28 novembre 2011

fino al 13.I.2012 Adrian Tranquilli Roma, Studio Stefania Miscetti

 
Riflessioni sull’eroe, vincibile e senza gloria, che attraversa la Storia di ieri e di oggi, per parlarci della sconfitta dell’uomo e dei suoi miti...

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L’operazione artistica di Adrian Tranquilli (Melbourne, Australia 1966), le cui opere sono state esibite al MACRO di Roma lo scorso Ottobre, si focalizzano per questa mostra, sulla serialità del protagonista, che ri-proposto con dei richiami iconografici ben precisi, riesce a dare forme diverse ed un messaggio sempre più incisivo.
Dopo aver sperimentato materiali plastici e video, presenta in quest’occasione presso lo Studio Stefania Miscetti, una serie di lavori a carboncino e vernice nera, attraversati da assi in legno che sfuggono alle rigide geometrie della cornice.La sua visione vede fondersi le radici artistiche con la riflessione su un passato remoto e con l’antropologia.
Tema prediletto dell’ artista continua ad essere l’eroe, un eroe che, in queste opere, viene calato nella contemporaneità indossando la maschera di Batman.
Una visione che non lascia trasparire nulla del celebre fumetto che ci racconta di straordinarie vittorie. Il protagonista delle opere appare sconfitto, solo e morente. L’eroe che viene visto come guida collettiva, per il suo forte impatto nell’immaginario comune, sembra voler rappresentare anche la massa.

Un senso di tragicità classica, viene ripresa ed accentuata dal panneggio che scende lento ed in modo plastico sul corpo del condannato. La tecnica e la resa sono altrettanto convincenti: è evidente il rigoroso tratto a carboncino che non permette sfumature, ma fa sì che il chiaroscuro accentui il senso tragico.
La posa altrettanto classica della figura, sempre centrale in ogni opera, ricorda il Cristo crocifisso, flagellato, deposto. Non è difficile accomunarli, ma contemporaneamente, vederli in un contrasto che in effetti, pur distante nel tempo, viene vissuto come un sacrificio di cui non si riescono a cogliere i frutti.
Lo sconfinamento della realtà è ricordato dal simbolo che si impone in nero sullo sfondo etereo. La croce greca, la croce latina, la stella, la svastica invitano a riflettere su tempi storici diversi che l’umanità ha affrontato e vissuto, in una trasversalità che l’eroe, proprio in quanto tale, vive anch’egli consciamente ma in modo simultaneo.
La Storia afferma la sua presenza e ribadisce la sua importanza fuoriuscendo dallo spazio artistico e dal sentire dello spettatore esterno. Lo attira, lo richiama e ne fa succube lo sguardo per il salto evidente alla tridimensionalità. Dall’azione si passa anche al movimento, si veda l’opera “In Excelsis 3”, dove l’asse orizzontale viene lasciata a terra, a simularne la caduta.

Lo stesso formato così rigido e imponente richiama le pale d’altare per le opere maggiori e ricorda, per quelle di formato minore, le tappe di una “Via Crucis” che scandisce in diversi momenti la fine.
L’intensità delle opere di Adrian, sembra sussistere proprio sul contrasto dei tempi e sul gioco geometrico delle forme narranti. In questa dialettica giocata su forme, sensazioni e rimandi al passato, anche l’artista ci lascia nell’ambiguità e in un certo stato d’angoscia quasi a voler dire: “Everything is possible and nothing is real”.

claudia fiasca
mostra visitata il 15 Novembre 2011

dal 20 ottobre 2011 al 13 gennaio 2012
Adrian Tranquilli, In Excelsis
Studio Stafania Miscetti
Via delle Mantellate, 14 – 00165 Roma
orario dal martedì al sabato 16-20
ingresso libero

Info. tel/fax. +39 06 6880588
mail:
info@studiostefaniamiscetti.com
www.studiostefaniamiscetti.com

 
 
[exibart]

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