Articolata e approfondita, completa ma soprattutto affascinante la retrospettiva dedicata al celebre maestro della fotografia Ugo Mulas, nella sua cittĂ natale.
A poco più di quarant’anni dalla morte del fotografo, Brescia propone all’interno degli splendidi ambienti del museo cittadino di Santa Giulia, una grande mostra che ripercorre le tappe fondamentali dell’incredibile e variegata produzione di Mulas.
Chiaro, nello stesso titolo della mostra, l’imprescindibile riferimento all’importante pubblicazione per Einaudi del 1973, “La fotografia”; un vero e proprio omaggio, negli intenti della curatela di Jean François Chevrier, così come dichiarato dalla scelta delle fotografie esposte, una raccolta ampia e rappresentativa degli scatti selezionati all’epoca dallo stesso Mulas.
Il percorso espositivo, ricco e composito, focalizza l’attenzione su alcuni dei momenti nodali della riflessione e della ricerca visiva del fotografo restituendoci un’immagine coerente e puntuale del suo lavoro.
Di grande fascino il filone dei ritratti di artisti, forse una delle esperienze meglio conosciute al grande pubblico; dai celebri scatti di Fontana nell’”Attesa” che precede la realizzazione di un taglio, a Duchamp che cammina in Washington Square, allo scenografico studio di Warhol, a quello spoglio di Noland, a quello di Rauschemberg, disseminato di oggetti di tutti i tipi, ai corpi ricoperti di gesso che affollano l’atelier di Segal, e ancora al primo piano di Fausto Melotti, alla risata di Jasper Johns, al viso di Calder, completamente celato dalla sua opera, alle immagini della biennale veneziana e a quelle del bar Jamaica, luoghi d’incontro, di scambio, di festa.
La fotografia supera l’aspetto più banalmente documentario e diventa incredibile strumento di indagine, mezzo privilegiato per scrutare l’animo dell’artista, individuare dove ha origine il suo lavoro, cogliere l’essenza della sua opera.
Una volontà , quella di indagare, approfondire, apprendere che viene dichiarata ancora più evidentemente all’interno del ciclo delle “verifiche”, dove la fotografia è al contempo strumento d’analisi e oggetto della ricerca stessa. Tra il 1971 e l’anno seguente Mulas pone alla base del suo lavoro la necessità di riscoprire, dopo oltre vent’anni di attività , i fondamenti, i meccanismi, gli elementi di base dell’operazione fotografica, con una serie di lavori che ne verifichino il significato, il valore, spingendosi ben oltre l’automatismo della pratica quotidiana.
Non mancano infine in mostra i lavori che il fotografo dedicò agli spazi urbani e in particolare a Milano, sua città d’adozione. Ancora una volta fotografare significa scoprire, avvicinarsi, conoscere ed ecco che la città viene quasi completamente svuotata dalla presenza umana con lo scopo preciso di ravvisare ciò che sfugge allo sguardo abituale, di eliminare ciò che cattura l’attenzione per cogliere ciò che vi si nasconde alle spalle e renderlo per una volta protagonista.
Antonia Bertelli
mostra visitata il 27 giugno 2014
Dal 16 aprile al 13 luglio 2014
Ugo Mulas. La fotografia
Museo di Santa Giulia
Via Musei, 81/b – Brescia
Orari: dal martedì alla domenica 10.30 – 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00)