Una bella accoppiata quella visibile nella grande sala affacciata sull’Adriatico della Fondazione Pascali di Polignano a mare. Sintetica ma magniloquente, essenziale e rigorosa, e insieme poetica e spiazzante, la convivenza di due opere manifesto della seconda metà del Novecento. I 32 mq di mare circa di Pino Pascali, insieme alle trecentosessantacinque fotografie sul cielo di Luigi Ghirri, per Il mare e il cielo, un progetto, curato da Rosalba Branà, direttrice del museo, con la storica dell’arte Anna D’Elia, all’interno di una riflessione più articolata, che nei prossimi mesi vedrà il museo pugliese impegnato con nuovi percorsi espositivi, sul paesaggio contemporaneo.
Da un lato una delle opere esemplari di Pascali, un mare modulare, realizzato nel 1967 alla vigilia della sua prematura morte. ‹‹Le prossime cose che voglio fare sono delle cose di acqua… l’acqua mi affascina molto, diventa come uno specchio, ha tante cose l’acqua››, rivelò Pino a Carla Lonzi (nel suo libro Autoritratto). E così concepisce quel mare dal sapore minimale, anzi di un “minimalismo mediterraneo”, come più volte l’ha definito il critico d’arte Pietro Marino, decano dell’arte contemporanea pugliese, che nel 1990 portò l’opera pascaliana al castello Svevo di Bari per Il luogo e la contrada, una significativa ricognizione sulla natura made in Puglia vista con lo sguardo degli artisti contemporanei.
Oggi l’opera, solitamente conservata nei depositi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma – ha periodicamente bisogno di qualche intervento di restauro, come sottolinea il bel saggio in catalogo a firma del restauratore Rodolfo Corrias, angelo custode dei 32 mq di mare circa – torna in qualche modo a casa, d’altronde nonostante i suoi studi a Napoli e la permanenza romana, è sempre stato lampante il dialogo fecondo tra Pascali e la sua terra natia. In questi giorni avrebbe compiuto ottant’anni, e questo pare un omaggio dovuto a un artista straordinario, augurandosi che presto si potrà vedere in Puglia una mostra esaustiva sulla sua opera.
Fa da contraltare alle decine di bacinelle d’acqua colorata con diverse gradazioni di blu, un pannello che raccoglie le riproduzioni (quelle originali si sono scolorite, come dimostrano alcuni scatti custoditi nella sala attigua del museo) delle foto realizzate nel 1974 da Ghirri. Cielo terso, rosso fuoco, giallo, quasi bianco: diverse scale cromatiche compongono questo esemplare repertorio concepito tenendo conto delle potenzialità dell’impostazione modulare, che poi la accomuna con l’opera di Pascali. Ed è questo uno dei punti in comune delle due opere, oltre alla capacità di entrambi gli artisti, che non si sono mai conosciuti, anche per motivi anagrafici, di saper dialogare con rigore e forza su due soggetti a lungo scrutati nell’arte. Il risultato è un’immersione in un paesaggio irreale eppure accomodante e insieme straniante.
‹‹Natura? È una parola che fa paura. Sì, io amo il mare, la pesca subacquea, futilità del genere… amo gli scogli circondati dal mare: io sono nato in riva al mare, ci ho giocato da bambino…››. Qui è ancor più chiaro il legame affettivo tra Pascali e il mare. Così come quando Ghirri sostiene che ‹‹Infinito (questo il titolo dell’opera in mostra a Polignano, ndr) diventa così un possibile atlante cromatico del cielo, 365 possibili cieli. Anche seguendo una schedatura ulteriormente precisa come in un calendario, l’anno solare 1974 in cui ho seguito il lavoro, sarebbe diventato, come è in effetti, un anno non catalogabile, non riconoscibile a posteriori››, conferma il carattere anche teorico della sua indagine. Per l’occasione la Fondazione Pascali ha pubblicato un catalogo che raccoglie anche i contributi delle due curatrici e un approfondito saggio critico di Gloria Bianchino del CSAC dell’Università degli studi di Parma, che ha prestato l’opera di Ghirri, e che prossimamente contribuirà con il prestito di alcune opere, alla prossima tappa di questa ricognizione sul paesaggio. Mentre la direttrice Branà già pensa al prossimo futuro, con project room dedicate ai più giovani e, l’anno prossimo, un nuovo duello total white tra Pascali e… Piero Manzoni.
Lorenzo Madaro
mostra visitata il 16 ottobre 2014.
Dal 18 ottobre 2014 al 25 gennaio 2015
Fondazione Pino Pascali
Via Parco del Lauro, 119,
Polignano A Mare BA
Orario: tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21; lunedì chiuso