Che cos’è il rapporto col padre? Lo sappiamo decifrare? Riusciamo a descrivere quel sentimento che sentiamo verso i nostri padri? Se il rapporto con la madre è embrionale, indissolubile in qualcosa che ci ha creato e sviluppato, quello col padre com’è? È grazie al padre e alla sua funzione discriminatrice, che riusciamo a liberarci dell’identità inconscia con la madre, uscendo dal nucleo diadico, al fine di avviare il nostro processo di individuazione, separarsi e crescere come entità autonoma, unica, irripetibile. È sua imprescindibile funzione di corruttore dell’istintualità inconscia dominante nella simbiosi, in quella simbiosi che attiva sinergie, come nel dialogo in un percorso attivo di memoria tra Ettore Pistoletto Olivero e Michelangelo Pistoletto. La loro giovinezza è eterna, sancita da un percorso nel territorio Biellese, che culla due valli, il rapporto simbiotico caratterizzato dalla dipendenza, dalla relazione triadica in cui l’uno fagocita l’altro, che al tempo stesso riconosce l’individualità artistica di ciascuno. In un territorio florido di cultura tessile e appartenenza familiare, si crea su tre storiche sedi una mostra che ritrae due mondi, quello dell’infanzia e quello dell’età adulta. Due realtà che, anche se in antitesi, sono indissolubilmente legate. Ettore Pistoletto Olivero (Gravere 1898 – Sanremo 1981), di base artistica ‘800, con un grande senso del realismo nutre una pittura fotografica, che quasi la sfida. Usa la pittura con una tale freschezza di colori che appare come primavere infinite. Pur essendo scevro da una pittura che volge all’informale, rifiuta l’astrazione e lo si percepisce osservando i quattordici lavori realizzati alla panoramica Zegna di arte ambientale, fortemente voluta da Ermenegildo Zegna. Iniziare il percorso da Fondazione Zegna è tappa dovuta e di obbligo. Ci permette di scoprire il raffinato rapporto di complicità tra padre e figlio, tra territorio e Fondazione Zegna e pittura. I video che accompagnano i dialoghi con Anna Zegna e Michelangelo Pistoletto scoprono e raccontano il rapporto che ha avuto il padre Ettore col territorio e l’arte della lana. In una galleria tra le opere pittoriche di Ettore, il roseto e l’aria frizzantina biellese udire “La tua giovinezza è Eterna – Sono destinato a morire giovane” definisce l’idea di poesia. In una pittura che verte tra il divisionismo e il realismo il padre non accetta le avanguardie e l’unica che mai riconoscerà, sarà quella del figlio Michelangelo.
Lanificio Zegna, Sala Quadri, ph Damiano Andreotti
Il sodalizio si dipana a Palazzo GromoLosa -Biella Piazzo- in una lettura in cui gli aspetti fondamentali sono il ritratto, l’autoritratto e lo specchiamento, il rapporto tra padre e figlio diviene esplicativo e si relaziona col tempo che allontana ma al tempo stesso avvicina. Vengono presentate Il disegno dello Specchio (1979) e la serie di Quadri specchianti (1963-2017) di Michelangelo Pistoletto poste in dialogo con le Nature Morte di Ettore Pistoletto Olivero. Il rapporto tra i due artisti diventa fortemente emblematico e simbolico che sfocia in Abbraccio all’infinito, opera sonora realizzata per la mostra. Un’opera chiusa dentro un abbraccio tra padre e figlio con al centro degli Oggetti In Meno. Un’opera usata come strumento a percussione –diretta da Yuval Avital- in cui i musicisti che in potenza possono creare frastuono, qui suonano sussurrando per chiamare il padre. Siamo noi che entriamo nello specchio e guardiamo in quella direzione, questa è la riflessione che dobbiamo interpretare quando ci troviamo di fronte alle opere di Michelangelo a Cittàdellarte in Fondazione Pistoletto –Biella-. Il punto di partenza è la creazione della stanza Padre, figlio e creatività –realizzata per Christian Stein 1975- . Attraverso lo specchio, si viaggia nei due versi, e, i termini si sovrappongono, come se il significato dell’uno sostituisse l’altro e fosse impossibile trovare un’unica direzione. Padre e figlio si possono accettare, scontrare, detestare. Ma esiste un punto di non ritorno, dove per sé stesso, ciascuno dei due è l’altro.
P.S. All’occhio più attento, ci sono tre opere da osservare a Cittadellarte: Rebirth 21 12 di Opiemme, una scritta specchiante. Cemento di BR1 –in collaborazione con Rawtella- e se cercate bene anche l’opera Living Mural Andreco.
Silvia Barolo
Mostra visitata il 17 aprile
Dal 17 aprile al 13 ottobre 2019
Padre e Figlio. Ettore Pistoletto Olivero e Michelangelo Pistoletto
ORARI
Palazzo Gromo Losa
Venerdì h 15.00-19.00
Sabato e domenica h 11.00-19.00
Aperto su prenotazione in altri orari per gruppi di min. 5 persone – costo della visita €75,00 + biglietti d’ingresso
Casa Zegna
Sabato h 15.00-19.00 | Domenica h 11.00-19.00 Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 10.00-17.00 e sabato h 11.00-15.00 su prenotazione (gruppi di max. 25 persone – costo della visita €90,00 + biglietti d’ ingresso)
Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
Sabato h 15.00-19.00 | Domenica h 11.00-19.00
Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì h 10.00-17.00 su prenotazione (per gruppi di min. 5 persone)
Info: www.padreefiglio.it I Email info@padreefiglio.it