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13
febbraio 2008
fino al 14.II.2008 Chiara Francesconi / Gabriele Silvi Cupra Marittima (ap), Franco Marconi
altrecittà
I luoghi della socialità sotto la lente di due giovani artisti. Fotografia e installazione come mezzi per comunicare azioni e pensieri dell’individuo. Nella sua relazione con gli altri. Una riflessione sull’uomo e sul mondo nel quale vive...
Nasce dall’idea di invitare due critici a presentare ciascuno il lavoro di un artista, in modo da integrarlo e metterlo in comunicazione con quello dell’altro, il nuovo appuntamento della stagione espositiva di Franco Marconi. Cristina Petrelli presenta l’opera installativa di Gabriele Silvi (Ancona, 1977), Stefano Verri i lavori fotografici di Chiara Francesconi (Pesaro, 1976). Gli spazi della galleria sono trasformati così in una zona sospesa, in cui lo sguardo è fermato sul mondo moderno, con le sue assurdità, i suoi ritmi, le sue contraddizioni. Le opere dei due artisti sono separate per marcare le differenze di percorso e linguaggio, ma si compenetrano perfettamente.
Particelle di umanità in microcosmi di colore sintetizza il senso dei lavori di Francesconi: un essere umano frammentato, posizionato e ritratto nelle situazioni e nei luoghi in cui è normale che sia. Una serie di scatti all’interno di una lavanderia a gettoni creano il microcosmo di colore a cui assistiamo, storie che s’intrecciano fra gli oblò delle lavatrici. Un universo al femminile di cui non vediamo le facce, ma che rende fisica e presente la presenza umana, familiare un luogo impersonale e sterile; un luogo di passaggio, dove s’incontrano storie ed esperienze di vita.
Le Trappole seducenti di Gabriele Silvi conducono invece in un’atmosfera all’apparenza più ludica. Gli oggetti sono posti nello spazio dando allo spettatore il desiderio di girarci attorno e di interagire con essi. The dillinger escape plan è un flipper col quale è possibile intrattenersi come accadeva da ragazzi al bar durante le vacanze; XIIX Twin Tower è una scatola di montaggio: seguendo le istruzioni è possibile ottenere il modellino dei famosi grattacieli newyorkesi; Pericolo Scampato è un arco con freccia sostenuto da una complessa struttura plastica. Quello che però pare evidente è il senso di pericolo e l’impossibilità della fuga. Osservando i lavori, notiamo che il bersaglio della freccia siamo noi stessi, mentre una voce avverte del pericolo che stiamo correndo, il flipper traccia un percorso, che è una via di fuga in mezzo a sparatorie, ma seguendo le frecce si torna al punto di partenza e alla fine in buca, e le torri gemelle sono pericolosamente in bilico. Attirando lo spettatore con l’esca del gioco, Silvi conduce in uno spazio mentale dove le regole sono invertite e i punti di riferimento della nostra società sono crollati. L’uomo si ritrova libero da miti, ideali e valori che condizionano menti e azioni, dalla razza alla religione, alla nazione.
Le opere dei due artisti sono legate da un filo sottile chiamato uomo e riflettono sul ruolo nel mondo in cui si trova a vivere, con i suoi dubbi, le sue paure, le sue certezze. L’essere umano, fotografato nella sua quotidianità o davanti alle piccole-grandi tragedie che vive ogni giorno, scopre di non essere solo. Di vivere in un mondo dove anche altri hanno le stesse esigenze e timori.
Particelle di umanità in microcosmi di colore sintetizza il senso dei lavori di Francesconi: un essere umano frammentato, posizionato e ritratto nelle situazioni e nei luoghi in cui è normale che sia. Una serie di scatti all’interno di una lavanderia a gettoni creano il microcosmo di colore a cui assistiamo, storie che s’intrecciano fra gli oblò delle lavatrici. Un universo al femminile di cui non vediamo le facce, ma che rende fisica e presente la presenza umana, familiare un luogo impersonale e sterile; un luogo di passaggio, dove s’incontrano storie ed esperienze di vita.
Le Trappole seducenti di Gabriele Silvi conducono invece in un’atmosfera all’apparenza più ludica. Gli oggetti sono posti nello spazio dando allo spettatore il desiderio di girarci attorno e di interagire con essi. The dillinger escape plan è un flipper col quale è possibile intrattenersi come accadeva da ragazzi al bar durante le vacanze; XIIX Twin Tower è una scatola di montaggio: seguendo le istruzioni è possibile ottenere il modellino dei famosi grattacieli newyorkesi; Pericolo Scampato è un arco con freccia sostenuto da una complessa struttura plastica. Quello che però pare evidente è il senso di pericolo e l’impossibilità della fuga. Osservando i lavori, notiamo che il bersaglio della freccia siamo noi stessi, mentre una voce avverte del pericolo che stiamo correndo, il flipper traccia un percorso, che è una via di fuga in mezzo a sparatorie, ma seguendo le frecce si torna al punto di partenza e alla fine in buca, e le torri gemelle sono pericolosamente in bilico. Attirando lo spettatore con l’esca del gioco, Silvi conduce in uno spazio mentale dove le regole sono invertite e i punti di riferimento della nostra società sono crollati. L’uomo si ritrova libero da miti, ideali e valori che condizionano menti e azioni, dalla razza alla religione, alla nazione.
Le opere dei due artisti sono legate da un filo sottile chiamato uomo e riflettono sul ruolo nel mondo in cui si trova a vivere, con i suoi dubbi, le sue paure, le sue certezze. L’essere umano, fotografato nella sua quotidianità o davanti alle piccole-grandi tragedie che vive ogni giorno, scopre di non essere solo. Di vivere in un mondo dove anche altri hanno le stesse esigenze e timori.
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Chiara Francesconi / Gabriele Silvi
a cura di Cristina Petrelli e Stefano Verri
Galleria Franco Marconi
Corso Vittorio Emanuele, 70 – 63012 Cupra Marittima (AP)
Orario: da lunedi a sabato ore 16.30-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0735778703; galmarconi@siscom.it; www.siscom.it/marconi
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