Crysalis inaugura il progetto biennale della curatrice Grazia De Palma. Finanziata in gran parte dalla Fondazione Mondriaan di Amsterdam, la mostra popone un tète a tète tra 34 artisti dei Paesi Bassi, riuniti nella sezione Dutch eyes/Occhiolandesi (distinti nei gruppi tematici Still life e State of bliss) e Yourself. Autoritratto di una terra in movimento, tranche nostrana composta da 16 pugliesi, in gran parte della scuderia Paolo Erbetta, gallerista a Foggia.
Un fitto programma condito da food, drawing, animation, performance e happening, vj e dj–set negli spazi dello Zenzero Club di Bari, un testo inedito in catalogo del geniale scrittore Arnon Grunberg -noto anche sotto lo pseudonimo di Marek van der Jagt– ed infine il premio Fly per i migliori, scelti da una giuria presieduta da Renato Barilli.
Gli autori sono stati distribuiti nei due castelli svevi di Bari e Trani: unico neo per la comprensione unitaria dell’evento. L’esposizione barese ha la prerogativa di essere un lungo percorso obbligato attraverso mondi colorati e seducenti. Simpatici i funghi in cartolina del cuoco artista worldchampignon Fredie Beckmans; regale musa inquietante lo Steel life di Alet Pilon: una modella su pellicola trasparente veste un vero strascico di pelliccia (sarà anche nel sito tranese, con ali di aquila, veli di seta, nel gioco simbiotico tra corpo umano ed animale).
Perfetto colloquio con l’ambiente anche per Momentum di Martijn Veldhoen a Trani, un omaggio implicito ad Antonioni per le tecniche di ripresa, un viaggio virtuale per serrature, imposte socchiuse, nel buio di cunicoli.
La pittura va dai colori acidi con cui Anya Janssen ritrae due gemelle omozigote, studio sulla individualità di ognuno, al nuovo espressionismo della pittura materica di Arthur Kempernaar, un inno vitalistico nella rappresentazione di uccelli morti.
I video e le opere digitali abbondano: tra foto, elaborazioni d’immagine ed animazioni, si spazia dall’immaginario pop di Henk Tas alla dolcezza -con musica di Sakamoto- di Marlene Dumas; dall’ottimo documentario di Mario Rizzi ai fiabeschi autoritratti su sfondi naturalistici di Jannie Regneurus ed al ciclo J like.. di Marcel Van der Vlugt in cui vivono nuovi modelli di bellezza che stravolgono i cliché, con primi piani offuscati da piogge di cacao, zucchero, miele.
Spesso il messaggio è mediato da uno stile decisamente glamour. Sarebbe servito un confronto più diretto tra linguaggi e modi di sentire dei due mondi: l’ironia leggera della scultura di Maria Roosen vista accanto alle “macchine inutili” di Giovanni Albanese; le “architetture della memoria” del mediterraneo Pietro Capogrosso con le illusioni ottiche paesaggistiche di Eelco Brand; i ritratti grotteschi di Pierluca Cetera e quelli imbarazzanti di Sabine Mooibroek o di Teun Hocks; l’hight tech di Lin de Mol con l’originale Punctum al neon di Daniela Corbascio; l’anima retrò alla Odilon Redon di Renato Galante e la delicata mano di Willem Sanders; le folle comuni di Cristiano Pallara e famiglia con la finestra-teleschermo di Viktor & Rolf.
Infine, i bambini di M. Gererlinks: è sua l’immagine emblema di Crysalis, un’esile nudo di bimba con una farfallina sulla spalla.
Un oltraggio al pudore ed un vago messaggio pedofilo secondo la magistratura. Riprendiamo, per confermarle, le parole di Philipe Daverio, intervistato in proposito: “…due mondi, due etiche. L’uno che si sta emancipando dalle tradizioni agricole, l’altro che porta nella modernità la borghesia calvinista del seicento e ne documenta l’evoluzione dal rigore alla tolleranza. In questo senso è straordinariamente significativo il rapporto con il mondo dell’infanzia e della sua ambiguità, che l’Olanda di oggi lascia fiorire con estrema libertà. (…) La qualità artistica della foto è innegabile. E’ certo che l’offuscamento dei manifesti è un gesto repressivo che va ben oltre la questione banalmente etica e andrebbe giudicata in ambito europeo. Comunque, il moralismo è il primo vero nemico dell’etica”.
giusy caroppo
visitata il 21 e 22 aprile 2005
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