fino al 26.VI.2011 Donne d’Italia – La metà dell’ Unità Pisa, Palazzo Blu

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Palazzo Blu racconta, attraverso la donna, la storia dell’origine di una nuova identità nazionale, al fine di arricchire l’individualità di ognuno di noi. Si presta voce a una parte di popolazione forte e determinata, ma rimasta spesso celata rispetto a quella maschile, nonostante abbia contribuito in maniera attiva e costante alla formazione della Repubblica italiana. E’ tempo di cambiamenti nei costumi e nella mentalità conservatrice della società. La donna si emancipa e la sua condizione, durante questi 150 anni, si evolve: nel modo di vivere, nel lavoro, nell’ambito della cultura e della politica. Questa mostra parla di madri, mogli e figlie; di tutte quelle donne che hanno stentato a essere riconosciute nella loro identità, ma hanno comunque lottato e sofferto nella costruzione di una Nazione, dalla sua unità fino ai nostri giorni, silenziosamente, quasi anonimamente.

Il percorso espositivo si compone di una serie di sale in cui si succedono immagini, fotografie, filmati, installazioni e interviste, supportate da una varietà di reperti d’epoca autentici. Due sale sono dedicate al tema del lavoro femminile, descrivendo l’attività di cucitrici, mondine, segretarie e contadine con capolavori di grandi autori del Novecento italiano, da Giovanni Fattori (Livorno, 1825; Firenze, 1908) a Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882; Verona, 1916), da Renato Guttuso (Bagheria, 1911; Roma, 1987) a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933). Un’altra sezione racconta di tutte quelle donne che hanno combattuto durante il lungo processo di unificazione come patriote, brigantesse, partigiane e infermiere. Segue, poi, una sezione dedicata alle gesta di tre famose eroine le cui vite si intrecciarono fortemente  con la storia d’Italia: Anita Garibaldi, Cristina Trivulzio di Belgiojoso e Rose Malmasson.

Infine, una sala in cui protagonista è la bellezza, descritta da una raccolta di fotografie di importanti fotografi italiani, da Garolla a Patellani a Ghergo, e da un’accattivante installazione che rende evidente il mutare del corpo delle donne in relazione alla moda e alle tendenze. La mostra si propone di risvegliare nei visitatori un nome, un’immagine, un segno, legato alla storia dell’Unità d’Italia, accompagnandoli in un sentito viaggio nel quotidiano di tutte le famiglie che, dal 1861 ad oggi, continuano ad accrescere ed arricchire la loro italianità anche grazie alle donne.

 

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mostra visitata il 22 maggio 2011

 

 

 

 

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