23 settembre 2011

fino al 30.X.2011 Vasari, gli Uffizi, il Duca Firenze, Galleria degli Uffizi

 
È difficile definire con una sola, esaustiva parola Giorgio Vasari, in occasione del quinto centenario della sua nascita, la città di Firenze lo festeggia con una mostra: “Vasari, gli Uffizi e il Duca”, rendendo omaggio all’uomo, allo storico dell’arte, al pittore e all’architetto...

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Oggetto della mostra, in occasione del quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari (1511-1574), è la fondazione degli Uffizi (1559-1560), l’edificio infatti venne fatto costruire da Cosimo I de’ Medici (1519-1574) poco dopo la metà del Cinquecento proprio su progetto di Vasari: tra piazza della Signoria e l’Arno il Duca di Toscana aveva individuato un’area irregolare per la “fabbrica dei XIII magistrati”, il complesso architettonico era destinato ad accogliere gli uffici delle più potenti Magistrature dello stato; il 30 luglio del 1560 se ne gettarono le fondamenta e nel 1561 il risanamento della zona, densamente popolata, malsana e mal frequentata rispondeva al principio di pubblica utilità che il Duca si era prefissato. Il Palazzo degli Uffizi nacque quindi come una struttura di servizio, qualificata come tale nella stessa denominazione, cioè uffici. La figura fondamentale per capire le fortune e i fasti del granducato mediceo è proprio Vasari, generalmente conosciuto come il padre dell’approccio sistematico alla critica e alla storia dell’arte, in realtà l’Artetino, così soprannominato perché nativo di Arezzo, fu anche pittore ed architetto. La mostra vuol mettere in evidenza proprio il Vasari architetto, colui che progettò gli Uffizi, creando così l’ exemplum degli edifici celebrativi e funzionali come testimoni insieme di magnificenza e libertà. Gli Uffizi furono e sono tutt’oggi uno straordinario capolavoro architettonico ed artistico ma furono anche un grande simbolo culturale e politico, un complesso edilizio che raccolse intorno alla persona di Cosimo I tutte quelle realtà artistiche e produttive della città. L’edificio ha inoltre un rapporto privilegiato proprio con la città, tanto da divenire una sorta di osservatorio speciale, da cui sono visibili i principali monumenti che rendono il panorama fiorentino un unicum. Vasari seppe fondere la funzione urbanistica al moderno concetto di porticato, rielaborando il tema architettonico della loggia  e traendo ispirazione dai monumenti classici e moderni che aveva potuto ammirare nei suoi viaggi di formazione-lavoro tra Venezia e Roma.
 

La lunga piazza porticata degli Uffizi è una sorta di anticamera a cielo aperto che conduce da Piazza della Signoria, con Palazzo Vecchio, a Palazzo Pitti, tramite il corridoio “vasariano”: un percorso interno, una sorta di strada privata, che univa, attraversando l’Arno con un passaggio coperto, la sede del governo granducale con la nuova residenza principesca. Vasari fu anche il capo di quella grande “azienda” artistica che operava per la ristrutturazione di Palazzo Vecchio, le cui sale furono rinnovate celebrando Cosimo I e la sua famiglia; agli Uffizi era possibile accedere infatti solo dagli appartamenti di Palazzo Vecchio attraverso un breve passaggio, sospeso a grande altezza che ne aggancia la fabbrica: il cui piano terra era riservato alle Magistrature, il primo piano allestito a teatro di corte e per le manifatture ducali e l’ultimo piano la loggia aperta piena di luce, come era stata prevista dall’Aretino, che proprio all’indomani della costruzione, accolse pregevoli opere antiche della collezione medicea. Nel corso degli anni si svilupperà proprio la funzione collezionistica ed espositiva che è oggi la prerogativa degli Uffizi: si può dire che sia nata qui, nel 1581, l’idea stessa di museo, inteso come luogo appositamente pensato e organizzato per mostrare al pubblico oggetti selezionati con cura come strumenti di conoscenza e di studio. Il percorso della mostra prende le mosse da una scelta di capolavori degli artisti della corte medicea nel momento dell’arrivo di Vasari, mettendo in luce la fruttuosa collaborazione tra il Duca ed il suo artista prediletto, e continua mostrandoci tutti i passi dell’ideazione e della realizzazione di quella fabbrica, la più grande e più impegnativa innalzata nel ‘500 a Firenze, che aveva cambiato il popoloso quartiere medievale in qualcosa di nuovo: un’architettura schietta e spaziosa che apriva lo sguardo dalla città antica sull’Arno e sui colli, fu una vera e propria rivoluzione oltre che una grande impresa ingegneristica.
 

