Bill Viola (New York, 1951), pioniere della video arte come Bruce Nauman e Nam Jun Paik, che utilizza la tecnologia, poeticamente, e rivisita il classico, la storia dell’arte e l’iconografia religiosa anche nella composizione delle figure e nelle riprese a mezzo busto concentrate sulle espressioni del volto che esprimono emozioni. A Villa Panza, il futuro dell’arte antica è di scena con Reflection: un ‘antologica del pittore del video a cura di Kira Perov, fotografa e moglie dell’artista. Undici videoinstallazioni, realizzate dalla metà degli anni Settanta al 2010, dialogano con la Villa e con la collezione di Giuseppe Panza permeata di spiritualità. Una mostra, un’esperienza unica da fare più che da raccontare, un invito a intraprendere un viatico verso la riflessione sulla relazione tra l’uomo e la natura in tensione verso l’Assoluto. In questo tempio mistico, la riflessione diventa un mezzo per guardare dentro se stessi e avviare un processo di cambiamento, di purificazione, che comprende il dolore e la sofferenza. Il percorso inizia dal primo piano della Villa e si dipana lungo il “Corridoio di Luce” di Dan Flavin e culmina nelle Scuderie del piano terra. La mostra attiva dialoghi esistenziali tra luce, colore e figure rarefatte avvolte dal
silenzio, inscritte in movimenti lentissimi, richiedendo molto tempo di osservazione (le installazioni hanno una durata che varia dai sei ai sessanta minuti). Oggi, prendersi il tempo della riflessione è un lusso e questo è l’obiettivo dell’esposizione. Le videoinstallazioni alterano la percezione dello spazio e il senso del tempo, grazie a proiezioni e figure che appaiono e scompaiono sotto le cascate d’acqua (simbolo di rinascita e purificazione). Qui si condivide una “sacra” rappresentazione, di una umanità che comprende la nascita e la morte e mostra il nulla dalla quale veniamo e dove torneremo. Delle opere di Viola, incantano le sue figure di ieratica bellezza che trasmettono serenità e coinvolgono sul piano psicologico ed emotivo. Tra queste è d’obbligo segnalare Passage into Night: una donna che marcia nel deserto, si avvicina allo spettatore per cinquanta minuti, e così allo spettatore non resta altro che condividere una condizione umana di solitudine, di fatica, del nostro incedere nel mondo. La scelta di Viola di rappresentare figure non statiche attinge dalla sua familiarità con Firenze e con l’arte rinascimentale, con la pittura antica da cui eredita la capacità di mostrare il movimento in atto con riprese lentissime che caricano di pathos drammatico ogni espressione e gesto. Ancora Emergence, ispirato a un affresco di Masolino di Panicale, in cui si rielabora il tema del Cristo al Sepolcro, e Nants Triptych, in cui si ripropone la forma del trittico del Trecento per narrare una scena dalla nascita alla morte, passando per uno stadio di sospensione di una figura emersa dall’acqua.
Alla fine, si esce dalla mostra con una gran sete di un’arte meno commerciale, in cui l’abilità tecnologica, la competenza e la tensione alla perfezione, nobilitano lo spirito.
jacqueline ceresoli
mostra visitata il 12 maggio 2012
dal 12 maggio al 28 ottobre 2012
Bill Viola – Reflections
a cura di Kira Perov
Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1, Varese
Orari:dalle ore 10.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì
Informazioni: FAI-Villa e Collezione Panza, tel. 0332 283960 – faibiumo@fondoambiente.it – www.fondoambiente.it