Davide Coltro (Verona, 1967, vive a Milano) torna ad esporre negli spazi della galleria La Giarina che già negli anni scorsi l’avevano ospitato, in mostre personali e collettive. Il progetto dell’artista veronese si presenta nel segno dell’innovazione: al tradizionale quadro a parete si sostituisce un quadro elettronico, battezzato dall’artista system. È lui stesso a spiegare che con questa parola si definisce “un progetto di arte visiva digitale che si avvale di varie tecnologie per mettere in connessione l’artista e il fruitore. L’elemento innovativo” continua l’artista “viene definito ‘iperframe’: una cornice tecnologica in grado di aggiornarsi ricevendo le nuove opere che l’artista invia dal suo studio digitale. Un nuovo media (o la spontanea maturazione del quadro tradizionale) che rivoluziona creazione e fruizione dell’arte anche in riferimento al mondo informatico, da cui il progetto trae le sue peculiarità.”.
Con le icone digitali Medium Color Lanscapes, Coltro affronta il tema del paesaggio con un approccio inedito: non è più la contemplazione l’atto finale dell’opera d’arte. La sua attenzione si focalizza sul procedimento di costruzione che ha condotto a quella sola, unica immagine. L’artista arriva alla scoperta del cosiddetto colore medio del paesaggio, realizzato calibrando un unico tono risultante dall’unione di tutti gli elementi cromatici all’interno dell’immagine. Il colore medio non è una luce che esiste in natura, è un colore simbolico ed evocativo. Pura astrazione.
In mostra anche il video Misteri. Qui una sequenza di corpi isolati e decontestualizzati, visti di schiena, si staglia per pochi attimi dal fondo nero, come lampi improvvisi, per poi tornare nel buio assoluto, celandosi al nostro sguardo. Nello spazio di un istante alcuni elementi cromatici di forte impatto visivo e d emotivo – un ombrello, una giacca, uno zaino- strappano i personaggi all’anonimato dell’oscurità e ne consentono il ricordo.
Il lavoro di Coltro non può prescindere dal coinvolgimento del pubblico: l’osservatore non è un fruitore passivo di un’opera statica appesa ad una parete, ma diviene parte integrante dell’opera stessa, che prende vita sotto i suoi occhi.
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bravo Davide
il Leonardo del 2005
'nsomma...