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fino al 20.XII.2006 Valentina Chiffi Taranto, ex convento di San Michele
altrecittà
Taranto. La città vecchia come culla di uno “Spazio Giovani”. Il contenitore scelto per questa sezione permanente, figlia dell’Arsenale Mediterraneo delle Arti Contemporanee, è l’ex Convento di San Michele...
Una sala accessibile dal lato sinistro del chiostro ospita i lavori di Valentina Chiffi, in occasione del terzo dei sei appuntamenti di Primo Scalo, rassegna curata da Antonella Marino che offre a giovani artisti del territorio (Christian Caliandro, Atonia Giuse Sanaso, Domenico Palma, Daniele D’Acquisto, Cristiano DeGaetano) un’occasione di presentare il proprio lavoro, in una programmazione fissata fino alla prossima primavera. Scelta eccellente e significativa: il cuore antico e popolare di Taranto come centro per farla rinascere a nuova vita, ripartendo dalla forza propulsiva della cultura.
Scendendo nella sala longitudinale si viene accolti da un silenzioso esercito di bamboline. Sono i dipinti ad olio collocati sulle pareti laterali: a sinistra giovanissime donne e a destra bambine. Still Life, nature morte che ritraggono le famose Bratz, moderne Barbie, dall’aspetto più aggressivo, dalle labbra ipertrofiche e vestite come detta la moda. Segno tangibile di un cambiamento dei tempi, di un’estetica che insinua un’etica povera di contenuti e sovrabbondante di orpelli.
I lavori della Chiffi, memori delle tecniche espressive di Andy Warhol per l’uso del colore al negativo e delle cromie acide, ben rappresentano l’attuale spaesamento delle giovani generazioni, il desiderio di rifugiarsi tra i giochi, tra le dolci evasioni dell’infanzia. Specchio generazionale di giovani adulti, eterni Peter Pan, che mascherano, con leggerezza e finta allegria, l’inquietudine profonda e un disagio sociale diffuso. Espressione della precarietà imperante, che parte dalla società e si radicalizza negli animi dei singoli individui.
Tematiche che l’artista sceglie di non affrontare direttamente, ma di far appena trapelare: l’atmosfera che si presenta al visitatore è quasi quella di uno scherzo, accentuata ancor più dal contrasto tra il luogo espositivo, pregno di storia e di un’aura di sacralità, e dalla collocazione centrale di Caramel and lollipop, installazione realizzata in pasta di sale, che offre alla vista caramelle e lecca lecca di zucchero colorato. Né i vivaci colori, né i soggetti sdrammatizzanti e disimpegnati danno tuttavia una sensazione di divertita piacevolezza, tutt’altro. Aleggia un sottile e sotterraneo malessere.
Esemplificativa è anche l’installazione Baby Collars, nove aste di legno di altezze differenti sorreggono altrettanti colletti ricamati cui sono applicate piccole e colorate stampe digitali. Metafora di uno svuotamento delle identità personali rappresentate solo da una forma estetizzante.
maria grazia taddeo
mostra visitata il 5 dicembre 2006
Primo scalo – Valentina Chiffi – a cura di Antonella Marino – dal 1 al 20 dicembre 2006 – Taranto, ex convento di San Michele, via duomo 276 – Orari- feriali 10-12,30; 15-19,30. Sabato 10-12,30
Ingresso libero, info tel. 0994587261
[exibart]
non è che tutto quello che viene trasposto su tela automaticamente diventa arte.
avere come soggetto le bratz (qualsiasi sia il significato vogliate tirarci fuori) mi pare alquanto cristosanto banale.
la chiffi ha dimostrato di avere cmq dimistichezza con gli acrilici e di poter quindi avviare un’attività di illustrazione di caschi per motorini.
il paragone con andy warhol poi denota una povertà critica ed una approssimazione che… basta così và, poi passo per la persona frustrata e repressa di turno…
sicuramente non tutto diventa arte e certamente il critico esagera con paragoni e accostamenti…ma chi ti dice che la freddezza dei dipinti della chiffi non sia voluta?(l’arte è anche questo,sai?)non mancano esempi del genere nell’arte contemporanea.decoratrice di caschi?mica male come idea!io la mostra l’ho trovata interessante.penso (forse sarai daccordo con me)che sia stata superficiale la presentazione della marino all’inaugurazione..non ha capito i lavori.
premetto che fortunatamente ho perso la presentazione della marino riguardo la suddetta mostra.
che l’arte possa essere volutamente fredda mi pare una ovvietà non ci volevi tu a dirmelo, prof.
peraltro nel mio commento non esaminavo questo aspetto del lavoro.
anzi, le ho perfino fatto dei complimenti come discreta illustratrice (di caschi per motorino perl’appunto).
il significato del lavoro?
siamo in due,oltre alla marino non l’ho capito nemmeno io nonostante l’impegno della taddeo nello scrivere il pezzo.
