22 giugno 2011

fino al 28.VIII.2011 Tancredi Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, Feltre (BL)

 
Una vita consacrata all’arte fino all’ultimo estremo gesto del suicidio; come una mostra possa indagare la genesi dell’atto artistico...

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Nonostante la posizione periferica, la città di Feltre, è sede di una mostra di levatura internazionale con la quale omaggia uno dei suoi artisti più famosi  coinvolgendo nomi importanti del panorama artistico (dal curatore Luca Massimo Barbero, al comitato scientifico formato da Gabriella Belli, Pier Giovanni Castagnoli, Maria Vittoria Marini Ciarelli). L’esibizione si colloca in uno spazio unico qual è la Galleria d’Arte Contemporanea Carlo Rizzarda voluta dall’omonimo artista negli anni Trenta del secolo scorso. Si ha quindi uno stretto dialogo fra le 150 opere di Tancredi (Parmeggiani, 1927-1966), alcune delle quali ritornano dopo decenni in Italia e il museo d’ambientazione  le cui sale sono state solo parzialmente modificate dando la possibilità d’ammirare la collezione permanete, tra  cui i dipinti  di Schiele, Fattori e Casorati.  Un ragionato percorso suddiviso in sezioni porta a conoscere l’artista e a scoprirne ogni sfaccettatura. Un mobile a cassettoni estraibili invita letteralmente a frugare nella sua vita personale fra lettere, ritagli di giornale, cataloghi e dediche. 
Primavera,1952, Museum of Modern Art, New York dono di Peggy Guggenheim

Una scelta d’allestimento che costituisce un chiaro parallelo con la figura di Carlo Rizzarda e la sua casa-museo e  che sottolinea il binomio vita-arte al quale Tancredi soccomberà, incapace di trovare il giusto equilibrio. La biografia diventa quindi parte inscindibile della sua evoluzione artistica e linea portante del percorso espositivo. Dai primi successi segnati dalla personale allo studio Sandri, testimoniati da alcune opere del periodo definito concreto neoplastico, all’incontro con Peggy Guggenheim che lo porterà all’attenzione dei collezionisti americani, la mostra rende chiara la ricerca che lo condurrà al cosiddetto “Spazialismo” tancrediano a cui approda negli anni Cinquanta. Ben rappresentato è questo decennio che non a caso segna la consacrazione internazionale con la partecipazione alla mostra “Tendances Actuelles” della Kunsthalle di Berna (1955). La sala che accoglie il ciclo A proposito di Venezia avvolge lo spettatore con un turbinio di colori perfettamente bilanciati che lasciano di stucco come la presenza nel soffitto dell’affresco, riportato su tela, intitolato La Colomba (1958). 

Composizione n.1,Brooklyn Museum, Carll.H.de Silver Fund and the Museum Collection Fund

E per meglio contestualizzare Tancredi  qui si trovano anche una serie di artisti quali Mario Deluigi, Hans Hartung, Mark Tobey, per citarne alcuni, che hanno esposto con l’artista feltrino nelle medesime sedi o esposizioni. A conclusione della  la mostra la sezione Io non so scrivere, forse riuscirò a dipingere quello che sento una serie di opere su carta eseguite negli ultimi anni che vengono riproposte all’attenzione del pubblico dopo  anni di scarsa attenzione da parte della critica. Si restituisce così una rappresentazione completa della figura di Tancredi segnata dalla spasmodica ricerca di un’espressione artistica quale unico mezzo di autorealizzazione senza la quale la vita stessa sembra non trovare un senso.

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a cura di elisa decet medhurst

mostra visitata il 30 maggio 2011

dal 9 aprile al 28 agosto 2011

Tancredi

Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda”

via Paradiso,8

Feltre

Dal martedì alla domenica: 10.00-19.00(chiusura biglietteria ore 18.00)

Chiuso il lunedì

Biglietti

Intero 7,00

Ridotto 5,00

Gratuito per bambini fino ai 6 anni

http://mostratancredi.feltre.eu/

[exibart]

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