Quando la natura si disciplinava dentro la misura dei giardini all’italiana, il tracciato geometrico conteneva il disordine spontaneo della vegetazione. Michele Guido non è un architetto di giardini eppure nelle sue meditate installazioni la natura è pensata e ridefinita secondo una concettualità che ha una discendenza tutta italiana, quasi a volere dedurre che l’arte classica ha una sua linea di continuità anche nella contemporaneità. Non è il solo a operare questa riflessione ma la spinge oltre la citazione o il ribaltamento e la porta su questioni di metodo e ambiti di ricerca.
Stellaria Solaris garden project_2016, a cura di Lorenzo Madaro e realizzato in collaborazione con la galleria Lia Rumma, è il nuovo lavoro installato in una stanza di Palazzo Comi a Gagliano del Capo, di cui ha completamente ridisegnato lo spazio.
Procede per stratificazioni di elementi naturali, geometrie, architetture, e ha come punto di partenza la spirale della “stellaria solaris”, una conchiglia inserita all’interno delle duplicazioni e dei ribaltamenti di un rettangolo aureo. Un mollusco marino legato all’acqua che circonda questa Puglia di confine e che genera, quasi naturalmente, prima una foglia con le sue nervature e poi si dilata nello spazio con un’architettura ideale, un tempio sottile, fragile come gli equilibri naturali, costruito senza invasioni al centro della stanza. Diventa la chiave di lettura della mostra e costruisce la possibilità di un’altra via in cui logos e natura possono trovare una nuova armonia.
È una dimensione meditata quella spinge Guido a sperimentare un linguaggio controcorrente, che non indulge in facili scorciatoie. E in questa continua disciplina di pensiero si coglie una prospettiva di futuro poiché, mettendoci di fronte a sistemi in co-costruzione, non indaga le difficoltà del presente ma prospetta la fiducia in una “ecologia della mente” che ricalca – direbbe Gregory Bateson – le relazioni e l’equilibrio tra le parti delle strutture naturali. In questo modo il progetto di un nuovo giardino all’italiana diventa la ricerca di un ancoraggio mentale, in cui misurare noi stessi e ripensare la nostra relazione con il mondo. Dalla sezione di un fiore di loto nasce il rosone della Cattedrale di Troia, unico a essere diviso in undici parti invece di dodici. Dentro le architetture a parete, leggere come l’aria, grazie alla sovrapposizione dei vetri serigrafati, si creano adiacenze, rimandi numerici che integrano natura e architettura. La fillotassi – l’ordine geometrico delle varietà botaniche – genera la pianta del Battistero di San Giovanni a Firenze e il retro di un girasole si sovrappone per analogia alla pianta del mausoleo di Augusto ripreso da una stampa di Piranesi.
Marinilde Giannandrea
mostra visitata il 30 luglio
Dal 30 luglio al 15 agosto 2016
Michele Guido
stellaria solaris garden project _2016
Palazzo Comi – sede dell’associazione Via Vai,
via XXIV maggio, 32-34
Gagliano del Capo (Lecce)
Orari: tutti i giorni dalle 19 alle 22.30