Originali, ma soprattutto semplici, le terracotte realizzate da Ilario Fioravanti negli ultimi quindici anni; sculture caratterizzate da grandi masse e da colori vivaci, modellate secondo la tecnica dei vasi che permette all’autore di sovrapporre più parti raccordate della stessa scultura. Le opere di Fioravanti nascono dall’attenta visione della realtà che lo circonda e si tramuta in soggetti che rimandano alla gente comune: girovaghi, giocolieri, attori di strada, prostitute. Vittorio Sgarbi, curatore della mostra, ha sottolineato infatti che: “le opere più singolari e vive di Fioravanti non sono tanto quelle di soggetto religioso, ma quelle ispirate alla vita quotidiana, prese
Le terrecotte sono sempre caratterizzate da questa forte aderenza con la vita reale modulata da un sorridente distacco che diventa spesso caricaturale. Le terrecotte
Una delle opere più interessanti resta il Compianto, dove l’artista sviluppa l’essenza della religiosità e dove i soggetti diventano “figure mondane, con inserimenti di conchiglie, di vetri, che rendono vibrante, luminosa, luccicante l’immagine. L’effetto potrebbe sembrare dissacrante rispetto al tema, ma non è così. E’ il sentimento popolare della religione, nel quale Fioravanti cerca l’essenza dell’espressione, il mezzo giusto per comunicare cose semplici ad anime semplici. Perché la semplicità, in accordo con il messaggio cristiano, è la più alta delle virtù, intensa e purissima, la sola capace di farci godere in terra, il cielo. ”
La visione dei singoli pezzi porta il visitatore in un mondo liminare, in cui incontra soglie e sospensioni della realtà che diventano complessi di rappresentazione e sviluppano una forza attrattiva.
katya madio
mostra vista il 4 luglio 2003
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