Categorie: altrecittà

Fino al 10.II.2013 | Omaggio a Fichli&Weiss nelle collezioni italiane. | Fino al 25.XI.2012 | Paola Anziché | Camogli, Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti

di - 14 Ottobre 2012
Sono cavalcato da una strega? È solo una delle cinquanta frasi selezionate per l’Omaggio a Fischli&Weiss dalle collezioni italiane, ma questa domanda in particolare è una di quelle scelte scelta da Natalina e Pierluigi Remotti, insieme ad altri quesiti: Sono troppo curato? oppure Sono un contadino d’inverno? un modo anche per rivelare sfumature, a volte nascoste, del carattere del collezionista stesso, sempre alla ricerca di qualche affinità con l’opera. Poi anche un gioco per ragionare sulla banalità del quotidiano leggendo i fogli neri con le scritte bianche che riempiono le bianche pareti del piano terra della Fondazione Remotti a Camogli. Soffro di buon gusto?/Perché la mia coperta è così pesante?/Il mondo è pieno di messaggi misteriosi?/ La puzza viene da fuori/ Le persone sono fiori? /Il diavolo è contento di me?/Si può vivere nella stessa casa di una donna del tutto estranea e selvaggia?/ Sono forse il sacco a pelo della mia anima?

Sembrano le pagine scritte a caso del libro della vita, quello senza storie straordinarie, fatto solo da rapide impressioni e veloci sensazioni che passano per la testa ad ognuno di noi. Interrogativi che non pretendono una risposta. Un lungo fluire di un racconto senza trama, che si può ricomporre dalla fine, un puzzle dove i pezzi possono cambiare, senza alterare il senso del tutto: «Non chiamiamola una mostra, ma solo un omaggio che presenta un doppio percorso – spiega Natalina Remotti – da una parte un modo per conoscere i collezionisti, infatti le opere sono esposte in ordine per collezioni, e dall’altro  per  fare qualche riflessione  su quello che  passa per la testa a ognuno di noi, e che noi non avremo il coraggio di scrivere, o di descrivere». La stessa intelligente, paradossale ironia che ha portato nel 2003 la coppia svizzera al Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, con l’installazione Fragen, in quell’occasione le domande erano scritte al neon, solo in seguito è nata l’edizione cartacea, in più lingue. Nell’omaggio, insieme alle domande, anche quel gran bel video che è The way things go, esilarante descrizione dell’effetto domino (o del gioco) del casuale.
Poi dopo gli svizzeri, al piano superiore della Fondazione, si volta pagina, pur rimanendo nel tema del casuale, con “Yurte” la mostra di Paola Anziché curata da Francesca Pasini, a cui si accede solo attraverso un passaggio obbligato, fatto da una tenda di bambù. Una specie di sipario che produce una dolce sonorità col movimento, ottima porta d’ingresso per il mondo ancestrale e nomade dominato dalle eleganti sculture morbide dell’artista, che partono dalle tende delle popolazioni mongole: «Sono opere interamente  cucite, costruite, tagliate, ricamate  da  questa giovane artista che noi presentiamo a Camogli fino al 25 Novembre aggiunge Natalina Remotti – e che in ottobre sarà anche alla GAM di Torino, partendo dall’idea dell’antica Yurta, e che con lei diventano piccoli rifugi personali, da indossare per seguire un’idea di protezione costante». Una nuova casa trasportabile, flessibile nell’uso e nella sostanza, di grande bellezza, tutte opere inserite nell’equilibrio della natura, di grande forza poetica. Poi dal 1 dicembre al 10 febbraio, in Fondazione ci sarà un’altra giovane artista, Marta dell’Angelo, con un altro racconto, sempre sul tema della quotidianità.

Bettina Bush

dal 29 settembre 2012 al 10 febbraio 2013
Omaggio a Fischli & Weiss dalle collezioni italiane.
dal 29 settembre al 25 novembre 2012
Paola Anziché.
Fondazione Remotti
Via Castagneto, 52 – (16032) Camogli (GE)
Orario: da giovedì a domenica ore 16-19 e su appuntamento. Ingresso libero
Info: tel. +39 0185772137; info@fondazioneremotti.it

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