Inaugurata lo scorso 23 marzo, la mostra pone sotto la lente d’ingrandimento del pubblico e della critica, il lavoro di una delle personalità più rappresentative della cultura artistica contemporanea italiana e non solo; Ugo La Pietra. A cura di Giancarlo Partenzi, Italo Tomassoni e Giacinto Di Pietrantonio, con catalogo firmato Viaindustriae Publishing, la mostra “Istruzioni Per Abitare la Città: 1966-2018”, apre la nuova stagione espositiva del Centro Italiano d’Arte Contemporanea di Foligno e sarà visitabile fino al 30 settembre 2018. Architetto, designer, saggista e operatore estetico – come si apostrofavano gli artisti negli anni Sessanta/Settanta per sottrarsi da etichette commerciali – la personale, lavorando su un’ampia cronologia utile a capire l’eclettico percorso dell’autore e i suoi risultati, si focalizza in modo particolare su un aspetto della sua pratica artistica; gli interventi urbani. Si tratta di operazioni che La Pietra inizia a condurre da metà anni Sessanta circa ma che hanno contrassegnato la sua intera attività. Si tratta di azioni dalla natura sia partecipativa (oggi diremmo relazionale), poiché destinate alla libera fruizione di un pubblico di “passanti” a volte ignaro, sia collettivista, perché andavano a modificare o meglio reinterpretare l’approcciarsi al bene comune per eccellenza, tacito palcoscenico dello svolgimento di singole esistenze e legami umani: la città.
Ugo La Pietra, Istruzioni per abitare la città. Opere e ricerche nell’ambiente urbano dal 1969 al 2017, vista della mostra
Mettendo in atto delle vere e proprie riconversioni progettuali circa la funzione dell’oggetto o del luogo urbano, La Pietra ne stravolge e rielabora anche la concezione comune, la sua considerazione più consuetudinaria, arrivando a svincolarlo dalla gabbia delle convenzioni che regolano quel vivere civilizzato che, ieri come oggi, passa necessariamente attraverso l’atto – troppe volte passivo – di abitare la città. Dunque, nella sua indagine, la città si configura come uno spazio libero, aperto a sperimentazioni e – proprio come un pittore con la tela – viene utilizzata al pari del supporto della propria narrazione, qui costituita dalla configurazione di oggetti e ambienti che nel loro essere disfunzionali o meglio diversamente funzionali, adempiono alla sorprendente facoltà di creare contesti e situazioni altre, inconsuete, così innescando, di riflesso, un ribaltamento anche concettuale. Con ciò si vuole intendere come, interventi della fattispecie, andassero a causare uno sfasamento, uno spostamento inaspettato della prospettiva mentale con cui – per abitudine e routine – siamo soliti vivere le realtà urbane.
Grazie a un allestimento congeniale, chiaro nell’illustrazione delle fasi e delle soluzioni dell’itinerario creativo, linguistico e disciplinare dell’artista – di cui risalta una grande installazione abitabile – l’esposizione racconta e scioglie bene le criticità legate alla comprensione di interventi come quelli appena descritti, poiché complessi come complessa e articolata è l’eredità artistica di quegli anni, su cui c’è ancora tanta ricerca da fare e da tanto capire a pieno.
La mostra del CIAC, attraverso il lavoro di Ugo La Pietra, ci ricorda come oggi, ai tempi delle megalopoli e dell’alienazione sociale, bisogna continuare a essere in grado di immaginare una visione alternativa di qualunque forma di prescrizione, imparando nuovamente ad abitare le città del presente.
Davide Silvioli
Mostra visitata il 24 marzo
Dal 24 marzo al 30 settembre 2018
Ugo La Pietra, Istruzioni per abitare la città. Opere e ricerche nell’ambiente urbano dal 1969 al 2017.
CIAC – Centro Italiano Arte Contemporanea
Orari: venerdì 16.00-19.00, sabato e domenica 10.30-12.30 / 16.00-19.00
Info: info@centroitalianoartecontemporanea.it, www.centroitalianoartecontemporanea.com