Tra le sale, la scalinata e i corridoi delle Grandes Galeries di Villa Medici si sviluppa il progetto espositivo curato da Éric de Chassey, legato alla decima edizione del Festival Internazionale di Fotografia di Roma che quest’anno ha come tema Motherland.
La personale interpretazione della Madre Terra di Poitevin ha inizio dagli scatti della serie Religieuses realizzati tra l’89 e il ’90 a Roma, quando l’autore fu borsista presso Villa Medici. Già in questa prima sala, forse la meno equilibrata dal punto di vista allestivo, emerge una delle peculiarità del fotografo francese: il suo continuo guardarsi alle spalle, nel contesto labirintico di immagini e fascinazioni che la storia dell’arte, passata e presente, ci offre. Negli austeri profili in bianco e nero delle suore, ritroviamo una rivisitazione del ritratto quattrocentesco e un’allusione ad una dimensione ultraterrena che si incontra con due porzioni di paesaggio di grandi dimensioni, che rimandano all’eccezionalità della natura che ci circonda e di cui quotidianamente l’autore fa esperienza, nei pressi della sua abitazione a Mangiennes. Lo stesso bosco è il soggetto di sei scatti monumentali disposti suggestivamente lungo la scalinata, che Marco Delogu ha definito come “paesaggi senza geografia”, dove la rigogliosa e non addomesticata vegetazione occupa l’intero campo visivo.
Attraverso una luce neutra, che riduce al minimo l’artificio fotografico, Poitevin ci catapulta in uno spazio essenziale, quello del suo studio, e in uno più complesso, quello appena citato del bosco. Nel primo fanno il loro ingresso animali appesi nell’atto dell’iugulazione, cervi esanimi disposti su piedistalli, cerbiatti vittime dei cacciatori; ma anche donne e uomini, immortalati secondo i dettami del classico ritratto autonomo, che dialogano tra di loro e con il fruitore attraverso un intenso gioco di sguardi.
Il cammino si conclude con una serie dedicata a teschi umani, dunque alla vanitas, a quella che da secoli è la rappresentazione simbolica della caducità della vita, dell’effimera temporalità dell’esistenza, lasciando al visitatore la facoltà di interrogarsi ancora una volta, durante il suo procedere a ritroso, sul percorso che ha compiuto attraverso gli scatti di Poitevin.
Éric Poitevin – Fotografie
a cura di Éric de Chassey
Grandes Galeries – Accademia di Francia a Roma (Villa Medici)
Viale Trinità dei Monti, 1 – 00187 Roma
Orari: da martedì a domenica 10.45 – 13.00 | 14.00 – 19.00 | giovedì fino alle 21.00
(la biglietteria chiude trenta minuti prima)
Ingresso: intero € 6, ridotto € 4.5, meno di 25 anni € 3
Info pubblico: tel. + 39 06 67 61 1
www.villamedici.itInfo stampa: tel. + 39 06 67 61 291 stampa@villamedici.it
Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 9 al 15 settembre, in scena nei teatri…
Il Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas, ha acquisito la Maddalena Penitente di Artemisia Gentileschi: adesso l’opera sarà…
In provincia di Bolzano proseguirà fino al 14 settembre la nuova edizione di “Identity in motion”, il festival organizzato dall’associazione…
L'artista Marco Bongiorni reinterpreta i luoghi della Sardegna attraverso un racconto biografico e una serie di disegni e collage realizzati…
Il percorso che si svolge tra Museo del Novecento e Museo degli Innocenti, visitabile fino al 20 ottobre, è un'occasione…
Da oggi e fino al 15 settembre, negli incantevoli Orti Periurbani di Ceglie Messapica, la mostra “Transiti”, a cura di…