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Fino al 2019 | Shilpa Gupta, My east is your west | Palazzo Daniele, Gagliano del Capo (LE)

di - 18 Settembre 2016
Si accende a ritmo alternato e illumina una piazza salentina, My east is your west di Shilpa Gupta svetta sul tetto di Palazzo Daniele di Gagliano del Capo. Terzo appuntamento del ciclo “Altrove” curato da Massimo Torrigiani per Capo d’Arte, la rassegna organizzata da Francesca Bonomo e Francesco Petrucci, che da sette anni ha trasformato ormai questo piccolo centro in una tappa centrale del circuito contemporaneo in Puglia.
Dagli esordi a oggi le modalità si sono modificate. Torrigiani ha scelto per il suo triennio curatoriale mostre dedicate a un solo artista proveniente da continenti lontani e quest’anno è toccato a Shilpa Gupta (Mumbay, 1976).
La grande insegna luminosa era stata già collocata sul tetto del Museo nazionale di arte  moderna e contemporanea di Seul e lì l’est e l’ovest erano categorie pensate in relazione al rapporto geografico tra il subcontinente indiano e la Corea del Sud. Trasportata nell’estremo lembo d’Europa, con la collaborazione della galleria Continua, assume altri significati ma sicuramente conserva la riflessione sull’”altrove”, sulla relazione tra noi e gli altri.
Del resto il depistamento, il cortocircuito spiazzante, sono stati alcuni dei segni del lavoro di Torrigiani che ha deciso di osare non solo rispetto alla comunità cittadina – che continua a essere attore silenzioso – ma anche rispetto ai luoghi incredibilmente pieni di fascino e atmosfera di Gagliano.

Per l’edizione 2014 i video di Yang Fudong erano stati allestiti in case private con uno spiazzamento tra la raffinatezza delle immagini e la semplicità monacale degli spazi, e l’anno successivo il lavoro sonoro dei Soundwalk aveva invaso gli archivi abbandonati del vecchio ospedale di Gagliano. Al lavoro di Shilpa Gupta è toccato affrontare il primo esperimento di arte pubblica. Le lettere sono scombinate ma le parole si illuminano seguendo la logica sintattica, invitano alla riflessione, alla partecipazione collettiva e, com’è tipico di un lavoro che indaga l’area dei conflitti politici e religiosi, offrono diversi livelli di lettura con implicazioni tecnologiche e partecipative.  Torrigiani, che dirige il Polo delle arti contemporanee di Bari, sceglie questa volta di “uscire allo scoperto” di enfatizzare una delle caratteristiche che Capo d’Arte ha avuto fin dai suoi esordi, la proposizione di un lavoro che non fosse ostile alla comunità. I risultati dovranno essere osservati nei tre anni di permanenza dell’opera per comprendere se l’est e l’ovest di Shilpa Gupta potranno trovare gentile ospitalità levantina anche qui dove finisce la terra.
E Capo d’Arte si è aperta anche a un ciclo di residenze invernali in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma che ha visto lavorare quest’inverno a Gagliano il duo francese di street art Lex & Sowat (Frédéric Malek, Parigi, 1971 e Mathieu Kendrick, Marsiglia, 1978) borsisti a Villa Medici. Hanno dipinto con vernice bianca e dorata un vagone ferroviario abbandonato lungo un binario morto e una stanza di Palazzo Daniele trasformandola un black box. Una resa informale e délavé con una dichiarazione polemica contro la distruzione interventi di street art. In contemporanea all’intervento di Shilpa Gupta hanno avvolto lo scheletro di un palazzo abbandonato di cellophane blu. Un impacchettamento che corre lungo i pilastri e le travi di un edificio-simbolo della cementificazione incompiuta e devastatrice.

Marinilde Giannandrea
mostra visitata il 30 luglio
Dal 30 luglio 2016 al 2019
Shilpa Gupta, My east is your west
Palazzo Daniele
Corso Umberto I,
Gagliano del Capo (Le)

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