Categorie: altrecittà

Fino al 13.III.2016 | Barbie. The Icon | Mudec – Museo delle Culture, Milano

di - 8 Dicembre 2015
Ha 56 anni e non è mai stata sposata. Un fidanzato più giovane di lei, ambiziosa e lavoratrice, il suo curriculum vitae vanta oltre 150 carriere, tra cui quella di redattrice di moda, modella, veterinaria, infermiera, ambasciatrice Onu, pilota di Formula 1, candidata alla presidenza degli Stati Uniti e, in qualità di astronauta, ha pure trovato il tempo di andare sulla luna.
Ora Barbara Millicent Roberts, più semplicemente nota come Barbie, è protagonista di “Barbie. The Icon”, una mostra che ne celebra il ruolo di icona contemporanea, anticipatrice di tendenze e regina incontrastata dello stile.
Donne, madri, ragazze, teen-ager e bambine di tutte le età: alzi la mano chi non ne ha mai avuta una. La mostra raccoglie oltre 400 versioni della bambola più celebre e imitata al mondo, distribuite in un allestimento di cinque sale tematiche – “Barbie e la moda”, “Barbie Family”, “Barbie Careers”, “Dolls of the world” e “Barbie icona globale” – precedute dalla sezione introduttiva “Who is Barbie?” ove si trovano esposti sette pezzi cult – uno per ciascuna decade – dal 1959, anno in cui Barbie debuttò alla New York Intenational Toy Fair, fino ai giorni nostri.
Ci sono i modelli dedicati alle icone intramontabili della cinematografia mondiale – Barbie Grace Kelly, Barbie Rossella O’Hara di “Via col vento”, Dorothy de “Il mago di Oz”, Holly Golightly di “Colazione da Tiffany”, Sandy, Frenchy e Rizzo del musical “Grease” o le sexissime Bond Girls Halle Barry e Ursula Andress – ma anche star della pop music come Barbie Cher o Barbie J.Lo. Presenti all’appello le versioni “in carriera” (ginnasta, ballerina, poliziotta, hostess o giornalista…) o modelli come Barbie Hollywood e Barbie Long Hair che hanno accompagnato l’infanzia di chi è stata bambina negli anni Novanta.

E se è considerata la fashion-icon per eccellenza, da oltre un lustro sulla cresta dell’onda in fatto di moda, tendenze e non solo, un motivo di ci sarà. Moschino, Armani, Karl Lagerfeld, Valentino, Dior, Vivienne Westwood, Prada, Gucci o Ferré: sono più di 100 i couturier e le case di moda che, negli anni, hanno fatto a gara per vestirla e le cui creazioni sono esposte nella sezione dedicata al rapporto fondamentale tra Miss Roberts e la moda; mentre 50 sono le nazionalità assunte da Barbie dal 1964 ad oggi ed esposte nella sezione “Dolls of world” che presenta bambole vestite coi costumi tradizionali dei diversi paesi del mondo – dalla Spagna, alla California, all’Olanda, passando per il Marocco o Thaiti – in omaggio alla varietà etnica intesa come valore contemporaneo imprescindibile.
Un caso estetico quindi, ma anche sociale e di costume oltre che economico (ogni anno nel mondo si vendono oltre 120 milioni di Barbie, per un totale di oltre un miliardo dal 1959) che negli anni è stato in grado d’interpretare e anticipare alcune delle conquiste che oggi contraddistinguono l’immagine femminile nella società occidentale contemporanea.
Un fatto su cui ha posto l’accento Massimiliano Capella, storico della moda e curatore della mostra: «Attraverso Barbie è possibile narrare la storia e le grandi trasformazioni sociali, culturali e di stile che hanno interessato la società dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Sin dalla sua creazione Barbie ha avuto l’ambizione d’intraprendere un numero sterminato di carriere, alcune delle quali, fino a poco tempo fa, impensabili per una donna, incoraggiando generazioni di bambine a seguire i propri sogni». Ah Barbie… 56 anni e non sentirli.
Bianca Martinelli
mostra visitata il 27 ottobre
Dal 28 ottobre 2015 al 13 marzo 2016
Barbie. The Icon
Mudec – Museo delle Culture
Milano – via Tortona 56
Orari: lun 14.30-19.30, giov e sab 9.30-22.30
martedì, mercoledì e venerdì 9.30-19.30
Info 02/54917, www.mudec.it

Giornalista pubblicista iscritta all’albo, lavora nel mondo dell’editoria e della comunicazione come autrice, content editor e addetta stampa. Collabora con riviste e quotidiani, occupandosi dei settori: mostre e arti visive, moda e mercato dell’arte.

Articoli recenti

  • Mercato

Dentro l’asta. La Balloon Monkey di Jeff Koons

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno appena volto al termine, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

6 Gennaio 2025 21:37
  • Libri ed editoria

Noia terminale: utopia e distopia di un mondo retto dal matriarcato

Arriva in Italia la raccolta di racconti della scrittrice giapponese Suzuki Izumi: un’indagine sulle contraddizioni della società e dell'individuo, attraverso…

6 Gennaio 2025 20:30
  • Arte moderna

Esplorando l’universo maschile: la pittura di Gustave Caillebotte al Musée d’Orsay di Parigi

In occasione del 130° anniversario della morte dell'artista il Museo d'Orsay di Parigi propone una retrospettiva sul pittore impressionista che…

6 Gennaio 2025 18:26
  • Beni culturali

Stonehenge era un simbolo di alleanza tra comunità: la nuova scoperta

Il sito di Stonehenge potrebbe essere stato un simbolo di unione tra le antiche civiltà della Gran Bretagna: la nuova…

6 Gennaio 2025 10:37
  • Arte contemporanea

Vedere le stelle. Ecco il dono, di buon auspicio, dell’Epifania

Lumen requirunt lumine, dice un antico inno liturgico dell’Epifania: seguendo una luce ricercano la Luce. Dalla Notte Stellata di Van…

6 Gennaio 2025 0:02
  • Mostre

Carne e spiritualità al centro della mostra di Antonio Obá al Centre d’Art Contemporain di Ginevra

Quella che il CAC di Ginevra presenta, prima della sua imminente chiusura per lavori di restauro, è la storia della…

5 Gennaio 2025 20:30