Tracciare il ritratto delle nuove tendenze dell’arte contemporanea è un tentativo di focalizzare gli elementi caratterizzanti una società. L’artista è come una spugna che assorbe gli impulsi derivanti dal mondo, li plasma, li forma e li trasforma in codici. Investe il prodotto del suo lavoro di una funzione simbolica che assolve al compito di “informare” sullo stato delle cose, sulla buona o cattiva salute sociale, sul rafforzamento o indebolimento delle strutture culturali. Se l’arte è la bilancia, dunque, l’artista è il suo ago. Definire i nuovi trend dell’arte equivale, quindi, a tracciare una mappa dello status costitutivo del contesto in cui queste nuove tendenze prendono vita. Questo è quanto viene proposto nella nuova collettiva organizzata dalla PrimoPiano Living Gallery di Lecce.
La presenza di una rosa di artisti provenienti da ogni parte del globo, da Oriente ad Occidente, ha permesso l’identificazione di un ritratto dell’arte che, esattamente come uno specchio, riflette la natura multiculturale e plurilinguistica della società contemporanea. Così dai ritratti tribali di Laura Brink (Santa Fe) si passa allo studio della frammentazione del movimento corporeo di Josè Evangelista (Santo Domingo), per arrivare poi al “simbolismo espressionista” delle immagini fotografiche di Maria Baranova (Mosca).
Carattere new pop, invece per i ritratti in stile “street art” di Fabio Santacroce (Bari) e le serigrafie di Guido Corazzieri (Bari). Più sottili le ricerche fotografiche di Rosa Ciano(Bari), che gioca sul filo della presenzaassenza dell’individuo attraverso gli oggetti che ne indicano l’esistenza, e di Cinzia Fresia (Torino), che analizza il quotidiano rintracciandovi le sfumature più intime ed umane. E infine gli scatti di Andrea Margheriti (Lecce) che sovrappone all’immagine l’aura della sacralità come zona di confine tra fede e credenza.
Il desiderio un mondo diverso, di una realtà parallela costruita sui principi della fantasia e dell’immaginazione, emerge dai dipinti di Eeva-Leena Airaksinen (Fiskars, Finlandia) oltre che dal video L’altra metà del cielo di Luca Scornaienchi e Ivo Miraglia (Cosenza), in cui poesia e tecnologia si fondono in un risultato suggestivo. Infine l’intima consapevolezza dell’ambiguità delle strutture sociali e del sistema relazionale contemporaneo induce a riflessioni che stravolgono la natura umana, come nell’opera Firstly di Kaoru Blackstone (Osaka), o nel video Ode to my fall ode alla mia caduta di Chooc Ly Tan (La Roche) in cui il principio fisico della caduta infinita diventa metafora della caduta dell’umanità.
francesca de filippi
mostra visitata il 10 febbraio 2007
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