Cin-cin. Il binomio arte e pubblicità è servito e ce ne è per tutti i gusti: Campari, Martini, Fernet-Branca, Cinzano o Gancia e la lista potrebbe continuare.
Nelle sale del m.a.x. museo di Chiasso è ufficialmente iniziato il “rito dell’aperitivo”, un party per la vista: quasi 350 pezzi tra réclames, affiches, manifesti, locandine, menù, grafiche pubblicitarie, insegne, tavolini, sedie e oggettistica varia occupano gli spazi espositivi.
Gli invitati sono nomi illustri: Cappiello, Codognato, Crepax, Depero, Dudovich, Gros, Laskoff, Magagnoli, Nespolo, Testa e molti altri.
“La grafica per l’aperitivo. Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta” indaga il sodalizio che si instaura tra le industrie e gli artisti spaziando in un periodo temporale che va dalla fine dell’Ottocento e attraversa tutto il Novecento.
Si tratta di un’indagine dal carattere eminentemente sociale: da un lato vi è la storia della pubblicità – la si trova nei libri, nei quadri, la sua presenza impera sullo skyline delle città con insegne luminose; dall’altro sono presentate le varie trasformazioni del brindisi – dalla Belle Époque alla “dolce vita”, all’odierno happy hour.
È d’obbligo soffermarsi all’interno della seconda sala al primo piano: un elogio alla Campari fatto da colui il quale ha abbattuto ufficialmente la frontiera tra arte e pubblicità: Fortunato Depero. Sostenitore della libera espressione di idee l’artista esporrà alla Biennale di Venezia del 1926 l’opera Squisito al selz dedicata al Commendador Campari e nel 1932 arriverà a pubblicare il Manifesto dell’Arte Pubblicitaria Futurista in cui teorizza la sua attività di pubblicista. In mostra le sette chine su cartoncino di Depero (degli anni ’30 ca.) disegnate per la Campari e il famoso Depero Futurista (Milano 1927, libro imbullonato, Edizioni Dinamo Azari) sono opere che denotano quella concezione del mondo tipicamente futurista, fatta di visioni prospettiche, verticalità, tridimensionalità, giochi visivi di figure e caratteri grafici.
Ciò che colpisce delle opere in mostra è la modalità con cui la vita di tutti i giorni sia restituita attraverso immagini bizzarre: digestivi bevuti da orsi o coccodrilli, bicchieri spumeggianti propinati da pin-up in stile anni ’50, Napoleone o Cavour che brindano con il Re dei vermuth. Resta forse da chiedersi se, dopo un “aperitivo” lungo quattro sale, non si rischi di uscire dal museo ubriachi. Cheers!
Angela Faravelli
mostra visitata il 4 ottobre 2015
Dal 4 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016
La grafica per l’aperitivo. Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta
m.a.x. museo,
Via Dante Alighieri 6
6830 Chiasso
Orari: da martedì a domenica
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00