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10
aprile 2011
fino al 30.IV.2011 Andrea Francolino Milano, Fabbrica Eos
altrecittà
Quando compriamo un detersivo non stiamo a guardare l'etichetta. Certo che se su un flacone di Cif trovassimo Gorbaciov che con una spugnetta cerca di smacchiarsi via la voglia dalla fronte...
Anni fa un cantautore italiano celebrava il primato dei “nostri” rifiuti sulle pietre preziose sostenendo che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. Chissà cosa penserebbe oggi Fabrizio De Andrè dei lavori di Andrea Francolino (Bari, 1979, vive a Milano) che sceglie di riciclare le confezioni di prodotti di largo consumo – per esempio detersivi, saponi liquidi, cose da mangiare – per raccontarci la sua poetica visione di un mondo liberato dalle cupe leggi della società consumistica. In un’inconscia riedizione del pensiero di Nietzsche – secondo cui solo le menti artistiche sono capaci “non di vedere per primi qualcosa di nuovo, bensì di vedere come nuovo l’antico, ciò che da tutti è visto e trascurato” – Francolino ripulisce qualsiasi bene dalla sua “aurea sacra” di oggetto commerciabile e ne reinventa la funzione, facendolo diventare un potentissimo veicolo di comunicazione per una serie di nuovi messaggi: con un’operazione pittorica suggestiva – usa il catrame per svecchiarli, la resina per contenerne i colori – ne sfrutta la formidabile reperibilità e riconoscibilità, elevando la sua critica nei confronti del sistema e della sua logorroica produzione di spazzatura – lo “spamming” del titolo – nel tentativo di “sconfiggerne” il consumismo utilizzando le sue stesse armi, opponendo cioè a questo una “smitizzazione” (la definizione è sua) delle icone moderne. Così i massimi ideologi del socialismo reale diventano i protagonisti un po’ folkoristici dell’etichetta del Campari Rosso: Marx, Lenin e compagni vari si versano soddisfatti un bicchierino di aperitivo, uniti dalla comune voglia di soddisfare la propria Red Passion. E’ un’evidente gioco di parole, riproposto nel lavoro I have a drink, dove su delle bottiglie di Martini appare Martin Luther King intento a prepararsi un cocktail. Sembra un’operazione solamente irriverente, in realtà è un’altra astuta mossa di Francolino per raccontarci quanto diaboliche siano le vie del successo per un bene di consumo di massa. Ecco allora che noti boss mafiosi campeggiano su altrettante grandi scatole di un noto formaggio francese nel trittico President: sdoganati dalle loro terrificanti storie di terrore e sangue diventano qui testimoni – anzi, testimonial – di una degenerazione della società. Non è certo uno che si risparmia prese di posizione il nostro Andrea Francolino e dunque, accanto ad una stravagante installazione fatta di cestini dell’immondizia e confezioni di detersivo rielaborate – la serie Omo, dedicata alle icone omosessuali del mondo dell’arte – lo spettatore può stupirsi di fronte a Oral Bill ed Ex Dur, due lavori che raccontano il difficile rapporto fra politica e scandali sessuali; a spiegare le potenzialità di un filo interdentale viene messo l’ex presidente americano Clinton, mentre il nostro premier celebra le virtù di un improbabile preservativo.
Ora come ora, possiamo non tenere conto di questi incredibili “sconsigli” per l’acquisto?
max mutarelli
mostra visitata l’1 aprile 2011
dal 31 marzo al 30 aprile 2011
Andrea Francolino – Spamming
a cura di Alberto Mattia Martini
Fabbrica Eos
Piazzale Antonio Baiamonti 2 (zona Garibaldi)
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-19
Ingresso libero
Catalogo Vanilla Edizioni, a cura di Alberto Mattia Martini
Info: tel +39 026596532;