06 aprile 2012

fino al 28.IV.2012 Christina Calbari Bari, Galleria ARTcore

 
Braccia. Giovani, intrappolate, irretite, sperdute, impaurite. Capaci di esprimere disagi comuni e tormenti intimi. Di raccontare un disagio di genere, quello femminile -

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La personale di Christina Calbari (Atene, 1975) s’intitola Trapped, “intrappolate”, e contiene due serie dei suoi ultimi lavori. Si comincia con Game Traps, un estratto di acquerelli dedicati a quella fase di passaggio, dalla fanciullezza all’età adulta, che rappresenta il momento in cui si forma l’identità. Colpisce trovare una moltitudine di ragazzine come una massa anonima, omologata e senza volto; colpisce il fatto che esse riescono ad esprimere certi disagi comuni e tormenti intimi. Le figure alienate di Game Traps sono bambine con coscienze adulte imprigionate nella loro condizione esistenziale di infanzia negata, unite in abbracci consolatori o opprimenti e costrette in girotondi angoscianti. Queste presenze umane sono le uniche protagoniste dei disegni – dagli sfondi vuoti, bianchi, privi di scenografia – ma, viene da chiedersi, i loro corpi cercano di reagire, giocano, oppure lottano? Intanto si passa a Falling, che rappresenta una caduta libera di corpi, generata da una forza che prima sospende ma poi spinge inevitabilmente verso la calca sottostante.

La serie Unfolding absence, invece, prende le mosse da alcune fotografie di repertorio provenienti da un istituto femminile in cui le giovani erano iniziate all’arte del focolare e, così come nella precedente serie, anche qui ciò che sembra rassicurante, ordinato e disciplinato, nasconde bensì un lato inquietante. Donne, inizialmente intente nelle pulizie domestiche, che sporcano, con la macchia nera delle proprie lacrime, le pareti e il pavimento della loro reclusione: feti neri che pesano come aborti sulle loro spalle, anche nei momenti di svago imposto come la passeggiata nei boschi. Sia che giochino a palla, sia che studino all’aperto o che imparino a cucinare, nelle ragazze è sempre presente la paura paralizzante dei loro pensieri celati. Così, sotto un’estetica estremamente femminile, delicata e gentile, quei mostri di china nera affiorano come parvenze di un vissuto rimosso o svelato, lasciando che il rosa – come scrive Mara Nitti nel testo di presentazione – si macchi di nero.
yamuna j. s. illuzzi
mostra visitata il 2 aprile 2012
 
 
dal 30 marzo  al 28 aprile 2012
Christina Calbari – Trapped
ARTcore
Via De Rossi 94 (70100) Bari
Orari: dal martedì al sabato 10.00/13.00 e 17.00/20.30, lunedì 17.00/20.30, domenica su appuntamento
Info: Mara Nitti 3476574411 –
info@artcore.itwww.artcore.it 
 
 
 
 
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