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25
marzo 2019
Fino al 30.III.2019 Micheal Rotondi, Ca piogg’ dint’ ‘o cor Luoghi vari, Napoli
altrecittà
La personale dell’artista pugliese di origine ma livornese d’adozione Michael Rotondi (Bari, 1977), è articolata su più sedi espositive, tra cui la sala dell’ex Biblioteca del Complesso di San Domenico Maggiore, la Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica dell’Università degli Studi Di Napoli Federico II e le sale di Spazio NEA. L’esposizione s’intitola “Ca piogg’ dint’ ‘o cor” ed è un omaggio dell’artista alla cultura del capoluogo partenopeo come si può dedurre anche dalla citazione del testo della canzone Tu t’e’ scurdat ‘e me, del popolare cantante napoletano Liberato.
È proprio con il particolare musicista senza volto che Michael Rotondi sente di avere qualcosa in comune per quanto riguarda l’approccio al lavoro artistico. Entrambi, per esempio, partono dalla cultura popolare, dall’idea di tradizione che si trasforma, anche grazie a soluzioni elettroniche e digitali.
Il rapporto tra musica, cultura popolare e sperimentazione di linguaggi visivi è chiaramente visibile in tutti i lavori in esposizione, selezionati dalla curatrice Marina Guida che chiarisce, inoltre, il fatto che nonostante la tripartizione la mostra risulta essere il risultato di un unicum accuratamente studiato sui diversi spazi che accolgono armoniosamente tutti i linguaggi che caratterizzano il lavoro dell’artista, dalla pittura tradizionale al digital painting, dal linguaggio video alle installazioni ambientali.
Michael Rotondi, Livia, 2018, lambda print su dbond, cm 40×30
A proposito di questa tematica, sono proprio gli spazi scelti per ospitare della ricerca di Rotondi a diventare veri e propri ambienti installativi. Il vero lavoro finale è proprio questo racconto della città, l’atto di lode nei suoi confronti che diventa pretesto per la creatività; è questa mescolanza che coniuga tradizione e avanguardia, che guarda a tutto ciò che è arte dall’arte antica all’illustrazione contemporanea e che, in questo modo, cerca di generare un nuovo codice della visione e della fruizione.
Tra i lavori più interessanti c’è il cortometraggio animato installato a San Domenico Maggiore, intitolato Botte, da cui fuoriesce la narrazione di un microcosmo che parte dalla periferia del capoluogo campano, diventando l’immagine di una generazione, che con le sue visioni oniriche, le sue speranze e anche le sue illusioni, chiama il pubblico a identificarsi, partecipare e a riconoscersi immediatamente nelle differenti modalità fruitive studiate dall’artista.
Nella sua visione del mondo, esso non sembra fare distinzione tra “cultura alta” e non ma, al contrario, sviluppa una concezione dell’arte che cerca insistentemente di coinvolgere diversi pubblici, in maniera simile a quanto avviene nella moderna industria musicale.
Emanuele Castellano
Mostra visitata il 2 marzo
Dal 2 al 30 marzo 2019
Michael Rotondi, Ca piogg’ dint’ ‘o cor’
Refettorio dell’ex Biblioteca del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore;
BRAU-Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II;
Spazio NEA
Orari: Refettorio: lun – sab, ore 10 – 18.30. Chiuso domenica; BRAU: lun – ven, ore 9 – 19. Chiuso sabato e domenica; Spazio NEA: lun – dom, ore 9 – 2 am
Info: info@spazionea.it