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17
maggio 2013
Fino al 5.X.2013 Bookhouse. La forma del libro Catanzaro, Marca
altrecittà
Il libro? Intramontabile. Lo affermano gli artisti che su questo oggetto hanno spesso lavorato e con linguaggi molto diversi. La mostra al Marca di Catanzaro racconta questa bella storia -
Quale futuro per la carta stampata nell’era degli ebooks? Al Marca, 50 artisti interpretano l’oggetto più magico dell’Universo, per dimostrare che il libro non è morto e mai morirà.
Non è un caso che i primi musei della storia mutuino la propria architettura dalle biblioteche, entrambi, infatti, sono Templi delle Muse, luoghi dove il pensiero si nutre e si struttura. E se negli ultimi anni questo ruolo è stato un po’ offuscato dal chiacchiericcio della spettacolarizzazione, Bookhouse sembra richiamarlo, restituendo l’emozione visiva di centinaia e centinaia di libri manipolati nel loro significato.
Un turbine di carta stampata esce da una delle finestre del Marca e si riversa per strada, così l’artista spagnola Martin accoglie il visitatore, mixando il presente con il passato prossimo scritto sui libri della storia. Questa è solo una delle opere di un’esposizione imponente ed ambiziosa che occupa e contamina gli spazi dell’intero edificio, compreso quello in cui viene custodita la collezione di arte moderna.
Le parole cancellate dal Cristo rigeneratore di Isgrò, la fotografia della Biblioteca Nazionale di Napoli della Hofer, i monumentali resti dell’occidentale biblioteca che Oldenburg e Van Bruggen presentano nel 1989 in Les magiciens de la terre al Pompidou; ed ancora il libro soffiato dal vento di Botta, il libro dimenticato a memoria di Agnetti, il libro in un equilibrio precario di Paolini, quello tessuto della Lai, bruciato di Canevari, specchiante di Pistoletto, sedimentato di Ambrosio, elettronico di Coltro, segnico di Kounellis; e poi Kentridge che corre sopra le pagine nel video Anti Mercator, la stanza di carta Wüthrich, e l’omaggio alla memoria di Kiefer con l’installazione al Parco Internazionale della Scultura. Sono queste alcune opere di una mostra che riunisce le diverse letture che il Novecento ha dato del libro fino ai nostri giorni, con la presenza degli artisti nativi dell’era digitale.
L’intento, riuscito, è stato quello di allestire un’esposizione non sul libro d’artista – anche se ovviamente non mancano le naturali convergenze – ma piuttosto una presentazione un po’ romantica e poetica, un po’ ironica e beffarda, sul significato che il libro ha assunto in secoli e secoli di storia e che detiene ancora oggi, nonostante si viva nell’epoca del digitale, dove il tempo sembra scorrere troppo veloce per leggere, scrivere e pensare. Perché la magia dei libri sta «in ciò che essi dicono, nel modo in cui hanno cucito le pezze dell’Universo per mettere insieme così un mantello di cui rivestirci», scrive Bradbury in Fahrenheit 451.
Accompagna la mostra, un volume che raccoglie saggi di Achille Bonito Oliva, Alberto Fiz, Lorand Hegyi, Peter Weibel, oltre le testimonianze degli artisti che raccontano il loro rapporto con il libro. E in attesa di vedere il Palazzo Enciclopedico che Massimiliano Gioni sta innalzando per la sua Biennale, Catanzaro mostra una delle tante sale che la Biblioteca per Immagini può contenere.
Serena Carbone
Mostra visitata il 04 maggio
Dal 4 maggio al 5 ottobre 2013
Bookhouse. La forma del libro
Catanzaro, Marca
Via Alessandro Turco, 63
88100 Catanzaro
Orari: 9.30 / 13.00 – 16.00 / 20.30
chiuso lunedì
Info: Tel. 0039. 0961. 746797 info@museomarca.com