La strada che da Fano porta a Pergola è immersa nel verde dei colli marchigiani e rappresenta una perfetta introduzione all’atmosfera silenziosa e contemplativa che si respira a Casa Sponge; un luogo che è al tempo stesso residenza privata (dell’artista Giovanni Gaggia), rifugio e punto di incontro che da dieci anni ospita artisti e curatori internazionali. Un lungo percorso che ora viene festeggiato con una mostra a cura di Serena Ribaudo. Una vera e propria festa in cui i partecipanti sono coloro che, passando in questi luoghi, hanno condiviso pensieri, processi artistici ed esperienze capaci di influenzare i reciproci percorsi.
Mentre ci si muove attraverso le stanze osservando le opere dei 25 artisti, sono le parole dello stesso Gaggia ad accompagnarci in un viaggio attraverso le memorie legate a questo luogo, in cui arte e vita si intrecciano indissolubilmente. La casa stessa, spettatrice silente di queste storie, è la vera protagonista; luogo simbolico in cui nascono e si sviluppano le relazioni più significative per le nostre vite, a partire da quelle genitoriali. Ad essa sono dedicati alcune opere presenti in mostra come l’eterea giostra di Pierluca Cetera che trasforma la girandola di api, dono di buon auspicio solitamente dedicato ai nuovi nati, in un delicato volo di esseri umani che in un gioco di ombre si trasformano in anime leggiadre, quasi numi tutelari a difesa delle nuove decadi a venire.
Sashia Vinci e Maria Grazia Galeda, Casa Sponge 10
In sottofondo alcune parole giungono dal piano superiore: “bosco, terra, focolare, sangre”… Sono frammenti dell’opera di Tiziana Cera Rosco che ci regala lo struggente ricordo della sua terra. Un racconto che scorre come un fiume e, permeando da lontano l’intero ambiente, dialoga per contrasto con la performance di Mona Lisa Tina che ci chiama a compiere un gesto di attenzione e raccoglimento: ascoltare il suo respiro, anima della casa, e, se lo si desidera, interagire tramite la scrittura di un diario intimo lasciato lì per noi. Altra performance significativa per il percorso di Casa Sponge è quella di Cristina Nunez che ha inaugurato la sede Sponge 2 a Loretello; Ode alla condivisione e alla capacità di aprirsi all’altro. Non potendo raccontare in queste righe le opere di tutti gli artisti presenti vi lasciamo un ultimo accenno all’opera di Francesca Romana Pinzari. Una reliquia in cui il cuore, creato dalla cristallizzazione di soluzioni chimiche, dialoga con le spine, elemento naturale già presente nella performance “prima viene la spina” nata proprio tra queste mura durante una residenza nel 2014.
Si potrebbe descrivere questa mostra in molti altri modi analizzando i sottotemi disseminati nella casa, ma l’elemento più significativo è certamente la volontà di rivendicare la scelta dei partecipanti in base alle relazioni nate nel tempo lasciando per una volta le opere in secondo piano. Un gesto forte che può essere soggetto a critiche ma che è una precisa dichiarazione d’intenti. Questa è prima di ogni altra cosa una mostra fatta di racconti.
Alice Cerigioni
mostra visitata il 7 ottobre
Dal 24 settembre al 26 novembre 2017
Casa Sponge 10. Arte e sperimentazione nel segno della collettività
Casa Sponge,
Frazione Mezzanotte 84 (61045), Pergola (PU)
Apertura al pubblico su appuntamento
Info: spongecomunicazione@gmail.com www.spongeartecontemporanea.net