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fino al 29.X.2005 Max Klinger Treviso, Locus Amoenus
altrecittà
Mitologia e fiaba, romanticismo e sublime. Fusi nelle incantevoli incisioni di uno dei più acuti simbolisti tedeschi. Visionario e ironico, studioso di Freud, le sue opere danno forma all’inquietudine...
L’opera grafica di Max Klinger, (Lipsia 1857 – Grossjena 1920), è capace ancor oggi di riportare l’interesse verso un’arte con un forte sapore di antico. Un’arte in cui ritrovare episodi biblici, centauri e serpenti, paesaggi e grottesche, condotti con la precisione del bulino e con un’originalità di spirito e gusto che fuoriesce dal giudizio del tempo e delle mode.
Nell’intimità del negozio-galleria di antiquariato Locus Amoenus, in un angolo della vecchia Treviso, si possono osservare (e acquistare) tre raccolte complete di proprietà privata, denominate Opus, termine con cui l’autore, eccellente pianista e amico personale del compositore Johann Brahms, celebra la sua passione per la musica. L’Opus III, intitolato Eva e il Futuro (1893), comprende sei tavole a bulino tra cui spicca un’immagine di Eva riflessa nella coda del serpente tentatore, che con abilità si apre a formare una specchiera. Ancora nella sua condizione divina, ma destinata ormai all’imminente compromesso. Nel 1913 Klinger compone le 15 tavole dell’Opus V,Amore e Psiche, dove, nell’illustrare le suggestioni amorose della favola antica, unisce le influenze classiche del viaggio in Italia alla conoscenza delle teorie freudiane,.
Le cornici decorative con cui l’artista cinge le scene principali rivelano equilibrio formale e fresca inventiva: nella bizzarria di una conchiglia tra rami di papiro, nell’esplosione rococò di un perimetro di rose, alternando solenni motivi classici a segni zodiacali.
La terza raccolta Opus IV Intermezzi (1906), perfetta combinazione tra le grafie del bulino e le morbidezze dell’acquaforte, ha un carattere eterogeneo. Tratta alcuni episodi della vita di Simplicius, contadino-eremita protagonista del capolavoro di Hans Grimmelhausen che tanto influenzò la cultura romantica tedesca. Ironica la scena intitolata Orso con Elfo, in cui l’elfo è una giovane donna nuda che da un ramo stuzzica in primissimo piano un orso, sullo sfondo di un paesaggio marino memore di stampe giapponesi.
Seducente è l’atmosfera di solitudine e riflessione di Al Mare, profusa dalla figura di un’elegantissima dama che si staglia al limite di un mare burrascoso. Madre con madre, se interpretiamo con Freud la massa d’acqua come metafora della genitrice.
Personalità di genio, Klinger ricevette nel 1907, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, una laurea ad honorem in medicina ed una in filosofia. Alla sua morte de Chirico con grande riconoscenza per gli esempi ricevuti, onorò il tedesco con un celebre saggio sulla rivista “Convegno”.
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Treviso, Locus Amoenus, Piazza M.te di Pietà, 4/7 (dietro Piazza dei Signori) – mostra a cura di Giuseppe Salvalaio e Angelo de Martin
Orario di visita: tutti i giorni 10.00 – 12.20 16.00 – 19.30 – chiuso la domenica e il lunedì mattina – ingresso libero – per informazioni tel./fax 0422 545383 – cell. +393386416032 – locus.amoenus@tin.it
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