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fino al 15.XI.2005 Le Parc / Biasi – Oltre l’instabilità Brescia, Galleria PaciArte
altrecittà
Due maestri a confronto, tra differenze e contaminazioni. Uno spettatore attento, stimolato ed estraniato. Quando non solo l’arte oltrepassa i limiti della percezione...
Dalla natura. È da qui che parte la ricerca artistica di Alberto Biasi (Padova, 1937), storico fondatore del Gruppo Enne, e di Julio Le Parc (Mendoza, 1928), cofondatore del Gruppo Grav. Da una parte, gli ottico cinetici, le torsioni e gli assemblaggi dell’artista padovano; dall’altra i cicli Modulation e Alchimie dell’argentino. Conclusioni diverse, che giungono però entrambe ad uno spiazzamento emotivo dell’osservatore, vero protagonista dell’opera e del processo empirico messo in atto.
Dopo la fine del gruppo Grav, Le Parc inizia a liberare la sua fantasia con le sfere, i tubi flessibili e le condutture delle Modulations, ottenute grazie all’aiuto dell’aerografo. Poi, con le Alchimies si concentra sulle infinite possibilità espressive del punto, in continuità con le ricerche sulla luce, portate avanti insieme al gruppo qualche anno prima. Ancora una volta, chi guarda l’opera sperimenta una moltitudine di cambiamenti, e chi l’ha creata guarda alla vita come ad un racconto ogni volta diverso.
Se è Le Parc a stimolare lo spirito critico, ad ammaliare è senz’altro Biasi, capace di creare opere che rapiscono, straniano, illudono. L’obiettivo primario è coinvolgere, creare spazi percettivi insoliti ed estranei a quelli razionali. Dalle trame (nate dopo l’osservazione dei bachi da seta) agli ottico-cinetici, la riflessione luminosa è studiata per creare visioni quasi ipnotiche. Movimenti che non sono reali, ma solo frutto della mente di chi guarda, a dimostrazione che non è più l’artista ad essere in primo piano, ma l’azione dell’arte sui nostri sensi. Così, dopo gli ottico-cinetici, Biasi inventa le torsioni, i politipi, gli assemblaggi, nei quali amplia l’incongruenza spaziale. L’obiettivo primario rimane però lo stesso: stimolare la percezione, metterla alla prova, condurla ai limiti dell’instabilità. Perchè l’arte è, al pari della scienza, categoria d’analisi e atteggiamento empirico, oltre che stimolo ad andare oltre la mera sensazione.
Una buona mostra, dunque. E un’occasione in più per conoscere alcune opere dei due maestri, per quanti si fossero persi la bella retrospettiva allestita a Mantova, presso la Casa del Mantegna.
valentina rapino
mostra visitata il 1 ottobre 2005
Le Parc / Biasi – Oltre l’instabilità
Brescia, galleria PaciArte, via Cattaneo 20/B
orari mar, merc, giov, ven, sab: 10 – 13, 16 – 20; domenica 15.30 – 20 ingresso gratuito. In parallelo con Casa del Mantegna di Mantova, catalogo “L’arte dell’instabilità” – Matteo Editore, a cura di Giovanni Granzotto. Per informazioni: fax 0302906352, mail info@paciarte.com, www.paciarte.com
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