Robert Pettena (Pembury, 1970; vive a Firenze) è un artista affascinato dal disvelamento di relazioni profonde e inaspettate tra il corpo e l’ambiente in cui è immerso, tra società e individuo, tra l’apparenza e l’essenza. La sua esigenza di mettere in frizione sistemi codificati per ridisegnarne le regole, per stimolare reazioni inedite, lo rende creatore di eventi in cui il suo ruolo si perde infine in quello dei fruitori, che divengono essi stessi attori-autori di una nuova, paradossale e ludica declinazione dell’arte pubblica, a metà tra antico rito collettivo e moderna performance relazionale. A Matera, però, la situazione che stravolge le abitudini ed è portatrice di nuove prospettive non l’ha innescata nella normale vita cittadina l’artista-regista bensì (udite, udite), l’amministrazione cittadina e regionale con la decisione di restaurare il complesso monastico di S. Lucia in vista della creazione del Centro per le Arti Contemporanee, il primo luogo deputato interamente alla cultura visiva del presente avanzato in Basilicata. La Fondazione Southeritage, osservatorio privilegiato dell’arte contemporanea sul territorio lucano, da sempre interessata a ridurre la distanza tra linguaggi sperimentali e cultura popolare, ha naturalmente colto la carica eversiva dell’evento preoccupandosi di renderne partecipi i cittadini “attraverso un processo democratico d’ideazione partecipata” (Angelo Bianco, curatore della mostra).
È nato così il progetto site specific in progress Under Obse
Ma chissà che non diventi anche un delicato, inaspettato strumento di riappropriazione identitaria e territoriale da parte di una cittadinanza che, nel passaggio improvviso da società rurale a post-industriale, stenta ancora a riannodare i fili perduti della sua storia e ogni giorno ‘recita a soggetto’ nel teatro-spettacolo dei Sassi.
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Bell'articolo :)
Un bellissimo progetto, difficile da comprendere, non sapevo esistesse un tipo di arte che si chiama "relazionale"...l'ho scoperto giovedì scorso!