Paolo Ventura è il quinto protagonista della rassegna curata da Luca Panaro e promossa dal Comune di Carpi, dal Gruppo Fotografico Grandangolo BFI e da Nuovagrafica, dedicata ai grandi autori della fotografia contemporanea italiana. Dal 2009, gli spazi del rinascimentale Palazzo dei Pio hanno visto alternarsi approfondimenti dedicati ad artisti del calibro di Mario Cresci, Olivo Barbieri e Franco Vaccari, invitati a realizzare un lavoro site specific per la cittadina emiliana.
“Quando mi hanno contattato per lavorare a un progetto su Carpi – racconta Ventura – è stato un problema per me perché, a differenza di chi mi ha preceduto, io non lavoro con la realtà. Io non fotografo luoghi e persone realmente esistenti. Io costruisco luoghi che non esistono. In seguito, quando sono venuto a Carpi, ho scoperto che non esistevano immagini della città precedenti al 1865, cioè antecedenti al funerale del generale Manfredo Fanti, tenutosi qui, nella piazza della rocca. E questo nonostante la tecnica fotografica fosse stata già inventata da più di 25 anni”. Quanto basta per scatenare la fantasia inarrestabile dell’artista milanese e dare avvio all’escamotage perfetto per rapportarsi alla realtà senza rinunciare a quel mondo dalle atmosfere fiabesche e oniriche nel quale è immerso tutto il suo lavoro.
Partendo da una scoperta fortuita – una stanzetta murata all’interno del Palazzo dei Pio – Paolo Ventura mette in scena l’arte e la vita privata di un misterioso personaggio, tal V.P., dimenticato fotografo carpigiano vissuto a metà dell’ottocento. Sullo sfondo, la Carpi dell’epoca, ricostruita attraverso diorami e maquette e documentata con le immagini fintamente ritrovate, “dagherrotipi d’epoca” appositamente realizzati dallo stesso Ventura. “Ho pensato che si poteva riempire quello spazio temporale, cioè creare una serie di lastre scattate a Carpi prima del 1865. Ho ricostruito una città immaginaria ma nello stesso tempo verosimile, pensando che sarebbe stato bello andare oltre e raccontare attraverso quelle immagini la vita del loro stesso autore, e aggiungere un elemento in più, ricostruendo i suoi oggetti personali, oggetti comuni che raccontano un’epoca e uno stile di vita”.
Nel loggiato che precede la quattrocentesca Sala dei Mori, abiti, libri, macchine fotografiche, dagherrotipi accuratamente catalogati, diventano indizi per raccontare della vita e dell’arte dello sconosciuto fotografo, che a fine percorso si rivelerà essere nient’altro che lo stesso Paolo Ventura. Una mostra che sorprende ed entusiasma, un viaggio all’interno del mondo incantato del fotografo, tra atmosfere impalpabili e sospese, il cui contatto con il mondo reale, con la città di Carpi e la sua storia, ci porta a riflettere sulla natura ambigua del mezzo fotografico, accertatore di una realtà spesso ingannevole.
Leonardo Regano
mostra visitata il 14 dicembre 2013
dal 14 dicembre 2013 al 2 marzo 2014
Paolo Ventura – L’archivio ritrovato di V.P.
Palazzo dei Pio,
Piazza dei Martiri 68, Carpi (Mo)
Orari: giovedì, sabato e festivi 10-13 e 15-19 martedì, mercoledì, venerdì 10-13 (solo su richiesta)