Per festeggiare un compleanno importante, i sessant’anni, ci vuole un nuovo make up. È quello che ha voluto fare il Premio Termoli, che dopo tanti anni ha deciso di cambiare format e location. Un cambiamento vincente, che ha portato linfa vitale in una cittadina deliziosa, che ha ancora bisogno del contemporaneo. Il Premio, che ha una storia lunga e un avvicendamento di curatori di prestigio e di artisti vincitori molto importanti, nel tempo aveva avuto alti e bassi, molto dovuto anche alle situazioni politiche ed economiche della città.
Con questa edizione, e diciamo la verità anche con questo nuovo sindaco, si è pensato di azzerare, di tornare allo zenith. Si è tenuto dunque il nome del premio ma di fatto molte cose sono cambiate. Intanto è stata chiamata una curatrice da fuori, Anna Daneri, che ha svolto un lavoro eccellente, poi si è cambiato tutto il concept dell premio stesso. Una giuria di esperti, a partire da Lorenzo Canova, che per anni ha lavorato al premio, all’artista Stefano Arienti, a Simone Menegoi.
La mostra con i sei giovani artisti si è tenuta negli spazi del futuro Macte, Museo d’arte Contemporanea Termoli, che una volte era il vecchio mercato. “Incantiere” è il nome della mostra, che metaforicamente mette in primo piano l’importanza della cultura per costruire qualcosa di nuovo e di grande interesse.
All’inaugurazione tantissime persone interessate alla mostra, curiosi che hanno potuto parlare con tutti gli artisti presenti, un momento molto importante finalizzato alla comprensione e divulgazione dell’arte contemporanea che spesso sembra così lontana.
Un progetto ambizioso, non di facile esecuzione, che è solo alla sua prima tappa, che ha visto protagonisti la curatrice appunto Anna Daneri, ma anche l’Assessore alla cultura di Termoli, impegnato con le sue stesse mani a sistemare e mettere a posto, il sindaco, e tante altre persone del luogo convinte del progetto vincente. Gli artisti in mostra, Riccardo Baruzzi, Gabriellla Ciancimino, Antonio Fiorentino, Elena Mazzi, Sara Enrico e Santo Tolone non si sono risparmiati nella esecuzione di lavori di grande impatto visivo e di forte valenza scenica, ma anche intellettiva. Opere molto significative, interessanti e che dialogavano bene tra loro ed anche con lo spazio, che non risulta ancora totalmente adatto per la realizzazione di mostre. Unico neo, dal mio punto di vista, un allestimento troppo invasivo, che andava ad aggiungere elementi visivi importanti vicini ai lavori degli artisti. Due i vincitori: Il premio è andato a Riccardo Baruzzi, “per un’opera che combina con eleganza pittura, disegno, scultura, e design”. Menzione speciale a Gabriella Ciacimino ” per il modo in cui aggiunge a una poetica di relazione con i territori e di impegno sociale il piacere di una sofisticata manualità”. Il lavoro di Baruzzi entrerà a far parte della collezione del museo.
Sabrina Vedovotto
Dal 21 febbraio al 30 aprile 2016
Premio Termoli, Premio D’Arte Contemporanea
Museo d’Arte Contemporanea Termoli
Via Giappone, Termoli