Credo che il mio nome evidenzi già, in sè, l’assoluta involontarietà delle mie considerazioni… non sono in grado di intendere nè tantomeno di volere.
Non ho alcuna competenza nell’ambito della pittura e dunque i parametri di valutazione, i contenuti e le problematiche ad essa connesse mi sono ignote. Sovente cerco la ragione sostanziale o probabilmente quella “politica” in quello che mi si presenta d’innanzi agli occhi… non riesco proprio a trovarla. Sono convinto che la pittura debba nascondere un qualche cervellotico concetto o una qualche particolare trovata o un’idea originale, magari l’idea del secolo, sempre però che questa idea sia facilmente razionalizzabile… che magari sia possibile scriverla su carta, così da non doverla dipingere.
Cmq, non credo di essere la negazione del buon senso così come emerge da ciò che ho scritto; ad esempio alle volte mi viene spontaneo esclamare “TVTB!” quando mi capita di vedere qualcosa che mi coinvolga particolarmente.
Peraltro sono molto malato; la chiamano sindrome di Peter Pan. La sindrome mi impedisce di elaborare concetti complessi. Non vedo al di là del mio naso. Non tollero che possano esistere logiche di vita diverse dalla mia. Credo di avere la verità, l’unica possibile, in tasca.
Cmq… tvtb
E se provate a ridimensionare la vostra supponenza? Valentina ha avuto un trattamento molto, ma molto corretto oltre alla considerazione di una curatrice di buon livello.E ancora:cos’altro poteva mai scrivere la Taddeo posta di fronte ad una produzione che non dice nulla di nuovo nè sul piano tematico,nè su nquello tecnico e materico.Ancora una volta Valentina ha avuto rispetto per il suo lavoro che,diciamolo chiaramente,in realtà culturali territoriali diverse,probabilmente sarebbe passata inosservata e senza alcuna considerazione.Ma tant’è.La prof.Marino e la dott.Taddeo hanno piena consapevolezza della realtà culturale in cui operano e con intelligenza,competenza e sicura professionalità incoraggiano quanto di buona speranza si affaccia all’orzzonte.
proabilmente è proprio la mancanza di supponenza da parte di un ipotetico pubblico che fa andare avanti ancora ste cacate.
se la marino fosse davvero una curatrice di buon livello come dici tu avrebbe scelto meglio gli artisti di questa rassegna “primo scalo”.sinceramente alla mostra GAP a bari ho visto di meglio.
ma si sa come funziona qui in italia no?io sono amico di quello che è amico di quell’altro che è stato raccomandato da tizio,caio e pincopallino.
peraltro poi ce la spieghi tutta sta leccata di culo.probabilmente vuoi fare una mostra anche tu…
quello che vuoi dire è che se la suddetta mostra fosse stata presentata a milano, nessuno se la sarebbe cagata.
invece qui, dove regna il nulla, possiamo accettarla ed addirittura lodarla.
andiamo male, molto male…
ingoiamo merda perchè è quello che passa il convento.
allora ingoia pure la mia razione.
“MEMORE = CHI SERBA UN RICORDO CONSAPEVOLE, LEGATO AD AFFETTI OPERANTI”
“PARAGONARE = ISTITUIRE UN CONFRONTO FRA DUE TERMINI ALLO SCOPO DI VALUTARNE LE RECIPROCHE DIFFERENZE E RILEVERNE LE AFFINITA'”
Egregio Sig. Vageenadispenser, l’italiano è una lingua bellissima e molto precisa.
Non ritengo di aver messo a confronto i lavori della Chiffi con quelli di Warhol, semmai ho cercato di cogliere il riferimento, quantomeno per le soluzioni formali da cui la Chiffi sembra partire per la sua personale ricerca artistica.
Siamo sicuri che un pò di approssimazione non ci sia in chi osserva, legge e commenta, forse animato da un pregiudizio che troppo facilmente nasconde dietro un nickname?
Il livore e la mancanza di rispetto per le opinioni ed il lavoro altrui, presenti nei suoi inteventi, credo che siano molto più eloquenti di qualsiasi altra risposta.
Maria Grazia Taddeo
Buongiorno,
sono consapevole del fatto che risponderti significa dare fiato ad un cialtrone che parla solo per far fare ginnastica alla sua lingua; lo faccio comunque con la speranza che tu possa riflettere cominciando a chiederti con chi interloquisci.
Premeso che è un mio fermo convincimento che l’insulto non qualifica chi lo riceve ma chi lo fa,intendo rompere i miei limiti di persona molto educata e scendere una volta ogni dieci anni di livello.TU SEI FORTUNATO:oggi scadono gli ultimi dieci anni.
Andiamo per ordine dunque:
la tua stupida (perchè fine a se stessa )e volgare acredine è causata dal fatto che l’ottima curatrice,prof.Marino,ti ha probabilmente escluso da sempre da ogni possibile e dignitosa operazione da lei condotta e si capisce perchè.Un dato di fatto è certo e incontrovertibile: qui si parla di una figlia d’arte (il padre è Pietro Marino)e se ciò non dovesse bastarti, sforzati e informati su quanto ha fatto e detto.Tu credi che sia cosi stupida da esporsi per clientelismo in un mondo cattivo e pronto ad affondarti al primo errore.SCIOCCO!
