Categorie: altrecittà

fino al 6.I.2004 | Mario Ceroli | Bari, Castello Svevo

di - 25 Settembre 2003

Quarant’anni di attività di Mario Ceroli a vent’anni dalla mostra al Forte di Belvedere. Il curatore Enrico Crispolti li ha sintetizzati in ventisette significative sculture e installazioni, molte della collezione di Roberto Casamonti, distribuite su due piani del Castello Svevo di Bari.
Esploso a metà degli anni ’60, “il falegname” dell’Arte povera -com’era definito sarcasticamente per l’univoco uso del legno (il pino di Russia) e per le forme facilmente riconoscibili (sagome bifacciali, figure geometriche, lettere, numeri) dal gusto artigianale- espone opere dal ’62 (testimonianze della mostra del ’64 alla galleria “La tartaruga” di Roma e della consacrazione alla Biennale di Venezia del ’66) sino al 2003.
Significativa La Cina del ’66 -dai moduli ripetuti ma concettuale (la folla, la schiera, espressioni dell’ideologia di massa)- e Gloria eterna ai caduti per la pittura del ’72, ironica celebrazione dei luoghi comuni del mondo dell’arte. Progetto per la pace e per la guerra ideata nel ’69 (bandiere bianche alte 4 metri impiantate nel cortile del castello) è metafora della semplicistica “reversibilità delle immagini” (Crispolti). Meno cerebrali, espressamente scenografiche, le opere del ciclo del ’65 Le piazze d’Italia, Il balcone, La scala: annunciano l’impegno dello scultore nel teatro e nel cinema, con Ronconi, Bolognini, Patroni Griffi.
Scopriamo la conquista del “tuttotondo” insieme all’utilizzo di materie naturali caratterizzate da specifiche gamme cromatiche (vetro, ferro, terre), ne La barca del ’68 col suo “sprazzo” d’azzurro e nei più recenti 365 contenitori modulari de I colori del Sole del ’93, sacrificati nella preziosa ma insufficiente Sala sveva, insieme agli inediti 7 personaggi in cerca d’identità del 2003, statue polimateriche che fanno rimpiangere le complesse installazioni al primo piano.
Qui, “spettacolarizzazione dell’evento plastico” nella Battaglia (78/79) -dove spicca “la bandiera rossa” dialogo visivo con Paolo Uccello e concettuale con Pasolini- e nei “personaggi totemici” (L’Angelo ferito, 1999), aggressivi e provocatori,”nuovo balletto meccanico di futuristica memoria“.
L’infelice collocazione di “Sesto senso” -disturba la luce delle lampade riflessa sul pavimento- potrebbe giustificare la voce infondata ma plausibile dell’allontanamento dell’artista durante l’inaugurazione. L’allestimento spesso non riesce a valorizzare singolarmente le sculture, troppo invasive o particolarmente ricercate. Il delizioso Raccoglitore di miele del ’91, che s’innalza per diversi metri fino alla volta a sesto acuto, non è isolato ad esprimere tutta la poesia che Ceroli gli ha infuso e l’Angelo sterminatore è parzialmente coperto alla vista; i policromi “pinocchi”, assenti, avrebbero reso meno monocorde il tutto. Nell’insieme, ottime le didascalie di Crispolti e onore a Ceroli per coerenza e qualità del “fare” artistico. Nell’attesa che a Roma apra al pubblico la sua casa museo, un suggestivo spazio di 3000 metri quadri dove verranno raccolte più di 500 opere.

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www.ceroli.com

giusy caroppo
mostra visitata il 18 settembre


MARIO CEROLI
Bari, Castello Svevo – Lungomare Starita (quartiere Murat)
Fino al 30.XI.2003
Orario continuato: 8.30 – 20.30. Mercoledì chiuso.
Biglietto: intero 4 €

Altri siti espositivi in città:
“Cavallo alato”: atrio della Direzione Generale della B.P.B
“Cavallo”: piazza S.Ferdinando (sponsor Assindustria)

Mostra e catalogo a cura di Enrico Crispolti
Sponsor major: Banca popolare di Bari
Patrocini e contributi: Regione Puglia, Provincia di Bari, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari, Assindustria e Camera di Commercio di Bari.

Informazioni e prenotazioni:
Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Puglia
Via Pier l’Eremita 25/b -70100 Bari
tel. 0039 080 5285111- fax 0039 080 5285214
www.artipuglia.it
Press info: 080 5614010 –
e.mail: milella@artipuglia.it
tel./fax: 080 5285230
Cristina Pariset
tel. 02 4812584


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