La seconda edizione del premio GAP si sdoppia in due sezioni: New entries e Gates. Il numero quattro sembra essere il leit motiv di quest’ultima, che propone una doppia coppia di giovani artisti locali, i cui lavori sono già apprezzati anche in ambito nazionale. Sono Michele Giangrande (1979), Giuseppe Teofilo (1981), Mirella Carella (1977) e Dario Agrimi (1980), cui sono stati affiancati, in una collaborazione di mentali affinità, quattro artisti, altrettanto giovani, provenienti dai vicini paesi dell’Est Europa: Irena Lagator Pejovic (1976) dal Montenegro, Jelena Vasiljev (1976) dalla Serbia, Anila Rubiku dall’Albania e Dafni & Papadatos (1970 – 1969) dalla Grecia.
In quattro sedi diverse, è stato chiesto agli artisti di interagire, con sguardi incrociati, su un tema complesso ma straordinariamente adeguato alla manifestazione: quello dell’identità. I luoghi scelti sono la Stazione Centrale, il Porto, l’Aeroporto, e la Questura, quest’ultima sostituita all’ultimo momento con la Sala Murat, dove insieme a 16 artisti della sezione New Entries, espongono la Carella la Vasiljev. Le location non sono casuali. La selezione ha lo scopo di accostare al tema dell’identità quello della riconoscibilità della stessa; sono infatti luoghi in cui spesso è necessario mostrare un documento per ribadire chi siamo e dove stiamo andando.
Dove andare e che strada seguire appare chiaro, invece, ai sedici artisti, rigorosamente under trenta, scelti in seguito ad una ricognizione condotta soprattutto nell’ambito delle Accademie di Belle Arti pugliesi. Una selezione che gratifica le scelte delle curatrici, Lia De Venere, Marilena Di Tursi e Antonella Marino, che hanno investito il proprio impegno critico affinché si potesse distinguere, con integrità, un’attualissima ricognizione di giovani talenti. Talenti accomunati da affinità ma caratterizzati da modalità di espressione e tematiche diverse.
Dagli sguardi al fumetto dei lavori di Giovanni Matteo (1979), Valentina Chiffi (1971) e Francesca Curcetti (1977) si passa alle indagini video-fotografiche di Valentina Dell’Aquila (1983) e Lucia Lacirignola (1982). Immancabile arriva anche al GAP il tema del non-luogo: si prendono l’onere di testimoniarlo le opere di Angelo Però (1982), Antonio Porta (1975) e Danilo De Mitri (1982).
Stupiscono ma non convincono il virtuosismo della penna biro su tela di Daniele D’Acquisto (1978), l’instabile bicicletta in odore di dadaismo di Loredana Di Lillo (1978) e la piccola wunderkamer di Carlo Leo (1978). Interessanti appaiono invece le opere esposte da Francesco Ferruccio (1980), un lavoro complesso per la pluralità dei linguaggi usati; e le trentasei piccole enigmatiche e preziose icone, olio su tavola, di Luigi Massari (1978). Citazioni illustri invece nelle campiture di acrilico delle tele di Stefania Re (1979), che ricordano le opere del realismo statunitense degli anni Cinquanta. Interessanti ma soprattutto pertinenti a questa edizione del GAP, dove molta attenzione è stata dedicata al tema dell’identità, sono l’opera intimista/provocatoria di Daniele Coi (1980), un distributore di palline con sorpresa dove al prezzo di 1 euro invece del gadget si trova un frammento vero della vita dell’artista, e il lavoro di Antonia Giuse Sanasi (1977), ultima discendente di sei generazioni di fornai, che ha presentato la corazza di una tartaruga fatta con la crosta di pane -usata dall’artista per una performance- e un tipico muretto a secco pugliese, dove il pane ha preso il posto delle pietre. Conclude la manifestazione un workshop su Punta Perotti, aperto agli studenti delle Facoltà di Architettura e delle Accademie di Belle Arti, condotto dal gruppo Stalker/Osservatorio Nomade.
articoli correlati
GAP, ovvero la giovane arte pugliese. In rassegna a Bari (con premio)
GAP 2004
lino sinibaldi
mostra visitata il 27 settembre 2006
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Dopo otto anni di lavori, quel percorso lungo un chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti torna ad essere…
Re Lear è morto a Mosca, Re Chicchinella, Lo cunto de li cunti: tanti gli spettacoli che hanno spiccato per…
Dai film cult alle ultime uscite del 2024. Una selezione di titoli estremamente vari, accomunati soltanto da case d'asta, vendite,…
Dai costumi e scene per balletto di Yves Saint Laurent, all’evoluzione del colore rosso esplorato attraverso tessuti e documenti storici:…
Sulle note di All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey o di Last Christmas, ma anche dell’intramontabile…