Categorie: altrecittà

Fino al 14.VII.2018 | Richard Patterson e Ged Quinn | Galleria Mucciaccia, Roma

di - 3 Luglio 2018
Oggi che le tecnologie digitali stanno attestando una rivoluzione del linguaggio dell’arte, e realizzare delle immagini straordinarie non è mai stato tecnicamente più semplice, la pittura persiste nel narrarci un unicum estetico, non come un mero esercizio di stile, ma un bagliore iconico che lascia completamente conquistati, come per la doppia personale dei Britannici Ged Quinn e Richard Patterson alla Galleria Mucciaccia.
La mostra accompagna lo spettatore in una selezione efficace di lavori visionari più rappresentativi degli ultimi anni dei due artisti. Sia Patterson (uno dei Young British Artists) che Quinn sono nati nel Regno Unito nel 1963, fanno parte della generazione che è emersa nel periodo cruciale della Londra degli anni ottanta: l’era del post-Punk graffiante.
Quinn è noto per realizzare dipinti densamente stratificati; che trasformano le tecniche storiche dell’arte in un’esperienza contemporanea con un approccio concettuale ed estratta, utilizzando dei metodi radicali nella composizione e nell’uso dell’immaginario.
Lavora in modo meticoloso ed esegue grandi opere pittoriche con una straordinaria abilità tecnica. Sotto la mano dell’artista, il paesaggio pastorale e la natura morta domestica si trasformano dal familiare al fantastico; i paesaggi illusori oscillano tra il consueto e il surreale.
Quinn seleziona con cura le storie multiple, le narrative ed gli emblemi mitologici si scontrano come nella grande tela Montegrel Periplum nella quale magistralmente gioca con una dialettica di prossimità e di distanza attraverso il montaggio che lascia incantati e rapiti dall’intensità e dagli scenari inquieti e enigmatici che si diramano.
Richard Patterson, Ged Quinn, vista della mostra
L’interazione di elementi tratti dalla storia culturale occidentale, dalla mitologia, dalla filosofia e dall’immaginazione crea un coinvolgimento con lo spettatore che sfida le nozioni preconcette di bellezza e arte.
Gli spazi dei dipinti di Quinn si sono evoluti negli ultimi anni verso una collisione illusoria di generi di varia natura, optando per una sovrapposizione di differenti immagini attraverso i frammenti della superficie dell’opera, una sorta di flusso nel quale i rimandi e le narrazioni seguono scenari temporali nei quali l’estetica dell’empatia rimanda alla ricerca e ai simboli del filone dell’iconologia ricercati da Aby Warburg; ne è un esempio il grande olio su tela Bela Forgets the Scissors (del 2016) collocato al centro della galleria.
Indubbio l’incontro con l’incompiuto e misterioso libro Mnemosyne Atlas, che sicuramente ha stimolato una prospettiva fatta di immagini diverse connesse cripticamente da gesti, sensazioni, movimento spazio ed ethos più che dalle parole come sostiene David Elliot nella pubblicazione della mostra;
I complessi dipinti multistrato, i ready-mades, la fotografia e le opere tridimensionali di Richard Patterson si inseriscono saldamente nelle tradizioni dell’arte europea e americana. Nel suo lessico gli elementi “profani” derivanti dalla cultura popolare si inseriscono con i riferimenti nobili alla storia dell’arte attuando un processo di “mascheramento” nel quale i due linguaggi contrastanti della figurazione e dell’astrazione si modulano all’interno di un terremo ibrido.
Lo stesso terreno nel quale utilizza tutte le varianti del colore pantone tutte insieme in una sorta di Mary Quant Explosion forse origine di quella scintilla intuitiva che secondo lui dà “alla luce di Londra l’elemento principe per essere la luce ideale dei pittori moderni.”
Camilla Boemio
mostra visitata il 7 Giugno 2018
Dal 24 Maggio al 14 Luglio 2018
Richard Patterson | Ged Quinn
Galleria Mucciaccia
Largo della Fontanella Borghese, 89, Roma
Orari: Lunedì – Sabato 10:00 19:30
Info: https://www.galleriamucciaccia.com/it/
@https://twitter.com/camillaboemio

Scrittrice d'arte, curatrice e teorica la cui pratica indaga l'estetica contemporanea; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation, il padiglione delle Maldive alla 55.° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico; nel 2016 è stata curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura, con il titolo Reporting from the Front; nello stesso anno ha partecipato a The Social (4th International Association for Visual Culture Biennial Conference) alla Boston University. Nel 2017, ha curato Delivering Obsolescence: Art Bank, Data Bank, Food Bank, un Progetto Speciale della 5th Odessa Biennale of Contemporary Art. E’ membro della AICA (International Association of Arts Critics). Boemio ha scritto e curato libri; ha contribuito con saggi e recensioni a varie pubblicazioni internazionali, scrive regolarmente per le riviste specializzate, e i siti web; ha tenuto parte a simposi, dibattiti e conferenze in musei e festival internazionali.

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