Muovendo da queste premesse, il percorso della collettiva Su Nero Nero a cura di Franz Paludetto ci accompagna senza forzature attraverso i molteplici tentativi di riflessione sul grado zero delle espressioni artistiche, siano esse legate a pittura, scultura e fotografia piuttosto che a performance e video. Il nero è componente contenutistica e, allo stesso tempo, recinto simbolico in cui porre le coordinate di un discorso su potenzialità e limiti formali e stilistici della contemporaneità.
Sergio Ragalzi forza la figura umana presentando simulacri di corpi che sembrano accumulare strati: immagini incerte, instabili perché in bilico tra lo spazio attivo della tela e la passività di un’espressione archetipica.
Le opere di Paolo Grassino sono di forte impatto drammatico. Il suo è un approccio dialettico alle categorie di realtà e artificio. Mutazione e instabilità dei concetti di riconoscimento e identità sono proposte in nere sculture di gomma sintetica o cemento.
La fotografia di Claudia Rogge sembra prendere vita da un particolare horror vacui, che, oltre a matrici psicanalitiche, presenta, in chiave ironica e teatrale, i disagi della civiltà contemporanea. Il colore nero vi partecipa come componente perturbante, è neutrale sfondo per ammassi di corpi, pose e situazioni.
L’opera di Marco Tirelli instaura un dialogo tra lo studio di strutture e la valenza percettiva di una certa sfumatura del nero. Mette in gioco la nostra capacità di visione e si inscrive, all’interno della mostra, come considerazione sul significato di segno e rappresentatività.
Le sculture Fossili di Carlo D’Oria portano in scena un’archeologia dell’umanità. L’uomo è riconoscibile come calco nella pietra, come reperto casuale emerso da chissà quale futuribile indagine. Resta rappresentabile – come se si trovasse in un quadro – nella riflessione antropologica dello scultore sul significato e sul valore della finzione artistica.
A conclusione di un ipotetico percorso attraverso le opere dei novanta artisti presenti, l’installazione concettuale Tele Lavate di Michelangelo Castagnotto rivela la chiave di lettura dell’intera mostra. L’arte supera sempre se stessa: soltanto l’uso artistico fa sì che lo spettatore si interroghi di fronte a qualcosa di dato incondizionatamente, a un corpus affrancato, per il momento, dalla progettualità della storia. Allo stesso modo, il nero è stato lavato dalla tela. Quest’ultima, stesa ad asciugare, ha conquistato lo spazio che Malevic aveva liberato un secolo fa.
ivan fassio
mostra visitata l’11 settembre 2011
Su Nero nerO
Over Black blacK
Castello di Rivara
Curatore: Franz Paludetto
Artisti: Daniela Perego, Nicus Lucà, Paolo Grassino, Michelangelo Castagnotto, Carlo D’Oria, Claudia Rogge, Sergio Ragalzi, Marco Tirelli, Maura Banfo, Francesco Sena, Luigi Mainolfi, Nunzio, Hermann Pitz, Jessica Carroll, Elvio Chiricozzi, Felice Levini, Sarah Ledda
Testi: Marisa Vescovo, Diletta Benedetto, Ugo Castagnotto, Daniela Berta
Orari: ven 14-18, sab e dom 10-13/14-18
(possono variare, verificare sempre via telefono)
Sede Piazza Sillano 2, Rivara 10080
Informazioni: Tel +39 0124 31122 | info@castellodirivara.it | http://www.castellodirivara.it
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