L’aver “bisogno di cura” è il concetto che sta alla base di tutta l’attività artistica di Sandra Tomboloni (1961), l’artista toscana che sin dagli anni Novanta è nota la grande pubblico per l’impiego nelle proprie opere prima del pongo e poi della ceramica. Questi materiali duttili e versatili hanno bisogno di un notevole “cura” per evitare che le opere si possano rovinare, deformare, deteriorare, insomma per evitarne la loro alterazione del corso del tempo.
La mostra che in questi giorni l’artista ha realizzato con il determinante apporto di Vannucci Arte a Pistoia, negli spazi rinnovati che recentemente hanno inaugurato il nuovo corso della galleria, s’intitola “Orfani”. Sandra non intende il termine “orfano” nella sua primaria accezione, cioè quella di “senza genitori” ma nel senso più ampio di colui che è stato “privato di qualcosa”, che è “privo di un sostegno” e che quindi ha bisogno di attenzione, di affetto, di cura. Quest’”orfano” viene così elevato al rango di opera d’arte.
L’esposizione, poliedrica e multicolore, questa volta non ha come fulcro né il pongo né la ceramica ma l’arte tessile nelle sue più svariate esemplificazioni: dalla stoffa alla maglia al ricamo, comunque tutti materiali riciclati. Sandra Tomboloni con l’aiuto dei componenti della cooperativa sociale di reinserimento lavorativo Manusa, – con i quali è stato amore a prima vista – ha intrapreso un lungo e laborioso cammino, una gestazione di quasi due anni che ha portato alla progettazione (da parte di Sandra) e all’esecuzione (da parte delle componenti della cooperativa) di una serie di oggetti per la maggior parte pupazzi – gli “orfani” appunto – in tessuto dipinti e ricamati. Alla base di queste realizzazioni c’è un lavoro certosino, una manualità strepitosa messa in campo da coloro che li hanno materialmente fatti e dall’artista che ne ha curato i dettagli in modo quasi maniacale; un lavoro condiviso che vede Sandra Tomboloni come capofila di una squadra affiatata e capace.
L’esposizione prevede una parte “esperienziale”, una sala con la moquette bianca sul pavimento, nella quale non è ammesso entrare con le scarpe. Al centro dello spazio un grande albero tentacolare in tessuto e maglia intorno al quale sono posti gli “orfani”, messi in relazione con l’albero dalle cui fronde paiono entrare o uscire; l’albero assume, dunque, la funzione di protettore da cui gli “orfani” dipendono. Il fatto di entrare in questa sala senza scarpe crea una sorta di sacralità, ci si avvicina con cura, con attenzione agli “orfani” instaurando una relazione con l’opera d’arte e creando un percorso all’interno di essa.
Seppur variopinti e accattivanti, dalla percezione fresca e ludica, gli “orfani” non sono un “gioco da bambini”, credo piuttosto che siano l’esternalizzazione di un sentire profondo, di una joie de vivre intrinseca in Sandra Tomboloni che è riuscita a trasmettere ai suoi collaboratori e anche a coloro che hanno voglia di avvicinarsi a questa sala e di vivere quest’esperienza. Queste opere, gli “orfani”, sono ovviamente in vendita ed espongono un “prezzo trasparente”: quanto verrà percepito dall’artista, dalla galleria e dalla cooperativa; questo per mettere in luce e dare dignità a tutti coloro che intorno a questo progetto hanno lavorato e l’hanno reso possibile. Un progetto dalla forte valenza sociale per dare spazio e visibilità all’abbandono, alla marginalità, alla diversità.
Orfani, che l’artista ha qui improntato e realizzato per la prima volta, vorrebbe diventare un progetto esportabile: adottare un “orfano” diventerebbe così un modo per veicolare nel mondo il concetto di “cura” di cui tutti quanti – anche in senso metaforico – abbiamo bisogno; quel “motto” I care (mi interessa, ho cura, ho a cuore) che è stato tanto caro a don Lorenzo Milani e che è diventato la sua bandiera di vita.
Enrica Ravenni
visitata il 13 dicembre 2014
Dal 13 dicembre 2014 al 24 gennaio 2015
Orfani
Sandra Tomboloni
Vannucci Arte
spazio M – via della provvidenza n.6 51100 Pistoia
Info: info@vannucciartecontemporanea.com +39 3356745185 +39 0573 20066