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Fino al 24.X.2015 | Rima: Ricerca e Stile di un’industria di arredamenti metallici | Palazzo Cigola Fenaroli Valotti, Brescia

di - 15 Ottobre 2015
Era padovano di nascita ma milanese per vocazione, soleva contrassegnare con il prefisso DU – da Duomo – le fantasie che poi riuscì a tradurre in iconici pezzi d’arredo e design, s’iscrisse a Economia e Commercio ma fu sempre appassionato di sport (partecipò alla storica gara automobilistica della “Mille Miglia” e giocò nell’allora fortissima squadra di calcio del Cremona): Gastone Rinaldi, classe 1920, come ogni mente creativa che si rispetti fu eclettico, sognatore e rivoluzionario.
Fino al 24 ottobre a Brescia, nelle sontuose sale di Palazzo Cigola Fenaroli Valotti – sede della casa d’aste Capitolium Art – la mostra “Rima: Ricerca e Stile di un’industria di arredamenti metallici” celebra l’estro del designer padovano che vinse il “Compasso d’Oro” nel 1954, lavorò fianco a fianco con Gio Ponti e fu inconsapevole motivo d’ispirazione per star dell’architettura contemporanea come, tra gli altri, Michele de Lucchi, di cui è la prefazione nel corposo catalogo che accompagna l’altrettanto corposa rassegna.
Poltrone dalle forme morbide e colori Pop, sedie dall’appeal razionalista, sedute da cinema in un grazioso allestimento dal piano inclinato come in ogni sala cinematografica che si rispetti, e poi tavoli, bozzetti originali d’epoca, complementi d’arredo scolastico o quelli legati alle diverse professioni – dal tecnigrafo dell’architetto alla sala interamente dedicata ai mobili che riempirono gli uffici milanesi della Pirelli. I pezzi esposti sono oltre un centinaio, suddivisi secondo un allestimento che privilegia l’ordine cronologico senza trascurare quello tematico.
Tra le sedute in mostra, la Poltrona DU55: uno dei quattro modelli progettati da Gastone Rinaldi che Poltrona Frau ha rieditato e inserito in “Icone”, il catalogo dedicato ai pezzi d’arredo che hanno contribuito a delineare la storia del design italiano e mondiale. Oltre alla DU55 le altre “icone” disegnate dalla mano di Rinaldi e riproposte da Poltrona Frau sono: la poltroncina Letizia, la sedia DU30 e la panchetta T904.

Esiti dalle linee estremamente universali, moderne e attuali, dietro cui si cela una storia tutta italiana. La Rima, piccola industria per la produzione d’arredi metallici fondata nel 1916, negli anni cinquanta divenne cenacolo e crocevia di quelle che tutt’oggi sono universalmente riconosciute come alcune delle star del design e dell’architettura internazionale: Gio Ponti, Marco Zanuso, Franco Albini, Alberto Rosselli. Nel 1948, assieme al fratello Giorgio, Gastone Rinaldi subentrò al padre Mario nella gestione della Rima, lì conobbe Gio Ponti con cui nel 1950 progettò le sedie DU10 e DU11 per la Sezione Ospedaliera della IX Triennale di Milano. Alla stessa Triennale viene presentata anche la sedia con schienale basculante DU9. Gli anni Cinquanta? Un periodo d’oro: nel 1952 partecipò alla XXX Fiera Campionaria nella sezione “Arte ed Estetica Industriale” curata, tra gli altri, da Alberto Rosselli, Ettore Sottsass e Marco Zanuso. Seguono, proprio con Zanuso, le poltrone per il Piccolo Teatro di Milano, nel 1954 la sedia DU30 gli valse il prestigioso “Compasso d’Oro” – l’Oscar del design – incrementando fama e vendite dell’azienda, nel 1957 la poltroncina DU41 vinse la medaglia d’argento alla XI Triennale, mentre la rivista Domus – “Bibbia” di ogni architetto e designer che si rispetti – già pubblicava regolarmente le sue creazioni.
Questo e molto altro è documentato nel catalogo della mostra (disponibile in loco o sul sito gastonerinaldi.com – Capitolium Art Edizioni) ricco anche di documenti inediti provenienti dall’Archivio Gastone Rinaldi, che gli autori e curatori della mostra Jacopo e Giuseppe Drago hanno rispolverato con il benestare della moglie Letizia Carli Rinaldi. Segue una sezione di oltre cinquanta pagine in cui vengono presentati oltre 300 modelli prodotti a partire dal 1948, anno dell’ingresso di Rinaldi alla Rima, fino al 1974, anno in cui abbandonò l’azienda di famiglia per fondare la Thema con cui, nel 1978 e nel 1981, ottenne le segnalazioni al “Compasso d’Oro” con la poltrona Arianna e la sedia pieghevole Dafne.
Bianca Martinelli
Dal 1 al 24 ottobre 2015
Rima: Ricerca e Stile di un’industria di arredamenti metallici
Capitolium Art
Via C. Cattaneo 55
25121 Brescia
Info: info@capitoliumart.it

Giornalista pubblicista iscritta all’albo, lavora nel mondo dell’editoria e della comunicazione come autrice, content editor e addetta stampa. Collabora con riviste e quotidiani, occupandosi dei settori: mostre e arti visive, moda e mercato dell’arte.

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