Categorie: altrecittà

fino al 23.IV.2011 | Mariana Ferratto | Roma, The Gallery Apart

di - 15 Marzo 2011

E’ proprio l’aspetto rappresentativo/narrativo del cinema ad
ispirare
Mariana Ferratto (Roma
1979, vive a Roma) per questo nuovo progetto espositivo, nato dall’evoluzione
del lavoro che l’ha portata in residenza a la Cité Internationale des Arts di
Parigi nel 2010-2011, in collaborazione con gli Incontri Internazionali d’Arte.

Confermando la scelta di abbandonare la propria figura nel ruolo
di protagonista-performer, punto di riferimento dei lavori precedenti – come
preannunciava con la personale del 2009 I
pesci rossi crescono in base alla dimensione del loro acquario
– l’artista
si pone ora nel ruolo di regista.

Ho scelto questo titolo –
‘Ciao’ – perché é il saluto di addio e incontro.
”, spiega Ferratto.
I miei
genitori sono argentini, io ho vissuto quasi tutta la mia vita in Italia, ma
siamo sempre andati a trovare i parenti in Argentina, una o due volte l’anno. Questi
viaggi così lontano sono brevi, per cui incontri e addii sono sempre stati
ravvicinati tanto da essere quasi sensazioni speculari. Da qui è nata l’idea
del lavoro.
”.

Due momenti consecutivi, raccontati in una soluzione di
continuità, senza che ci sia il riferimento al prima o al dopo: un frammento
spazio-temporale in cui tutto
può
succedere, non una storia triste e nemmeno felice.
Un momento
sospeso, quindi, che appartiene al vissuto di chiunque, e che si apre a letture
differenti.


Il video dura circa 5
minuti, ma va in loop. Una specie di cerchio, con due momenti centrali: una
parte in cui non si sa se la protagonista femminile arriva o parte, e l’altra
in cui c’è il passaggio da un’emozione all’altra.
”.

La rappresentazione cinematografica, benché l’artista non
provenga da studi del settore, è un’esigenza per lei, in quanto è il linguaggio
che meglio riesce a trasportare lo spettatore, coinvolgendolo emotivamente in
maniera diretta.

Supportata da un equipe di collaboratori, alcuni come lei in
residenza alla Cité, altri professionisti –
Aurore Cohen e Olivier Meurville (attori); Silvina Stirnemann (camera e
montaggio);
Christian Bogey (direttore
della fotografia); Bruno Werzinski (fotografo di scena); Margarita Marchioni
(segretaria di edizione); Miroslava Grundelova
(musiche) – Mariana prende in
esame una serie di film, soffermandosi in particolare su Stazione Termini (1953) di Vittorio De Sica,
Un homme et une femme (1966)
di Claude Lelouch
e El secreto de sus ojos (2009) di

Juan José Campanella.

L’atmosfera fuori dal tempo è sottolineata dall’uso del bianco e
nero, che torna anche negli scatti esposti in galleria.


Immagini fotografiche realizzate a Parigi, in giro per le
stazioni ferroviarie, durante i sopralluoghi che avrebbero portato l’artista a
scegliere la location della
Gare d’Austerlitz, stazione ottocentesca
con due soli binari, il n. 16 e 17.

Diversamente dalle
immagini del video, in cui i protagonisti sono una donna e un uomo, nelle
fotografie non ci sono persone, lo spazio architettonico – contenitore delle situazioni/emozioni
– è congelato nel bianco e nero, mentre
il colore connota gli esterni.

Parallelamente, nati dalla selezione delle molte foto di scena
scattate durante le riprese,
i dettagli
fotografici a colori, organizzati in trittici, giocano ancora una volta nel
dialogo/confronto tra messa a fuoco e sfocato, su tutto ciò che avvolge
l’azione.

manuela de leonardis

mostra
visitata il 23 febbraio 2011

articoli correlati:

Why? Roma, Fondazione Pastificio Cerere

Take Five – Roma, VM21 Arte Contemporanea

My Generation – Roma, Museo Canonico

Dal 25 febbraio al 23 aprile 2011

Mariana Ferratto, Ciao

The Gallery Apart

Via di Monserrato, 40

Orario mar – sab 16,00-20,00 (ch. dom e lun) o su appuntamento

ingresso libero

Info: tel./fax +39 0668809863

info@thegalleryapart.it

www.thegalleryapart.it

[exibart]

Nata a Roma nel 1966, è storica e critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Con Postcart ha pubblicato A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I (2011), A tu per tu con i grandi fotografi e videoartisti - Vol. II (2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III (2013); A tu per tu – Fotografi a confronto – Vol. IV (2017); Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (2013), progetto a sostegno di Bait al Karama Women Center, Nablus (Palestina). E’ autrice anche Taccuino Sannita. Ricette molisane degli anni Venti (ali&no, 2015) e Isernia. L’altra memoria – Dall’archivio privato della famiglia De Leonardis alla Biblioteca comunale “Michele Romano” (Volturnia, 2017).

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