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Fino al 22.VII.2013 | Dynamo | Parigi, Grand Palais

di - 9 Luglio 2013
All’Arte Ottica o Cinetica Parigi ha consacrato quest’anno diverse mostre, vedi Julio Le Parc presso il Palais de Tokyo, Jesus Rafael Soto presso il Centre Pompidou, senza contare le diverse gallerie specializzate come le parigine Denise René e l’Espace Meyer Zafra, che riuniscono regolarmente intorno a questa corrente un gran numero di instancabili spettatori. Grande e più che mai originale è “dinamo”, titolo della mostra curata da Serge Lemoine e Mathieu Poirier, che riesce a dare una visione d’insieme soddisfacente su ciò che si è prodotto dal 1913 ad oggi nell’Op Art. La mostra si snoda su due assi, quello della visione e dello spazio, per dividersi in sedici temi come Interferenze, Distorsione o Spazio Incerto, con lo scopo di sviluppare quel passaggio creativo che va dalla composizione alla vibrazione nell’opera.

L’esposizione inizia all’esterno del Palais con l’opera in situ di Felice Varini dal titolo Vingt-trois disques évidés plus douze moitiés et quatre quarts (2013) che gioca con l’architettura della terrazza esterna del Grand Palais, e con Cloud Installation # 07156 di Fujiko Nakaya, un’inversomile scultura di nebbia che reagisce alle condizioni climatiche e al calore della luce, questa è installata nella fontana dello square Jean Perrin, ingresso della mostra. Le prime opere che s’incontrano sono quelle di artisti contemporanei: Triple X Neonly (2012) di François Morellet o Rotating Labyrinth (2007) di Jeppe Hein per concludersi con i pionieri del movimento da Giacomo Balla, a Marcel Duchamp, ma anche Macchina inutile aste (1945-1995) di Bruno Munari. Tra un piano ed un altro, appeso nel grand escalier, s’incontra Le Mobile du Grand Palais (2013) di Xavier Veilhan, un sorprendente e gigantesco dispositivo mobile che rimanda ai lavori di Calder, qui presente con Les Boucliers (1944).
Più che un percorso Dynamo è un vero viaggio nella percezione, nell’arte a fior di pelle, un’esperienza impareggiabile che riesce a destabilizzare le nostre certezze, stanza dopo stanza sollecita i nostri sensi, troppo spesso assopiti dalla routine, in modo variegato e a volte anche divertente, vedi i bagni cromatici di Carlos Cruz-Diez o quelli di Ann Veronica Janssens, ma anche le opere del californiano James Turrell, qui presente con con Cherry (1998). Una mostra che ci parla con coerenza e chiarezza della storia, degli artisti e delle creazioni di una corrente artistica che si è sviluppata fuori dalle frontiere e dalle epoche.
livia de leoni
mostra visitata il 17 aprile
Dal 10 aprile al 22 luglio
Dynamo
Grand Palais
21 Avenue F. D. Roosevelt – Parigi
Orari: Aperto tutti i giorni, tranne il martedì dalle 10 alle 20, il mercoledì fino alle 22

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  • peccato non citare gli artisti italiani presenti, oltre al MID sono esposte opere di Getulio Alviani, Giovanni Anceschi, Marina Apollonio, Giacomo Balla, Mario Ballocco, Davide Boriani, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Toni Costa, Dadamaino, Gabriele De Vecchi, Francesco Lo Savio, Adalberto Mecarelli, Bruno Munari, Grazia Varisco.

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