Categorie: altrecittà

Fino al 28.IX.16 | Luigi Ghirri, Spazio Siderale | Il sipario del Teatro Valli dipinto da Omar Galliani | Vicolo del Folletto Art Factories, Reggio Emilia

di - 15 Settembre 2016
Venticinque anni fa a Reggio Emilia veniva a realizzarsi uno dei più splendidi esempi di lungimiranza pubblica in campo artistico. Il Teatro Municipale Romolo Valli commissionò a Omar Galliani la realizzazione di un sipario per le esibizioni di danza. Per testimoniare la grande commissione fu chiamato un altro grande artista contemporaneo: Luigi Ghirri.
A questa storia dà nuovamente vita un neo nato spazio della città del Tricolore, Vicolo del Folletto Art Factories. La galleria intitola la mostra e il volume che l’accompagna “Spazio Siderale”, riprendendo il titolo della grande opera di Galliani, “Siderea”, e timidamente cercando di avvicinarsi a quello che potrebbe essere stato un possibile titolo per il libro che Ghirri stava assemblando. Il fotografo di Roncocesi morì, purtroppo, l’anno successivo mentre il progetto editoriale e fotografico stava prendendo forma.
La galleria ha raccolto da collezioni private i bozzetti preparatori del sipario, la maggior parte sono oli su carta, tutti dipinti nel 1991, ad eccezione di una grande tela che occupa un’intera parete dipinta due anni prima della commissione, sulla cui superficie si intravedono già alcuni elementi che saranno caratterizzanti di “Siderea”: i guizzi di luce di stella distribuiti in semicerchio e la predominanza del colore blu. I bozzetti, che più che fasi compositive paiono vere e proprie opere indipendenti, sono di medio e grande formato disposte sulle pareti bianche di questo spazio dalle linee semplici, pulite e ben illuminate.
La galleria, che nella mostra tiene uniti due fili della stessa trama, ha selezionato alcune delle fotografie di Ghirri dal menabò constante di ottantasette carte, stampandole assieme al passe partout che le conteneva, sopra il quale si notano, le correzioni e gli “OK” scritti a matita dal loro autore. Gli scatti di Ghirri, caratterizzati dai celebri colori pastello e dalla luce quasi soffusa seguono tutte le fasi della preparazione del terzo sipario, questo significa che protagonisti degli scatti diventano prima ancora che i tubetti di colore o i pennelli, le sarte che cuciono insieme i teli di stoffa, le assistenti del pittore che bagnano la tela per prepararla alla stesura del colore.
Vale la pena sfogliare il catalogo edito da Corsiero editore per cercare di avere uno sguardo completo sulle fasi di realizzazione dell’opera, per ammirare il sipario allestito nella sua sede di appartenenza, il palcoscenico del teatro, ma anche per completare l’apprendimento di quella che è una storia di artisti che si incontrano, di pittura, fotografia e teatro che dialogano.
Diderot nel 1758 nel suo saggio De la poésie dramatique descriveva il concetto di “quarta parete”, quel muro immaginario che si frappone tra attori e pubblico sul palcoscenico, quella concretizzazione del patto che attore e spettatore stringono all’inizio di ogni rappresentazione, che consiste nell’accettare come reale tutto ciò che accadrà nell’ambiente teatrale. Un patto assai simile a quello che ci pare stringere con Galliani e Ghirri. Il fotografo ci permette di visionare il lavoro del pittore prendendoci per mano e mettendoci dietro le sue spalle, mentre lui, ancor più discretamente immortala Galliani che dipinge, che osserva poi traccia il segno.
Segni definitivi che purtroppo Ghirri non ha fatto in tempo a tracciare sui suoi piccoli testimoni di storia, tant’è che che lo spettatore rimane sospeso nell’incertezza e nel desiderio, che mai verrà appagato, di vedere terminato il lavoro.
Chiara Tonelli
mostra visitata il 9 settembre

Dal 9 al 28 settembre 2016
Luigi Ghirri, Spazio Siderale
Il sipario del Teatro Valli dipinto da Omar Galliani
Vicolo del Folletto Art Factories
Vicolo del Folletto, 1
Reggio Emilia
Orari: da venerdì a domenica dalle 17:00 alle 20:00
Info: www.vicolodelfolletto.it; info@vicolodelfolletto.it

È laureata in Italianistica e Scienze Linguistiche all'Università di Bologna. Cofondatrice del magazine online Comò Mag. Attualmente lavora alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.

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