Ciò che si ammira nelle opere di Lisa Castellani (1979, Vicenza) non è sempre quello che appare. Lo spettatore è portato per mano all’interno di un percorso che nasce dallo sguardo e arriva alla creazione. L’occhio dell’autrice è attento scrutatore di particolari all’interno del macrocosmo della natura.
Una natura dolce, delicata, che si mostra silenziosa e sensuale a chi, curioso, la chiama. Il punto di vista dell’artista è evidente fin dal principio, quando il visitatore è portato ad entrare nel suo mondo poiché dalla stampa in vetrina con lo sguardo ammiccante invita a collegarsi con la sua realtà. È ciò che vede all’esterno, fuori dai suoi occhi e che si riflette nella sua mente poi riprodotto all’interno dello spazio espositivo.
In mostra abbiamo la sua visione dei fiori, degli infiniti tramonti e albe accostati a cortili innevati e a
fiori finti ma imbruniti dal colore ramato del supporto. Sono tutte fotografie che animano gli oggetti rappresentati grazie all’espediente del materiale utilizzato. Nel suo viaggio possiamo imbatterci in macro fiori, in cieli infiniti e in spazi dilaganti ma trattati con delicata sensualità.
L’occhio di Castellani lo troviamo anche stampato su un aquilone a cui sono appesi, in ogni angolo, i suoi capelli, come fossimo innanzi alla sua persona, o alla sua essenza. Un video ci mostra la performance dell’artista a Carpi nell’intento, poi riuscito, di farla librare in aria permettendole di viaggiare, di conoscere, di essere se stessa. Accanto abbiamo ancora il suo sguardo esposto su un supporto in pvc di 100×150 cm dove, stando in secondo piano, guarda languidamente l’intreccio di steli e il fiorire di ambrati fiori dipinti in acrilico. La cromia generale rimanda ai colori caldi e avvolgenti dell’estate dove predomina l’ocra nelle sue tinte variegate. A seguire abbiamo due dei sei pannelli in raso che mostrano altrettanti fiori, stavolta fotografati con il close up, che, a messa a fuoco differente, sembrano talora fiocchi di neve altri netti fiorellini di candida natura come a sottolineare la duplicità di significato delle cose da prospettive diverse. Vivaci palloncini volano nell’aria in tre soluzioni a forte contrasto luminoso mitigato dalle ritrovate tinte calde. Il cielo è presente anche nelle opere successive dove, stavolta, il supporto principale è il telaio rotondo da ricamo foderato con raso su cui sono state stampate le immagini. Esse riprendono momenti di particolare suggestione in cui sono sempre presenti le nuvole come metafora di vita.
Immancabile il tocco dell’artista nella sottile linea bianca che solca il cielo come una scia di aereo.
È un bianco che ritroviamo anche nelle due opere successive su ardesia creando un effetto morbido dato dalla presenza del grigio più che del nero del supporto. Infine le stampe su rame. Fiori finti appaiono su un materiale versatile che cambia col tempo e che, quindi, è vivo. Un aiuto per quei fiori che non conoscono il cambiamento e la morte, il punto di inizio per ogni rinascita.
erika prandi
mostra visitata lunedì 30 maggio
dal 27 maggio al 1 luglio 2011
Lisa Castellani – Distance / Proximity
a cura di Luigi Meneghelli
Kn studio
San Giovanni in Valle, 19 – 37129 Verona
orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato dalle 16 alle 19
ingresso: gratuito
info: +39 0458949773;
www.kn-studio.it
info@kn-studio.it
[exibart]