Dall’alto della tua cialtoneria ti chiedi perchè la difendo:STUPIDO.Ma ti pare che la prof.Marino ha bisogno di essere difesa?E poi sappi che non ho nesun bisogno nè della stessa nè di nesun altro per “fare una mostra”
Sarei ben lieto però di mettere a disposizione di quanti vivono di arte e per l’arte, il mio contenitore se questo dovese servire a dare visibilità a quanti come Valentina, si affacciano con dignità e coraggio nel mondo dell’arte contemporanea.
Purtroppo sono quelli come te,anonimo senza speranza e senza futuro, che inquinano la nostra terra e intossicano la nostra gente.
Qualche volta mi succede di infangare la suola delle mie scarpe schiacciando una merda di vacca:pazienza.Sono un cristiano è ha il dovere di perdonare.PERDONO ANCHE TE DI ESSERE NATO.
gentilissima dottoressa Taddeo,
conosco bene il significato delle parole “memore” e “paragonare”,grazie comunque per la lezione.
sulla questione warhol: semplicemente ritengo che sia innopportuno scomodare il padre della pop art per qualsiasi “giovane artista” che dipinge a tinte piatte con colori acidi.tutto qui.
livore e pregiudizi? nessuno.
non conosco nè la chiffi, nè la marino, nè lei, dottoressa.
scrivo con animo sereno ed approfitto dell’opportunità di esprimere un parere su una mostra.
infine: il punto non è la chiffi, mi interessava soltanto mettere in evidenza un passaggio preciso della risposta del sig.Quaranta, ossia la convinzione che una mostra mediocre al sud diventa un evento mentre la stessa mostra al nord passerebbe inosservata.
giusta osservazione su una triste realtà.
è proprio questo atteggiamento a far si che al sud non cambi mai niente. la consapevolezza dei limiti dovrebbe portare nn già a mantenere lo status quo ma a cercare di modificare le cose con proposte più coraggiose e interessanti.
il mediocre è mediocre, punto.
rispettare il lavoro e le opinioni altrui non significa essere accondiscendenti e operarsi in un costante e retorico lecchinaggio.
se una cosa non piace va detto.
non si rammarichi, vedrà che le faranno recensire qualcosa di meglio.
cordiali saluti
vageenadispenser
(che non vuol dire nascondersi dietro un nick, poichè il mio nome all’anagrafe non le avrebbe detto molto di più sul mio conto anzi, questo nomignolo è forse ancor più riconducibile alla mia persona, provi a chiedere in giro!)
la cosa più divertente è che anche a milano se uno dei galleristi della sacra “rosa” avesse presentato questa pittrice avrebbe avuto le sue quattro pareti e qualche applauso, e se fosse stata bel lanciata, i curatori avrebbero sicuramente ben scritto ($$$)… COme artista e pittore trovo stupidi e ingenui questi discorsi. Il problema vero sono i POSTERI CARI MIEI. BUON LAVORO!!. Va bene anche questa mostra…Aspetteremo la prossima…
Polemica di livello!
Io a Milano ci vivo e posso affermare con una certa cognizione di causa che di “cagate” se ne vedono di ben più grosse che qui.
Poi, per quanto concerne la mostra della Chiffi e, premesso che l’ho trovata molto interessante, devo dire che i contenuti della recensione di M.G.Taddeo non mi sembrano una mera costruzione letteraria, trovo anzi che corrispondano alla realtà oggettiva del lavoro della Chiffi. M.G.T. è piuttosto chiara quando parla di “…un’estetica che insinua un’etica povera di contenuti e sovrabbondante di orpelli.”
Il lavoro della Chiffi credo trovi la propria ragion d’essere proprio nell’assenza di contenuti e non può essere diversamente, dato che i soggetti riflettono perl’appunto l’idea del superfluo.
P.S. Com’è che funziona… chi mette il proprio nome è un leccaculo? E chi non lo scrive?…Una persona poco seria!
caro signor quaranta,
alla faccia dell’educazione!
devo proprio aver toccato un tasto dolente per lei eh?
non capisco perchè è uscito così fuori di testa, io sono tranquillissimo e lei invece insulta ed inevitabilmente cade davvero in basso.
“perdono anche te di essere nato”?
mi dispiace per la pessima figura che sta facendo, ma poi come si permette scusi?
e comunque giusto per precisare, non sono mai stato scartato dalla marino semplicemente perchè non ho mai partecipato a nessuna sua selezione. non sono un artista e non mi muovo all’interno di questo circuito.
è evidente che ha bisogno di una camomilla.
credo che a questo punto si sia toccato il fondo e si possa quindi chiudere questa inutile querelle.
alla prossima.
che tristezza…poor vagina