L’organizzatissimo cantiere, retto dall’architetto militare Bernardo Puccini, è evocato in mostra da antichi strumenti di lavoro e reperti recentemente riscoperti. Ogni sala ci fa vedere quali furono i modelli formali e tipologici che ispirarono Vasari nel suo ambiziosissimo progetto, e l’evoluzione che portò gli Uffizi a diventare da simbolo dell’assolutismo ducale a contenitore di meraviglie. Scorrono sotto i nostri occhi le teche che contengono l’altro capolavoro vasariano: Le Vite ( 1550 e 1568), che gli daranno una fama che travalicherà i confini del Ducato, i sonetti, le lettere, i disegni, quei disegni che erano di fondamentale importanza per l’Architetto perché strumenti di lavoro e di riordino delle idee “ordine et disegno, disegno et ordine”. Passo dopo passo ci si avvicina al presente, completa il percorso della mostra una sezione cinematografica, che raccoglie alcune delle più famose sequenze della cinematografia italiana e straniera che hanno avuto per oggetto e quinta scenografica il complesso architettonico vasariano: “Paisà”di Rossellini; “La Sindrome di Stendhal” di Argento; “Un tè con Mussolini” di Zeffirelli; “Hannibal” di Scott solo per citarne alcuni. L’esposizione si conclude con l’oggi: il grande plastico con la Firenze moderna a confronto con la topografia del ‘500, ed i progetti per i Nuovi Uffizi firmati da Bemporad, Michelucci e Isozaki. Questa è la grande eredità che Vasari ci ha lasciato, queste le sue parole ad opera conclusa: “…l’opera più ardua che abbia mai murato, per essere contro il fiume e praticamente volata in aria…”. Ed allora dopo tanta fatica godiamoci questa estate “Vasariana”.

isabella martinelli
mostra visitata il 12 luglio 2011

dal 14 giugno al 30 ottobre 2011
Vasar, gli Uffizi e il Duca
A cura di Claudia Conforti, Antonio Godoli e Francesca de Luca
Firenze, Galleria degli Uffizi
Piazzale degli Uffizi
Orario: 8.15-18.50, chiuso il lunedì
Biglietto: intero euro 11 / ridotto euro 5.50
Info:
www.unannoadarte.it
Tel: 055294883
 
 
[exibart]

1 commento

  1. Gentoile Dott.ssa Martinelli.
    Complimenti per il suo articolo su Vasari.
    E’ chiaro, pieno di informazioni, piacevole da leggere.
    G.E.M.A. – Grande Enciclopedia Multimediale dell’Arte già nel 2010 ebbe, per prima, occasione di mettere in evidenza che nel 2011 sarebbe caduto il V° centenario della nascita e, per l’occasione, pubblicò nel sito Internet http://www.arteantica.eu l’Opera Omnia dell’artista con 774 schede di opere a lui attribuite.
    Inoltre, proprio su Giorgio Vasari architetto, sta per prendere avvio la mostra, dedicata agli Uffizi, presso l’Istituto Italiano di Cultura in Tokyo ( 26/9-12/10/2011 ) dove, per la prima volta nel mondo dell’Arte, viene presentata e distribuita gratutitamente, l’Opera Omnia dell’artista su CD Rom.
    E’ questo un evento che, al di là dell’argomento trattato, mette in evidenza come il multimediale possa e debba essere al servizio dell’Arte in maniera nuova ed a supporto e completamento del cartaceo.
    Se lo desidera, posso inviarle una copia del CD in questione all’indirizzo che vorrà indicarmi.
    Ancora complimenti per l’articolo, gradisca i più cordiali saluti.

    Girolamo Bulgarini d’Elci
    -G.E.M.A.-
    Italy-35139 Padova-Via Dante 32
    Tel. +39 049-662897-336833455
    artbank@iperv.it
    http://www.arteantica.eu
    http://www.artbank-oldmaster.com
    Presente in Google Libri

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