 24 ottobre e andata avanti fino al 4 novembre, denominata “4X4”, nella quale si sono messi a confronto diversi linguaggi in un’indagine che ha avuto il sapore di una scommessa per il futuro, condotta attraverso le opere di Valentina Carini, Alessio Castrichini, Gianluca Pantaleo e Marco Piantoni, sull’unico filo rosso rappresentato dalla scelta di lavorare attraverso opere di piccole dimensioni. La terza mostra che ha chiuso la prima fase del progetto è stata in programma dal 7 al 17 novembre con la quale si è spaziato verso il resto dell’Umbria aprendo le porte a giovani artisti come Francesco Capponi, Marino Ficola e Riccardo Murelli. «In questa ultima mostra abbiamo guardato e ci siamo fatti guardare – spiega Gregori – chiedendo agli artisti di restituire con le loro opere una propria visione sulla città di Terni e la sua potenziale identità culturale. L’auspicio più grande – continua Forzani – è quello di avvicinare un numero sempre più nutrito di persone al mondo dell’arte. Ma anche le imprese, perché no, provando a trasmettere il messaggio che tutti possono fare qualcosa per rinnovare il panorama culturale di una città e, magari, di un intero Paese».
Il bilancio dopo il primo ciclo espositivo è positivo: «Siamo molto soddisfatti dell’esito della prima esperienza – commenta Gregori – La cittadinanza è rimasta molto colpita dalla nostra idea di unire quattro gallerie molto diverse tra loro. Ed è stata proprio l’unione di queste differenze a rompere una barriera e a portare il pubblico ad avvicinarsi di più e vedere questi spazi non solo come luoghi commerciali, ma come strumento d’indagine culturale».
Un progetto ambizioso, quello dei quattro galleristi. E coraggioso, che prende vita nel periodo migliore, all’interno del clima culturale che coinvolge l’intera città di Terni nella candidatura a Capitale Italiana della Cultura.
Alessio Crisantemi