fino al 19.VI.2005 Premio Mario Razzano Benevento, Museo del Sannio e Rocca dei Rettori

Proposta, prima di diventare un’associazione per la promozione dell’arte contemporanea, esplose negli anni Settanta come rivista d’avanguardia dalle copertine griffate Paladino. Erano i tempi in cui l’artista della Transavanguardia era solo “Mimmo”, l’amico di Antonio Petrilli, Enzo Dei Giudici e Goffredo Zarro, promotori dell’iniziativa Premio Mario Razzano , intitolata all’omonimo gallerista scomparso nel 1999. Giunto alla seconda edizione, si connota per l’assenza di una giuria: critici ed artisti di fama sono invitati a segnalare “al buio” tre nomi under 35: l’emergente che riceve un maggior numero di segnalazioni vince un premio in denaro.
Dopo Perino e Vele, vincitori dello scorso anno, è stata la creatività poliforme di Francesco Carone (Siena, 1975) ad aggiudicarsi stavolta i 3.000 euro elargiti dalla Provincia. Il “nuovo rosacroce dal linguaggio asciutto, minimale…”(G. Caroppo), “cerusico medioevale, sciamano, alchimista…” (M. Tonelli), “sapiente miscelatore di cultura alta e bassa” (M.C. Bastante), ha installato un’opera fatta di vita, energia, morte. Con la dominante del colore verde, suo marchio di fabbrica.
Esposti tra i reperti del Museo del Sannio, numerosi videoartisti tra cui nomi molto noti come Stefania Galegati. Mentre, nella Rocca dei Rettori, il panorama appare più variegato, sia per quanto riguarda i mediumutilizzati che per le variazioni tematiche. Tra gli emergenti, la napoletana Maddalena Ambrosio, che ad una sua più tipica ecoinstallazione, ha preferito elaborazioni digitali in cui grovigli di celluloide esprimono un gelido messaggio (griine). Impegno sottile quello di Laura Bot, sostenitrice di una ricerca intersensoriale: inserisce il braille, per la lettura tattile dell’immagine fotografica.
Una mission femminista, ironica e intrigante o più spesso malinconica, leggiamo nella fotografia neo-romantica di Lucia Giacan; in Valentina Glorioso -coppie viste dal basso, separate da lame e rigate da rossosangue- o nell’erotismo soft di Lucia Leuci.
La creatività femminile è una dominane forte. Segnaliamo il noir di Marinella Senatore: una breve storia di donna, costruita con delicate immagini rarefatte e senza tempo. Video incalzante, collage di pellicole recenti, Gemebondo di Christian Caliandro.
La nuova figurazione ha i suoi testimonial nell’iperrealismo dei dipinti sovradimensionati di Valentina Brancato e Daniela Montanari; nella pittura intimista di Francesco Parisi, nella ritrattistica della precarietà di Alessandro Papari; nei non luoghi di Alfonso Chianese e Gilberto De Berardis; nel gesto di Maurizio Carriero e nella grafica leggera di Michela Lorenzi e Franceco Vaccaro.
E se sono illustri assenti Loris Cecchini, Lara Favaretto, Federico Pietrella, Domenico Mangano e Paola Pivi, non hanno declinato l’invito i noti Pennacchio Argentato e Rocco Dubbini, lodato da Mimmo Paladino per un’installazione costruita su più livelli. In un video (dal finale a sorpresa) la lenta fase preparatoria di un attentato con petardi per autobomba di piccolissimo formato, modellini burago esposti in mostra, ridotti a lamiere affumicate.
L’opera più nuova: il kit di montaggio di un “amarillis” sintetico di Maria Carla Mattii, segnalata da chi di scultura se ne intende: Arnaldo Pomodoro. Anche Danilo Eccher è tra i critici segnalatori: a lui si deve la presenza del mago del chewingum Maurizio Salvini e del manipolatore di cromie polimateriche Robert Pan: un aperitivo di quello che porterà a Benevento come curatore del megacentro per le Arti Contemporanee la cui inaugurazione è prevista per fine giugno.

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michela stipo
mostra visitata il 28 maggio 2005