Allora è vero che a Berlino possono succedere cose strepitose, e la Galerie Mario Mazzoli, al secondo piano di una palazzina di Potsdamer Straße n. 132, ne è la prova tangibile. Gli spazi espositivi diventano l’occasione per celebrare la prima mostra personale, in terra tedesca, dell’artista francese Cèleste Boursier-Mougenot (Nizza, 1961) curata da Mark Gisbourne. L’artista, musicista e compositore ha iniziato la sua carriera in teatro, dedicandosi per una decina di anni alla composizione di brani per la danza contemporanea, affermatosi poi come artista a livello internazionale ha creato e sviluppato un proprio rapporto-legame tra le possibilità del suono e gli oggetti.
Boursier-Mougenot utilizza i materiali quotidiani, l’attrezzatura sonora e gli strumenti musicali come oggetti, come cose del mondo, questo vale anche per i video che scorrono in loop sulle pareti della galleria. L’artista crea così installazioni sonore, che definisce corps sonore, che accompagnano durante il percorso il visitatore attraverso una serie di vere e proprie esperienze sensoriali da vivere in maniera del tutto personale. Tratto distintivo dell’artista francese è l’uso di oggetti e materiali comuni privati della loro originaria funzione, disposti nello spazio in modo nuovo ed insolito riuscendo a cambiare il nostro modo di percepirli per quello che sono in realtà. La “prima presenza” che ci accoglie è Untitled (2013): due palloncini che fluttuano per la stanza spinti da un ventilatore posto a terra e rivolto verso l’alto; ad un palloncino è legato un microfono e all’altro un minispeacker. La cosa divertente è che quando i due palloncini si avvicinano si crea un fenomeno, feedback, che termina quando si allontanano. La “seconda presenza” si intitola Plex (2013): questa è un’altra sfaccettatura della ricerca di Boursier-Mougenot che si concentra sulla sperimentazione con la videocamera e l’audiovisivo, l’opera è composta da un divano e due poltroncine a forma di pietra disposte al centro della stanza e tutt’intorno, sulle pareti, sono proiettate le immagini delle scodelle galleggianti in piscina che magicamente troveremo nell’ultima stanza. All’interno del divano, inoltre, sono stati inseriti tre speaker attraverso i quali è possibile sentire il suono ricavato dal movimento delle scodelle della piscina.
Quella del divano è un ottimo escamotage, studiato dall’artista, per permettere ai visitatori di godere con calma le sue Presenze e per entrarvi ancora di più in sintonia in modo da diventarne essi stessi parte integrante, anche se momentanea, delle installazioni. Sedersi, guardare e prendere tempo per immergersi in uno spazio dove le opere invitano a dialogare perché “parlano”, “ci parlano”. La “terza presenza” è un nuovo pezzo Karambolage (2013): un bel pianoforte a coda mascherato da biliardo dove le palle si scontrano creando non un rumore ma una melodia, come l’Artista dice “Sono fenomeni accidentali che diventano musica”. La mostra si conclude con la “quarta presenza” un vero e proprio coup de théâtre uno dei suoi pezzi più famosi Untitled (2013): una piscina rotonda incastonata nel pavimento della galleria in cui parecchie scodelle di ceramica bianca di diverse dimensioni galleggiano trasportate dall’azzurro liquido della vasca, il loro sbattere le une con le altre crea una melodia ed un’atmosfera che scandisce il tempo ma contemporaneamente catapulta in un’atmosfera altra, magica, da fiaba. Boursier-Mougenot è un artista che con le sue opere ci spiazza, perché è capace di creare e ricreare con nuove modalità espressive oggetti quotidiani che sono sì naturali, ma al tempo stesso (s)travolgenti e regala ad ognuno di noi la possibilità di crearci un tempo ed uno spazio intimi che vanno oltre il nostro sentire ed immaginare. Allora godiamocele queste “Presenze”, perché se l’immaginazione si apre a cose nuove non potrà mai tornare com’era in precedenza.
Isabella Martinelli
mostra visitata 8 settembre 2013
Dal 7 settembre al 2 novembre 2013
Céleste Boursier-Mougenot: presences
A cura di Mark Gisbourne
Galerie Mario Mazzoli
Potsdamer Straße, 132 Berlino
Orario: Martedì-Sabato, 12-18 e su appuntamento
Ingresso: gratuito
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lo spirito della ricerca di john cage molti anni dopo.....