25 giugno 2003

fino al 30.VI.2003 Anastasis Gubbio (pg), Museo Diocesano

 
Morte e Resurrezione di Cristo, momenti topici della fede e centro gravitazionale della devozione eugubina e umbra in genere. Tra sacro e profano, tra liturgia e rito, tra celebrazione e teatro. Un piccolo viaggio nell’immaginario popolar-religioso durante il medioevo…

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“Anastasis”, dal greco resurrezione, è il titolo di una mostra di scultura lignea che è caratterizzata dalla continuità nel tempo e dal rinnovarsi dei misteri della fede. Sono sei le sculture esposte in una sala del Museo Diocesano di Gubbio con la volontà di far conoscere la produzione tipologica della scultura lignea e sopratutto il sentimento devozionale locale. L’insegnamento di Gregorio Magno ricorda che “la pittura può servire all’analfabeta quanto la scrittura a chi sa leggere” e tale ricerca di chiarezza coinvolgeva anche la scultura.
I manufatti lignei in mostra non hanno avuto solamente un ruolo contemplativo, ma Anastasis sono stati protagonisti attivi di intensi momenti della religiosità locale. E’ esposto infatti un Cristo Morto con le braccia semoventi a significare l’utilizzazione nell’ambito delle celebrazioni liturgiche o extraliturgiche e nella diffusione del teatro sacro come partecipazione emotiva del fedele al dramma della Passione. Le tipologie rappresentate sono testimonianza di un patrimonio che trae origine dai testi evangelici, ma che si è tramandato grazie all’immaginario popolare, vero protagonista delle rappresentazioni religiose durante la settimana di Pasqua.
Dei pannelli esplicativi fanno da introduzione alle statue, esposte per la prima volta tutte insieme. Sulla sinistra della sala che ospita la mostra c’è il Cristo Deposto del Trecento. Proveniente dalla chiesa locale di San Pietro, è il pezzo più antico. La rigidità non limita l’emotività dell’espressione di sofferenza e totale abbandono. Segue, in ordine cronologico, una deposizione policroma del Quattrocento. A grandezza naturale, è forse il pezzo con maggiore potenza espressiva dell’esposizione. I tratti del volto e del corpo sono forti e accentuati; le braccia, all’altezza delle spalle, presentano segni diAnastasis manomissioni, ma che tuttavia non limitano il coinvolgimento emotivo che suscita l’osservazione diretta. Oltre al tema del mistero della morte non poteva mancare quello della resurrezione. Sono presenti infatti due preziosi esemplari di Cristo Risorto. A livello tipologico risentono della filosofia rinascimentale del neopolatonismo che sosteneva la rivelazione del divino nell’uomo. Il Cristo trionfa sulla morte, il fisico vigoroso simboleggia la rinascita, ma l’immagine sofferente e le stimmate rappresentano il trait d’union con il passato, con la Passione.

daniele di lodovico
mostra vista il 20 giugno 2003


“Anastasis – Sculture lignee tra medioevo e barocco”
Mostra realizzata con il patrocinio del Comune di Gubbio
Museo Diocesano
Via Federico da Montefeltro 1, Gubbio (pg)
Informazioni: Museo Diocesano 075.92200904
Orario: tutti i giorni 10 –13 , 15 – 19
Prefestivi e festivi orario continuato 10 –19
Ingresso 4.50 euro
Catalogo in Cd rom, gratuito.
www.museogubbio.org


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