Questa tela, così come innumerevoli altre presenti nell’esposizione di Graz, sono per la prima volta esposte in pubblico; difatti, i sentimenti contrastanti che legano l’autrice ai suoi lavori, un misto tra affetto e repulsione, ne condizionano anche la visibilità. È soltanto grazie a questo progetto, nato circa un anno fa, che ha dato la possibilità al curatore della Neue Galerie, Günther Holler-Schuster, di intervenire delicatamente all’interno di quelle sottili dinamiche personali presenti tra artista e opera. L’impegno e lo sforzo della pittrice nel mettere in piedi questa retrospettiva sono stati notevoli, come notevole è il coraggio di rimettersi in discussione, mostrando quadri, ovvero parti di sé, finora ancora ignoti.
Proseguendo lungo il percorso della mostra si viene accolti da una serie di dipinti realizzati negli anni Sessanta dove emergono le tonalità da lei tanto amate. Le palette di colori si estendono dai verdi ai blu con qualche nota rossa, i soggetti sono stilizzati, le forme ridotte al minimo ma nel complesso si tratta dei primi, introspettivi dialoghi tra se stessa e la tela.
Gli anni trascorsi a Parigi e a New York vengono descritti grazie ad una serie di acquarelli e di video realizzati in quell’epoca (1960 – 1980), le cui immagini lasciano intendere quanto questa artista fosse all’avanguardia; affascinata dall’idea di sperimentare nuove forme di espressione e capace di creare, là dove questo linguaggio stava nascendo, un ponte tra la sua arte e il mezzo mediale.
Poco più avanti ci aspettano quadri datati intorno agli anni Novanta, dove la tecnologia viene indagata dalla pittrice con la stessa curiosità con la quale gli scienziati la collaudano. Si verificano i primi test sulla realtà virtuale, stimolanti universi paralleli dove riversare le proprie visioni.
L’oggetto di uso quotidiano che entra prepotentemente nella vita, nel corpo, trasfigurandolo o impossessandosene come farebbe un parassita, è una ulteriore oscura regione dell’immenso cosmo Lassnig. Il tema viene sviscerato su tela, quasi quale forma di espressione liberatoria. I dipinti contemporanei presentati nell’ultima sezione della mostra, tornano invece ad alleggerirsi, sia per via dei soggetti, quanto per la scelta stilistica. Le tele di grande formato, la spartizione dei soggetti meno densa e i colori donano una brezza di aria fresca a questa nuova fase che rammenta i primi approcci astratti realizzati in gioventù, ora però affrontati con la maturità e la sicurezza acquisite nell’arco di una vita.
Chiara Longari
mostra visitata il 25 novembre 2012
dal 16 novembre 2012 al 28 aprile 2013
Maria Lassnig, Il luogo delle immagini
Neue Galerie Graz im Joanneumsviertel
Joanneumsviertel – (8010) Graz
Tel: +43-316/8017-0, joanneumsviertel@museum-joanneum.at, www.museum-joanneum.at
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