Si chiama “Corpo Elettronico. Videoarte italiana tra materia, segno e sogno”, ed è un progetto della Fondazione Rocco Guglielmo, curato da Gianluca Marziani e Andrea La Porta, per indagare iconografia, effetti, contenuti e linguaggi del video come arte e installazioni. Modi diversi per analizzare, destrutturare, e ricostruire gli effetti della visione: “Un’occasione per  dare spazio ai nuovi linguaggi espressivi – sottolinea Rocco Guglielmo, presidente della Fondazione – e trovare le forme più interessanti dell’arte contemporanea”. Marziani descrivendo i linguaggi, pensa a una ideale divisione per stadi: solido per i più tradizionali, gassoso per quelli digitali, liquido per quelli filmici. Ma non è finita, esiste il quarto stadio, una variabile degli ultimi trent’anni, fatta da una serie di ibridazioni con installazioni, videoinstallazioni, e più sistemi insieme. Il video fa incursioni nei diversi territori: “Il senso del titolo e del sottotitolo risiede in questa convivenza sanata, sintomo di una materia leggera che assorbe memorie e influenze (memoria pesante) con cui tutto si connette”.
Difficile definire il campo d’azione del video, sapiente misto di scienza, arte, tecnologia. Inutile fissarlo, complesso conservarlo. Per ogni artista è un’ipotesi di analisi aperta, un viaggio diverso. Giuseppe Colonese fa relazioni tra immagini, cornici, specchi e riflessi, arriva all’apparenza e fa le sue “Riflessioni”. I Zimmerfrei indagano tempi e umori degli abitanti di due piccole zone di Copenaghen e Bruxelles. “Metachaos” di Alessandro Bavari, è un sofisticato progetto visivo multidisciplinare realizzato con piĂą tecniche, per raccontare oscuri aspetti urbani e umani. La videopoemeopera di Gianni Toti ha un lungo titolo, “Gramsciategui ou les poĂ©simistes. Secondo grido”, una cinquantina di minuti senza cali, un’immersione totale con sovrapposizioni tra film, animazioni, frasi e astrazioni. Andrej Mussa scopre la sacralitĂ di piccoli riti domestici. Alessandro Amaducci racconta il corpo e va oltre la sua dimensione materiale. Bianco-Valente lavorano sulla fitta rete delle relazioni. Theo Eshetu si conferma esteta assoluto di grande potere seduttivo. Antonello Matarazzo rianima impercettibilmente il passato. Poi Canecapovolto, Matteo Basilè, Salvo Cuccia, Luca Bolognesi, Masbedo, Halabi Abo Kher, Studio Azzurro, altri universi spazio-temporali ad alta tensione emotiva, potenti e singolari: “L’obiettivo della mostra – spiega Andrea La Porta – è far conoscere e riconoscere le diverse sperimentazioni dell’arte elettronica italiana, vera e propria energia visibile”.  Â
bettina bush
mostra visitata l’11 febbraio 2012
dall’undici febbraio al 25 aprile 2012
Corpo Elettronico
Bianco-Valente, Masbedo, Ehab Halabi Abo Kher, Alessandro Amaducci, Studio Azzurro, Matteo Basilè, Alessandro Bavari, Luca Bolognesi, Canecapovolto, Giuseppe Colonese, Salvo Cuccia, Theo Eshetu, Antonello Matarazzo, Andrej Mussa, Gianni Toti, Zimmerfrei
Complesso Monumentale Del San Giovanni
Piazza Giuseppe Garibaldi (88100) Catanzaro
orario: da martedì a domenica dalle 10.20 alle 20
[exibart]