Continua il ciclo annuale di esposizioni estive all’interno di un ambiente particolare come i “Sassi” di Matera, alla ricerca di un costante “colloquio” con la grande scultura del Novecento italiano. L’artista al quale quest’anno la città materana apre le sue porte è il grande Leoncillo (pseudonimo di Leoncillo Leonardi, Spoleto 1915 – Roma 1968) considerato da Cesare Brandi il “terzo scultore italiano” dopo Marini e Manzù anche se “non ebbe in vita” la loro stessa risonanza. Artista dotato di grande sensibilità e raffinatezza, trova nel mondo che lo circonda un costante metro di paragone. La sua arte non diviene mai “ovvia e superflua ma sempre sottile”. La sua formazione risente della cultura figurativa romana dove: a partire dal 1935 si trasferisce infatti nella capitale. Frequenta l’ambiente artistico della galleria La Cometa, stringendo rapporti d’amicizia con Mirko e Cagli. Il contatto con i pittori romani si rivelerà determinante per lo sviluppo del suo linguaggio; Cagli lo suggestiona nella scelta di temi mitologici e sacri, mentre l’influenza di Scipione è rintracciabile nell’acceso colorismo delle prime sculture tridimensionali. Nel 1939 si trasferisce ad Umbertide (pg), dove realizza Le quattro stagioni, L’ermafrodito e Arpia. Nel 1942 torna definitivamente a Roma e, insieme a Scialoja, Vedova e Turcato, espone alla galleria Lo Zodiaco. Partecipa attivamente alla Resistenza e contemporaneamente si impegna nella realizzazione di temi attuali alla storia (Ritratto di Donata, Partigiana ferita ). Dopo la guerra consegue i più importanti
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